L’ex ospedale dello Spirito Santo, il più antico ospedale di Lecce, suggestivo esempio di architettura civile rinascimentale, torna al suo originario splendore, dopo un ampio restauro. I lavori di recupero conservativo del complesso monumentale sono visibili in un video pubblicato sul canale YouTube del Mibact. Il Segretariato Regionale della Puglia così aderisce alla campagna di comunicazione La cultura non si ferma, #iorestoacasa, promossa dal Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo, con lo scopo di aggregare e far crescere l’offerta del patrimonio culturale fruibile da casa.
Nel filmato https://youtu.be/lQTCliuO0io si susseguono le immagini degli ambienti restituiti alla pubblica fruizione, grazie ai fondi europei del Pon Cultura e Sviluppo. L’intervento di restauro e valorizzazione, terminato nel febbraio 2020, ha permesso di migliorare la qualità degli spazi architettonici, di accessibilità e di fruizione dell’edificio. Il recupero dell’Ex Ospedale Santo Spirito rientra nella strategia di valorizzazione e promozione del patrimonio culturale del territorio salentino che aspetta solo di essere rivisto.
L’ex Ospedale dello Spirito Santo, a lungo il più importante e ricco ospedale di Lecce, ha assunto la sua attuale fisionomia durante il rinascimento, su progetto dell’architetto salentino Gian Giacomo dell’Acaya. A partire dal primo ventennio del secolo scorso, l’ex ospedale ha cambiato più volte funzione: già sede delle visite di leva e della Manifattura Tabacchi, ospita oggi la sede della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le Province di Brindisi, Lecce e Taranto.
In questo periodo in cui musei, parchi archeologici, biblioteche, archivi, teatri, cinema sono chiusi a causa dell’emergenza coronavirus, il Mibact, attraverso un impegno corale di tutti i propri istituti, mostra così non solo ciò che è abitualmente accessibile al pubblico, ma anche il dietro le quinte dei beni culturali con le numerose professionalità che si occupano di didattica, conservazione, tutela, valorizzazione. Attraverso il sito e i propri profili social facebook, instagram e twitter il Ministero rilancia le numerose iniziative digitali in atto. Sulla pagina La cultura non si ferma https://www.beniculturali.it/