Proseguono gli appuntamenti per celebrare i 150 anni trascorsi dall’istituzione del Museo Nazionale del Bargello, avvenuta con Regio Decreto il 22 giugno 1865. Dopo la conferenza d’esordio di Salvatore Settis, domani 4 giugno maggio, alle ore 17.30 nel Salone di Donatello, si terrà la seconda delle cinque conferenze che illustreranno temi incentrati sulla storia dell’antico Palazzo del Podestà e sulle collezioni che rendono il Bargello uno dei musei più celebri al mondo. L’incontro – con ingresso libero fino a esaurimento dei posti disponibili – vedrà protagonista lo storico Roberto Mancini, che parlerà sul tema “Rituali di sangue. Il Bargello e le esecuzioni capitali a Firenze in età moderna”. Il 18 dicembre 1786 un grande rogo nel cortile del palazzo del Bargello ridusse in cenere tutti gli strumenti che erano stati per secoli utilizzati per torturare e per uccidere i condannati. Fu un momento cruciale: da allora in poi la città non sarebbe stata più teatro di liturgie punitive cruente. Dopo alcuni giorni anche le forche erette fuori dalle mura vennero abbattute, e la Confraternita di Santa Maria della Croce al Tempo – detta dei “Neri” – che per secoli aveva accudito spiritualmente i condannati a morte sarebbe anch’essa stata smantellata. Nel corso della conversazione verranno illustrati e discussi fasi e momenti dei rituali di giustizia fiorentini, spiegati ruoli e funzioni dei protagonisti nel quadro di una concezione del potere del principe e del suo bisogno di pubblica legittimazione.