Con l’ausilio di due gru, i restauratori dell’Opera di Santa Maria del Fiore hanno collocato ieri sulla facciata del Duomo di Firenze una replica di marmo, scolpita a mano dalle maestranze della Bottega di restauro dell’Opera, della scultura ottocentesca raffigurante Samuele (cm 175), uno dei personaggi dell’Antico Testamento. L’originale della scultura, opera di Giovan Battista Tassara, risale al periodo in cui fu costruita la nuova facciata del Duomo di Firenze, di cui ricorrono quest’anno 130 anni. Rimosso alcuni anni fa per motivi di conservazione, il Samuele, dopo il restauro, è entrato a far parte della collezione del nuovo Museo dell’Opera del Duomo, dove è visibile al pubblico fin dall’apertura.
A breve, nel mese di ottobre, saranno rimosse dalla facciata del Duomo anche altre tre grandi sculture degradate, raffiguranti Papa Leone Magno, Papa Gregorio VII e Papa Celestino. Le tre statue, opera di Raffaello Romanelli, Fortunato Galli e Dante Sodini, saranno prima restaurate e poi sostituite sulla facciata da repliche di marmo, come per la statua del Samuele, e prima ancora, negli anni Duemila, per altre due sculture, Adamo ed Eva dell’artista Lot Torelli, già collocate in loco.
I lavori fanno parte di un più ampio progetto di manutenzione e restauro della facciata ottocentesca del Duomo di Firenze, che comprende anche le tre porte bronzee. Iniziato a luglio di quest’anno, con il fronte del portale maggiore, il restauro delle tre porte terminerà il prossimo dicembre. “L’intervento si è reso necessario – spiega Beatrice Agostini, Responsabile Restauro e Manutenzione dei monumenti dell’Opera – perché le porte si presentano con la superficie completamente ricoperta da spessi accumuli di polveri e ossidazioni, che nascondono gran parte dei dettagli della decorazione scultorea”.
Il restauro e le repliche delle statue della facciata sono realizzate dalle maestranze della Bottega di restauro dell’Opera (https://operaduomo.firenze.it/bottega) che vanta una storia di 721 anni.
“Si parte dal restaurare gli originali – spiega Marcello del Colle, coordinatore dei restauratori della Bottega -. Una volta terminata questa fase, si passa alla realizzazione delle repliche. Prima di tutto andiamo a scegliere un blocco di marmo alle cave di Carrara. Una volta che il marmo è in Bottega (in via dello Studio, accanto al Duomo), si esegue la sgrossatura e poi si scolpisce la scultura nei dettagli come è stato per la replica del Samuele. Per le tre sculture, che saranno rimosse dalla facciata del Duomo il prossimo ottobre, questa volta sarò affiancato nell’esecuzione delle copie, da altri due giovani restauratori a cui insegnerò la tecnica della scultura, così come era uso fare nelle Botteghe”.
LA BOTTEGA DI RESTAURO DELL’OPERA DEL DUOMO
La Bottega di restauro fa parte dell’Opera di Santa Maria del Fiore, l’istituzione fondata dalla Repubblica Fiorentina nel 1296 per sovrintendere alla costruzione della nuova Cattedrale e del suo campanile. Come l’Opera, la Bottega ha 721 anni di vita. Nell’antichità la Bottega si occupava di realizzare la decorazione scultorea e architettonica della Cattedrale e del Campanile di Giotto, mentre oggi si dedica al mantenimento e alla conservazione dell’inestimabile patrimonio del complesso monumentale della Cattedrale di Firenze.
LA FACCIATA DEL DUOMO
La facciata del Duomo di Firenze, rimasta incompiuta dopo la morte di Arnolfo di Cambio agli inizi del 1300, fu realizzata tra il 1875 e il 1887. Autore del disegno complessivo fu Emilio Fabris il quale cercò un effetto di continuità con i fianchi della Cattedrale e del Campanile, attraverso l’uso sia della tipica policromia sia di forme goticizzanti. Nell’articolazione iconografica della facciata De Fabris fu coadiuvato, dal 1878, dal filosofo Augusto Conti che elaborò un programma storicistico e celebrativo nello spirito degli anni che avevano visto Firenze temporanea capitale del nuovo Regno d’Italia (1865-1871). La ricca decorazione della facciata a cui lavorarono molti artisti fu conclusa nel 1887, e fu svelata al pubblico il 12 maggio dello stesso anno, 130 anni fa.
GIOVAN BATTISTA TASSARA
Giovanni Battista Tassara (1841 – 1916) scultore, patriota e soldato garibaldino componente della spedizione dei Mille, fu anche un militante del socialismo italiano. Nato da una famiglia di pescatori, ebbe i rudimenti dell’arte della scultura e la sua prima formazione politica nello studio dello scultore progressista Giovanni Battista Cevasco. Trasferitosi nel febbraio del 1862 a Firenze, pur non volendo mettersi al seguito di alcun maestro egli preferì sempre un rapporto di amicizia e un confronto con i migliori artisti della scena toscana del momento. Tra il 1871 e il 1887, ebbe l’occasione di partecipare alla decorazione della facciata di Santa Maria del Fiore. A Tassara furono commissionate le statue di Aronne e Samuele, simboli dell’Arca dell’alleanza, poste l’una al vertice del frontone della porta laterale destra e l’altra al vertice del frontone della porta laterale sinistra.