Sarà inaugurata sabato 7 ottobre alle 18 la mostra di Vittorio Corsini “Il cielo accanto” curata da Pietro Gaglianò a Peccioli in varie sedi, un percorso che prende il via sotto la pieve di S. Verano per abbracciare altri luoghi della cittadina toscana con le seguenti opere: Il cielo accanto – Viale Mazzini 1,Lo sguardo di Peccioli – Via G. Borgherucci,Azzurro – Chiesa del Carmine – Piazza del Carmine,Light mood – Centro Polivalente – Piazza del Carmine.
Vittorio Corsini presenta quattro progetti inediti pensati espressamente per lo spazio pubblico di Peccioli, quattro installazioni permanenti che si inseriscono nelle rete di relazioni sociali che animano la comunità, creando altrettanti nuovi punti di osservazione. L’intervento di Corsini segna il seguito di una lunga storia di attenzione e passione per i linguaggi del contemporaneo che Peccioli coltiva da molti anni, con una speciale sensibilità per l’arte nello spazio pubblico, che ha già visto in più occasioni il coinvolgimento dell’artista.
Le quattro opere, in luoghi diversi della città, condividono l’ispirazione per una narrazione non lineare e si aprono in molte direzioni per coinvolgere sempre l’intelligenza percettiva dello spettatore che viene chiamato a farne una lettura personale, a completarne il senso e talvolta anche l’aspetto formale con la propria necessaria presenza. Il rapporto tra il singolo e la comunità, e la percezione individuale e collettiva del paesaggio sociale, urbano e naturale di Peccioli sono gli elementi fondanti della visione che ha guidato Corsini nella composizione dei nuovi lavori. Tutti insieme sono parte di un itinerario dello sguardo, attraverso la città, verso il territorio, dentro e fuori dai suoi confini e, virtualmente, anche verso la condizione di connessione globale che caratterizza il tempo presente.
Come sempre nel lavoro di Corsini i linguaggi e i materiali, pur dettati da una rigorosa consapevolezza estetica, sono conseguenti alla visione artistica e alla lunga osservazione del contesto nel quale le opere vengono collocate. Su queste basi si svolge il dialogo che l’artista ha intessuto con gli abitanti di Peccioli, destinato a perpetuarsi nell’incontro quotidiano con lo spazio dell’arte, con l’opera nello spazio pubblico.