“Pochi sanno che da ben più di cinque secoli Firenze è un vero e proprio centro per l’arte al femminile” spiega Jane Fortune, fondatore e presidente della Advancing Women Artists Foundation . “Le opere di artiste donne che abbiamo ritracciato e censito nei musei e chiese di Firenze sono più di 2.000. Sono una parte ‘invisibile’ della storia dell’arte, che necessita di essere restituita al pubblico. Plautilla Nelli ha aperto la strada ad altre donne della sua epoca e ha goduto di un successo senza precedenti. È l’ispirazione il vero stimolo della nostra missione: dare voce alle donne artiste del passato. Grazie a questa mostra, Nelli non sarà più tra le artiste ‘invisibili’ ”.
Dal 2006 la fondazione statunitense è operativa a Firenze dedicandosi in maniera specifica al restauro e all’arte al femminile che è conservata nella nostra città, nelle chiese e nei musei, e se la figura di Plautilla Nelli ( Firenze 1524 -1588) viene portata all’attenzione del mondo con alla mostra che proprio in occasione della festa della donna è stata inaugurata agli Uffizi, con il titolo “Plautilla Nelli. Arte e devozione sulle orme di Savonarola” a cura di Fausta Navarro il merito va alla AWA . Oltre al restauro di cinque opere e di due manoscritti esposti, questi ultimi contengono delle miniature attribuite alla Nelli, è doveroso sottolineare l’impegno profuso per la conoscenza di questa artista di cui fino a una decina di anni fa si era a conoscenza di sole tre importanti opere, Il compianto sul Cristo morto conservato al Museo di San Marco, l’Ultima cena, conservata nel refettorio del convento di Santa Maria Novella e oggi in fase di restauro e per la quale è stata lanciata una campagna di raccolta fondi e la Pentecoste conservata nella Chiesa di San Domenico a Perugia e della quale negli ultimi dieci anni AWA si è fatta carico del restauro di ben ventuno dipinti.
Un’operazione che ha riportato all’attenzione degli studiosi e oggi anche del pubblico un’artista fiorentina, la prima donna pittrice entrata nel convento domenicano di Santa Caterina in Cafaggio a Firenze, nei pressi di S. Marco, che, oltre a ricoprire la carica di priora era a capo di una bottega artistica che produceva in serie immagini a carattere devozionale, spesso per uso privato, interpretando una poetica figurativa ispirata dal magistero di Girolamo Savonarola. La produzione in serie di immagini devozionali è ben rappresentata in mostra da alcune tavole di piccolo formato, presentate in sequenza, dove Santa Caterina da Siena è ritratta di profilo con le stigmate, le lacrime che cadono sulle guance e il capo chino sul Crocifisso avvolto dal giglio, simbolo di purezza, ma le modifiche nell’iscrizione sembrerebbero riferirsi a un’altra Caterina, la santa di Prato, suor Caterina de’ Ricci, sua coetanea e fervente savonaroliana.
Il ritrovamento dei quattro dipinti tra Firenze, Siena, Perugia e Assisi, realizzati da Plautilla e la sua bottega, come nota la curatrice Fausta Navarro “ …costituisce un nuovo importante tassello nella ricostruzione dell’attività artistica della suora pittrice e del contesto storico e religioso nel quale ella operò e induce, non da ultimo, a riflettere sulla scelta figurativa operata da Nelli conforme al nuovo modello disciplinato di santità femminile di età tridentina e post-tridentina e prima ancora alle indicazioni savonaroliane nel campo delle arti”. Artista a tutto tondo, di Plautilla Nelli sono esposte in mostra due tavole raffiguranti l’ “Annunciazione”, una conservata alla Galleria degli Uffizi e mentre l’altra esce dai depositi dei Musei Civici Fiorentini, oltre a una serie di disegni conservati al Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi e le due miniature a lei attribuite, le iniziali dei due antifonari, il Ms. San Marco 565 e il Ms. San Marco 566 raffiguranti “La presentazione di Gesù al tempio con due monache” e “ L’adorazione del Bambino con la Vergine Maria, Giuseppe e due monache”.
Ma non è tutto, la mostra che si avvale della collaborazione del Museo del Tessuto di Prato è l’occasione per ammirare alcuni manufatti conventuali del XVI secolo, paliotti, tessuti, reliquie, anche una statua di un Bambin Gesù, molti dei quali provenienti dal Monastero Domenicano di San Vincenzo Ferrer e che testimoniano la ricchezza e il pregio delle manifatture fiorentine del periodo. Infine una ricca sezione di manoscritti e libri di Serafino Razzi ( 1531-1611) al secolo Giovanni Razzi, prolifico scrittore, predicatore, agiografo e storico che entrato nel Convento di San Marco nel 1549 ebbe poi modo di conoscere personalmente Caterina de’ Ricci di cui divenne figlio spirituale scrivendone poi la biografia. «Con la mostra dedicata a Plautilla Nelli non vengono soltanto posti i riflettori su una protagonista della pittura fiorentina del Cinquecento e della riforma e spiritualità savonaroliana» afferma Eike D. Schmidt, Direttore delle Gallerie degli Uffizi, «ma, insieme alla monografica dedicata a Maria Lassnig, che aprirà il 25 marzo, instituiremo per gli anni a venire una serie di esposizioni dedicate alle donne artiste.»