Alla sua morte prematura, avvenuta a Bologna nel 1665 all’età di soli ventisette anni veniva lodata per la “leggiadria senza stento, e la grazia senza affettazione” delle sue creazioni. Celebre per la straordinaria produttività e la grande velocità esecutiva che la portava a cimentarsi nelle varie tecniche, dal dipinto al disegno fino all’incisione e non meno famosa anche per la sua personale bellezza, Elisabetta Sirani viene omaggiata con una mostra che da oggi si apre al pubblico della Galleria degli Uffizi nella sala Edoardo Detti e nella Sala del Camino al primo piano della Galleria degli Uffizi
Dipingere e disegnare “da gran maestro” : il talento di Elisabetta Sirani ( Bologna 1638-1665), l’esposizione che offre una selezione di 33 opere provenienti da raccolte pubbliche e private è stata dedicata a Davide Astori il giovane capitano della squadra della Fiorentina che è morto improvvisamente lasciando nello sgomento la sua famiglia e tutta la città di Firenze.
Sin dagli anni Settanta la produzione grafica e pittorica di Elisabetta Sirani, figlia d’arte, è stata oggetto di studio a partire da alcuni contributi pionieristici fino alle numerose pubblicazioni degli ultimi anni in particolare quelli che si riferiscono al fenomeno delle artiste bolognesi. Il progetto espositivo che intende approfondire elementi emersi dalle indagini precedenti è stato curato da Roberta Aliventi e Laura Da Rin Bettina con il ordinamento scientifico di Marzia Faietti.
Nella prima parte della mostra viene analizzato il contesto in cui la pittrice bolognese operò, gli aneddoti e i riferimenti nelle fonti contemporanee, opere a stampa in prosa e poesia, epistolari e carte d’archivio ci restituiscono l’immagine di una pittrice universalmente ammirata al punto che nella sua abitazione riceveva personalità politiche e intellettuali di tutta Europa. In particolare alcuni legami con protagonisti della scena culturale bolognese le permisero di stringere contatti con la corte medicea e in particolare con il Cardinal Leopoldo.
Tra le opere in mostra un prestito eccezionale proveniente dal Museo Pushkin di Mosca, “ l’Autoritratto come Allegoria della Pittura ” , la coerenza dei propri intenti artistici infatti, emerge non solo nei temi sacri e nei ritratti ma anche nella capacità di affrontare soggetti allegorici e storici trattati in maniera non convenzionale, spesso frutto dello studio di testi letterari presenti nella biblioteca del padre Giovanni Andrea Sirani , pittore e primo maestro di Elisabetta e senza dubbio uno dei principali fautori della sua fortuna artistica.
Dipingere e disegnare “da gran maestro” : il talento di Elisabetta Sirani ( Bologna 1638-1665)
Fino al 10 giugno – Sala Edoardo Detti e Sala del Camino – Gallerie degli Uffizi