16 aprile 1209, Papa Innocenzo III concede la sua approvazione alla formula vitae con la quale san Francesco d’Assisi e i suoi confratelli si impegnano a vivere in povertà, obbedienza e in castità, seguendo la dottrina e l’esempio di Gesù Cristo. Si tratta dell’approvazione della Regola Francescana e dell’atto di nascita dell’Ordine. La Biblioteca Nazionale Centrale di Roma tra i suoi numerosi e importanti codici miniati annovera il manoscritto Vittorio Emanuele 411 una delle più antiche e preziose redazioni della Legenda maior sancti Francisci, la biografia ufficiale del Santo di Assisi scritta da San Bonaventura da Bagnoregio su commissione dell’Ordine dei frati minori e approvata dal Capitolo generale di Pisa nel 1263. Il Codice Vittorio Emanuele 411 fu realizzato nel XIV secolo, circa un secolo dopo che Bonaventura aveva scritto la Legenda maior e ne contiene il testo completo, ha dimensioni superiori a quelle degli altri codici della Legenda, è scritto in una regolare littera textualis ed è riccamente decorato con una notevole abbondanza di iniziali miniate e da ben diciassette immagini che raffigurano episodi della vita del santo su fondo oro, tanto da farne una rarità, visto che pochi sono i codici miniati della Legenda appartenenti a quel periodo. Il formato, diverso e più grande, rispetto a quelli più piccoli, da tenere a portata di mano, sembrerebbe quello di un codice da biblioteca, purtroppo non se conosce con esattezza l’origine, ma secondo gli studiosi, sarebbe da attribuire all’area emiliano-romagnola e con molta probabilità fu commissionato da una facoltosa committente; una figura femminile inginocchiata compare infatti più volte in alcune miniature. Il testo inizia con il Prologo in cui Bonaventura fa l’elogio della santità e della missione salvifica di Francesco, suggellata dalle stimmate, illustra le ragioni che lo hanno indotto a scriverne la vita e spiega che ha organizzato il racconto non secondo la sequenza cronologica ma raggruppando episodi attinenti a uno stesso tema. Segue la Vita, divisa in quindici capitoli, all’inizio di ogni capitolo è posta una vignetta miniata che illustra un tema o un episodio del testo come fa il testo di San Bonaventura, seguendo via via, con qualche deroga, il ciclo giottesco della vita di San Francesco della Basilica Superiore di Assisi. L’ultimo capitolo è intitolato In festo translationis beati Francisci ed è diviso in nove lectiones da recitarsi nella festività del santo. Di recente la casa editrice Vallecchi ne ha realizzato un’edizione in facsimile corredato da un commentario contenente i saggi del professor Franco Cardini, medievista di fama internazionale, della dottoressa Francesca Niutta responsabile del Fondo Manoscritti della Biblioteca Nazionale Centrale di Roma e della dottoressa Maria Alessandra Bilotta, studiosa di miniatura medievale. www.vallecchilusso.com