L’Opificio delle Pietre Dure compie quaranta anni, domani una giornata di studio a Sant’Apollonia

Quarant’anni fa, nell’ambito dei provvedimenti normativi volti alla creazione del Ministero per i Beni Culturali, Giovanni Spadolini, accogliendo le richieste di Umberto Baldini, riuniva l’antico Opificio delle Pietre Dure, erede della manifattura di corte granducale, il laboratorio della Soprintendenza, protagonista dei restauri fiorentini, e gli altri laboratori che erano sorti a Firenze a seguito dell’alluvione, così da costituire un nuovo Istituto nazionale di conservazione e restauro.

L’attuale Opificio deriva da quella geniale intuizione di Baldini che volle trasformare il grande laboratorio, organizzato per rispondere alle drammatiche necessità dell’alluvione, in un vero e proprio Istituto che, sul modello dell’Istituto Centrale del Restauro, si occupasse anche di ricerca e di formazione.

A seguito di questo provvedimento, nel giro di pochi anni veniva aperto un Laboratorio Scientifico interno e iniziava l’attività didattica con la nascita della Scuola di restauro.

Per celebrare oggi i quarant’anni del moderno Opificio si terrà una Giornata di Studio presso l’Auditorium di Sant’Apollonia a Firenze, nella quale verranno presentati i risultati conseguiti dall’Opificio negli ambiti della conservazione, della ricerca e della formazione. Concluderà la giornata una tavola rotonda con la partecipazione di rappresentanti del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, di tutte le istituzioni e stakeholders con cui l’Opificio è in contatto, per dibattere sul suo ruolo nel futuro, in modo da poter meglio rispondere alle richieste che vengono dalla società.

L’evento ha il patrocinio della Regione Toscana.

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