E’ la prima volta che in Italia due grandi Mappe di Alighiero Boetti vengono messe a confronto nello stesso luogo e l’occasione è davvero unica. In questi giorni a Firenze è in corso un summit internazionale che riunisce sindaci e delegati da tutte le parti del pianeta dal titolo “Unityindiversity” dedicato al dialogo tra i popoli nella speranza di una pace perpetua. Firenze che non ha mai abbandonato la sua vocazione umanistica riparte dallo storico incontro organizzato da Giorgio La Pira in Palazzo Vecchio sessanta anni fa. “ Firenze vuole giocare un ruolo di primo piano – dice il Sindaco Dario Nardella – occupandosi del futuro del pianeta, dei doveri e dei diritti dei cittadini, del degrado ambientale e morale, della cura del patrimonio artistico, delle tradizioni e dei saperi, mettendo al centro dei processi produttivi il carisma della persona, perché siano sempre rispettate e valorizzate la sensibilità e l’immaginazione, la creatività e la spiritualità dei singoli cittadini, veri protagonisti dell’evoluzione del cambiamento”.
Nel proporre agli ospiti stranieri il linguaggio di un artista italiano, ormai noto a livello internazionale, la scelta è caduta su Alighiero Boetti con le sue celebri Mappe, immagini in grado di ben rappresentare le dinamiche geopolitiche, l’unità nelle differenze tra i popoli, la fluidità dei confini.
Realizzate negli anni ottanta-novanta dalle donne afghane riproducono il passaggio della trasformazione dei confini sovietici con la Perestrojca nell’agosto del 1991. Risale infatti al 1971 la scoperta dell’Afghanistan da parte dell’artista che a Kabul aprirà un albergo, l’One Hotel dove inizierà il lavoro di tessitura femminile di sue opere, dando il via a un procedimento artistico basato sullo scarto temporale tra momento ideativo ed esecuzione dell’opera che prenderà corpo proprio nella serie delle grandi mappe ricamate del globo terreste.
Le due mappe, in mostra fino al 22 novembre, costruiscono un dialogo d’arte con i meravigliosi Arazzi medicei disegnati da Pontormo e Bronzino, in mostra nel Salone de’ Duecento e con le mappe cinquecentesche del Danti e del Bonsignori nella attigua Sala delle carte Geografiche. La mostra che è stata curata da Sergio Risaliti è organizzata dal Comune di Firenze – Direzione Musei Civici ed Eventi in collaborazione con la Fondazione Alighiero e Boetti, l’Archivio Boetti e la Galleria Tornabuoni Arte di Firenze e Parigi.