Nuovi capolavori dal prezioso fondo del Museo Horne nella mostra ‘Raffaello, Rubens, Tiepolo. Studi d’Autore dal ‘500 al ‘700’ aperta da domani al 31 luglio. Promossa dalla Fondazione Museo Horne con il contributo della Fondazione CR Firenze, l’iniziativa si inserisce nel fortunato progetto ormai decennale di valorizzazione della raffinata e pregiata raccolta grafica, che rispecchia il gusto di un collezionista e di un’epoca. L’hanno presentata stamani il Presidente della Fondazione Museo Horne Antonio Paolucci, la Direttrice della Fondazione Museo Horne Elisabetta Nardinocchi, il Soprintendente Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato, Andrea Pessina, la Responsabile Arte Attività e Beni culturali della Fondazione CR Firenze Barbara Tosti.
La mostra propone 21 capolavori conservati nella raccolta grafica del collezionista inglese Herbert P. Horne (Londra 1864 – Firenze 1916). I fogli seguono un ordine cronologico che abbraccia tre secoli, dal Cinquecento al Settecento, e rimandano a prestigiose commissioni e celebri imprese, dagli affreschi delle Stanze Vaticane alla decorazione del Salone dei Cinquecento, da luoghi di culto a dimore nobiliari. La selezione comprende tutti i disegni di Raffaello presenti nel fondo offrendo poi al pubblico la possibilità di apprezzare artisti come Giorgio Vasari, Ludovico Carracci, Federico Barocci, Peter Paul Rubens, Pietro da Cortona e Giambattista Tiepolo. Dal rapido schizzo a forme più complesse e raffinate, dal primo abbozzo allo studio preparatorio, dal dettaglio alla più articolata impostazione compositiva, ogni disegno testimonia di peculiarità stilistiche d’autore ed evoca il gusto e gli interessi di Herbert Horne, raffinato esteta e colto studioso.
La catalogazione del fondo grafico, recentemente conclusasi, ha permesso di approfondire la natura e la funzione di gran parte dei fogli Horne, tra i quali si distingue un consistente gruppo di disegni preparatori impiegati da pittori e scultori nel processo di realizzazione delle loro opere e di interessanti studi derivati da modelli antichi o da grandi maestri. Tra i disegni scelti figurano tre opere di Raffaello per gli affreschi delle Stanze Vaticane, tra cui lo studio preparatorio ‘Gruppo di dignitari laici ed ecclesiastici per la ‘Giustificazione di Leone III” solo recentemente restituito al catalogo del maestro urbinate. Del nucleo raffaellesco in mostra fanno parte anche il foglio raffigurante la ‘Testa di Musa’ e quello con la ‘Visione di Ezechiele’, disegno ritoccato da Rubens, legato all’omonimo dipinto di Raffaello alla Galleria Palatina di Firenze. Il pubblico potrà apprezzare anche opere mai esposte al Museo Horne, come i ‘Santi domenicani’ di Giorgio Vasari o la ‘Figura di un barcaiolo’ di Ludovico Carracci, restaurato per questa esposizione.
La mostra è visitabile insieme al biglietto del museo (intero 7,00, ridotto 5,00). Per prenotazioni e informazioni : 055 244661 o mandare un’email a segreteria@museohorne.it.. Gli orari sono dalle 10:00 alle 14:00, comprese le domeniche, salvo il mercoledì, giorno di chiusura del museo. Visite guidate gratuite il sabato alle 11:00, dietro prenotazione. Aperture straordinarie su richiesta. La mostra è corredata da un catalogo curato da Elisabetta Nardinocchi e Matilde Casati con prefazione di Antonio Paolucci (Editore Sillabe di Livorno, 88 pagine, 2018).
“L’occasione felice di questa primavera fa emergere – ha detto il Presidente della Fondazione Museo Horne, Antonio Paolucci – due considerazioni. La prima riguarda la rinnovata consapevolezza dell’importanza del fondo grafico Horne, un giacimento di cui non saranno mai abbastanza apprezzate la varietà e la qualità. La seconda è un impegno, che è anche promessa. Occorre arrivare quanto prima alla pubblicazione scientifica della raccolta grafica che Herbert Percy Horne seppe raccogliere con tanta intelligenza e capacità di discernimento’’.
“La Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze sostiene da molti anni – ha dichiarato il Presidente della Fondazione CR Firenze, Umberto Tombari – e con particolare attenzione le iniziative del Museo Horne, uno dei piccoli ‘grandi’ musei fiorentini, che, con la loro incessante attività, contribuiscono a mantenere vivo quel milieu culturale di cui Herbert Horne, agli inizi del Novecento, fu uno dei protagonisti’’.
“Perseguendo con determinazione la ‘missione’ per cui fu voluto da Herbert Percy Horne “a beneficio degli studi” di storia dell’arte – ha osservato il Soprintendente Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Firenze e le provincie di Pistoia e Prato, Andrea Pessina -, la direzione del museo si impegna costantemente nell’approfondire la conoscenza del proprio patrimonio. Ventuno disegni scelti con cura, che ci accompagnano nell’universo ricco di incanto dell’idea creativa e progettuale da cui sono nate le opere d’arte di alcuni nostri grandi artisti e maestri”.