Leonardo da Vinci. Oltre 160 mila a Palazzo Vecchio per vedere i fogli dal Codice Atlantico di “Leonardo e Firenze”

Oltre 160 mila visitatori e 2000 visite guidate per la mostra “Leonardo e Firenze”, che si è tenuta nella Sala dei Gigli di Palazzo Vecchio dal 29 marzo al 24 giugno scorsi. L’esposizione, curata da Cristina Acidini, comprendeva dodici fogli del Codice Atlantico provenienti dalla veneranda Biblioteca Ambrosiana ed è stata promossa dal Comune di Firenze, organizzata da Mus.e con il contributo di ENGIE, player mondiale dell’energia e dei servizi.

Il Codice Atlantico, conservato nella storica biblioteca di Milano, è composto da 1119 fogli, contenenti per lo più scritti e disegni di Leonardo da Vinci. I dodici fogli scelti per la mostra contenevano richiami a Firenze e mostravano alcuni aspetti del rapporto del Genio con la città fondamentale per la sua formazione e sempre serbata nel cuore anche negli anni in cui Leonardo ne era lontano. Completava la mostra un solo quadro, proveniente dalla Pinacoteca Ambrosiana, il dipinto di Gian Giacomo Caprotti detto Salaino raffigurante il Busto del Redentore.

“Uno straordinario risultato di pubblico per la mostra a Palazzo Vecchio – ha affermato l’assessore alla cultura Tommaso Sacchiche conferma la centralità che Firenze ha dedicato e dedicherà al Genio non solo per l’Anno Leonardiano ma per l’intera legislatura. In città abbiamo ospitato il Codice Leicester, grazie alle Gallerie degli Uffizi e al museo Galileo, curata da Paolo Galluzzi, che ha visto la presenza di oltre 380 mila visitatori, ed è ancora in corso la mostra a Palazzo Strozzi dedicata al Verrocchio, maestro di Leonardo, che ha già superato i 130 mila visitatori. A settembre avremo un altro importante appuntamento, la mostra dedicata agli studi di Leonardo sulla botanica, di cui vediamo un’anticipazione in piazza della Signoria con l’installazione di un dodecaedro e di un gelso. Questi appuntamenti non solo posizionano e confermano Firenze come città centrale nell’anno Leonardiano ma consentono di abbracciare a 360 gradi il lavoro del Maestro con un approfondimento globale sull’uomo che ha avuto così grande influenza sulla nostra cultura umanistica e sul pensiero moderno”.

 

 

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