In occasione della “Notte dell’arte” sarà possibile visitare la mostra nel Palazzo del Podestà con 10 opere realizzate tra ‘400 e ‘700 tra cui il capolavoro di Sandro Botticelli che torna a Montevarchi dopo oltre due secoli.
Sabato 13 aprile a Montevarchi (Ar) ci sarà un’occasione in più per visitare la mostra “Botticelli, Della Robbia, Cigoli. Montevarchi alla riscoperta del suo patrimonio artistico” esposta nel Palazzo Pretorio e promossa dal Comune di Montevarchi in collaborazione con il Museo di Arte Sacra della Collegiata di San Lorenzo di Montevarchi e la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le Province di Siena, Grosseto e Arezzo. Grazie all’iniziativa “La notte dell’arte” dalle 21 alle 24 sarà infatti possibile visitare la mostra, la Collegiata di San Lorenzo e il Museo di Arte Sacra. Il costo del biglietto è di 4 euro (per l’ingresso al museo e alla mostra), ma nel prezzo sono comprese anche le visite guidate.
La mostra di Palazzo Pretorio, inaugurata lo scorso gennaio e aperta fino al 28 aprile, sta ottenendo un grande successo di pubblico e critica. Ideata dal direttore artistico del Museo di Arte Sacra di San Lorenzo Luca Canonici, curata da Bruno Santi, Lucia Bencistà e Felicia Rotundo, mette insieme per la prima volta capolavori e importanti opere d’arte realizzate nel territorio di Montevarchi ponendo l’accento sulla rilevante importanza socio-culturale e artistica della città tra la fine del ‘400 e la fine del ‘700. Opere d’arte che, per circostanze di vario genere, sono state allontanate dai luoghi per i quali sono state realizzate e rappresentano il frutto delle grandi committenze per gli enti religiosi di Montevarchi. Il percorso espositivo comprende nove dipinti e una statua in terracotta ma il ruolo di protagonista spetta ad un autentico capolavoro come l’Incoronazione della Vergine e Santi di Sandro Botticelli, (Firenze 1445 – 1510), uno dei maggiori esponenti del Rinascimento fiorentino. L’opera, ad olio su tavola, di grandi dimensioni, è stata presumibilmente realizzata tra il 1498 e il 1508 per l’altare maggiore della chiesa francescana di San Ludovico di Montevarchi.
L’impostazione e lo stile sono senza dubbio legati alla pittura matura del Botticelli. Basti vedere la ricchezza e la finezza dell’abito del San Ludovico o la dolcezza del profilo della Santa Caterina d’Alessandria. Insieme al maestro è ragionevole pensare che la tavola sia stata realizzata con l’aiuto degli allievi della sua bottega. L’opera fu trafugata ai primi del XIX secolo, a seguito della soppressione napoleonica dei beni ecclesiastici, dalla chiesa di San Ludovico (ora Sant’Andrea a Cennano) ed in seguito a varie vicissitudini è oggi custodita a Villa La Quiete a Firenze. Un altro capolavoro presente in mostra è l’imponente Miracolo della mula di Giovanni Martinelli (Montevarchi 1600 – Firenze 1659), uno degli artisti più affascinanti ed enigmatici della pittura del Seicento, anche se, allo stesso tempo, tra i meno conosciuti. Questo dipinto, ad olio su tela, è stato realizzato nel 1632 probabilmente proprio a Montevarchi con il pittore “suggestionato da ciò che il territorio gli suggeriva”.
Un’altra opera di grande interesse è il San Francesco della pittrice Violante Siries Cerroti (Firenze 1710 – 1783), dipinta nel 1765 per l’altare del santo nella chiesa di San Ludovico. Si tratta di una rappresentazione di inaspettata modernità che solo in tempi recenti è stato possibile l’attribuzione a Violante Siries visto che nei documenti antichi l’autore del dipinto era indicato come “Sig. Cerroti”. Invece l’autrice è proprio lei, una pittrice operante a Firenze tra la corte degli ultimi Medici e i Lorena. Il percorso espositivo si completa con il Beato Felice da Cantalice che riceve il Bambino Gesù dalle mani della Vergine di Jacopo Vignali (Pratovecchio 1592 – Firenze 1664), la Resurrezione di Cristo di Ludovico Cardi detto il Cigoli (Cigoli di San Miniato 1559 – Roma 1613), la Natività della Vergine di Santi di Tito (Firenze 1536 – 1603).
La mostra presenta inoltre altre interessanti sorprese come Il miracolo di Sant’Antonio taumaturgo di Mattia Bolognini (Montevarchi 1605 – Siena 1667), pittore nato a Montevarchi al pari del Martinelli, il San Fedele da Sigmaringen in adorazione della Vergine col Bambino del pittore cappuccino Fra Felice da Sambuca (Sambuca 1734 – Palermo 1805, i Santi francescani in adorazione della Vergine di Giacomo Tais (Trento 1685 – Pescia 1750. Il percorso espositivo è arricchito dalla terracotta policroma invetriata con Sant’Antonio Abate attribuita a Luca della Robbia il Giovane, opera proveniente dall’antica Compagnia di Sant’Antonio Abate di Montevarchi. La mostra è aperta nel Palazzo del Podestà di Montevarchi (Ar), Piazza Varchi 8, fino al 28 aprile dal giovedì alla domenica dalle ore 10 – 13 e dalle 15 alle ore 19. Ingresso 5 euro intero, 3 euro ridotto.
Informazioni: ufficio cultura Comune di Montevarchi telefono 0559108230 / 0559108314 e-mail: ufficio.cultura@comune.montevarchi.ar.it sito web: www.comune.montevarchi.ar.it.