L’arte antica è protagonista nelle prossime aste da Farsetti a Prato, ecco i capolavori all’incanto

Appuntamento con l’arte antica da Farsetti arte, nella sede di Prato sono esposte al pubblico in questi giorni le opere che andranno in asta venerdì 27 ottobre per  “ Arredi e dipinti antichi e un’importante collezione romana” e sabato 28 ottobre per “Dipinti e sculture del XIX e XX secolo”, sono  in tutto 453 lotti, una ricca e qualificata selezione di opere tra mobili antichi, arredi, dipinti e sculture che vanno dal XIV al XX secolo. Allievo stretto di Leonardo da cui svilupperà lo svolgimento del panneggio e la precisione nella definizione del paesaggio, è di Marco d’Oggiono il capolavoro in catalogo, la “Madonna allattante col Bambino “ ( 1515 circa) un olio su tavola cm. 77,5X59,5 corredata di attestato di libera circolazione e stimata 350.000/450.000. Nel dipinto la cui attribuzione è stata confermata da Everett Fahy e Andrea De Marchi, l’uso della luce che scopre il manto blu-verde della Madonna che va ad accordarsi con i toni monocromi azzurri del paesaggio, con la veduta della città turrita e dei monti sullo sfondo sviluppa quelli che erano i principi della “prospettiva aerea” di Leonardo da Vinci.

Attribuito da Federico Zeri nel 1990 agli ultimi anni di attività di  Giovanni Bellini è la “Sacra Famiglia” (1515/16), un olio su tavola riportata su tavola di cm. 1909X103 stimata 150.000/200.000, l’opera è corredata di attestato di libera circolazione. Dipinto di grande qualità formale  e stilistica denota un carattere di analisi psicologica che Zeri ebbe a indicare come “timbro psicologico e spirituale” tipico dell’estrema attività del pittore, mettendo quest’opera in rapporto con L’ebbrezza di Noè conservata al Musée des Beaux Arts di Besancon. Nella sua perizia Zeri affermava inoltre “…Nessuna delle figure guarda verso di noi, proprio come accade nel Noè ed in altre pitture di questo tempo. E’ probabile che alcuni dettagli della superficie siano rimasti incompiuti alla scomparsa del Bellini, e che siano stati completati da un allievo forse Rocco Marconi; ma si tratta di minuzie ( ad esempio nel velo della Vergine)  che non hanno toccato le tre figure di eccezionale sostenutezza”. La pittura toscana del Quattrocento è rappresentata da una tavola a fondo oro di Apollonio di Giovanni raffigurante L’arcangelo Raffaele con Tobiolo e San Girolamo, una tempera su tavola a fondo oro, cm. 40,7X 26 stimata 45.000/65.000 .

La presenza di San Gerolamo penitente corrisponde all’iconografia del culto del Santo e si trova in altre opere di Lorenzo Monaco, Beato Angelico e Domenico di Michelino. Opera del settecento veneziano “La Piscina probatica” di Francesco Fontebasso, un olio su tela cm. 71X52,5 stimata 38.000/48.000 mentre ricchissima la sezione dedicata a Ottocento e primi del Novecento in cui spicca l’opera di Giovanni Boldini “Le due amiche” ( 1896 circa, un olio su tela cm. 83X48 stimato 400.000/ 500.000 e lo splendido tondo di Giulio Aristide Sartorio della “Madonna degli Angeli ( Magnificat) 1895 circa esposta con grande successo alla Prima Biennale di Venezia e che risente della pittura preraffaellita, in particolare di Dante Gabriele Rossetti ed è considerata dagli esperti una delle prime espressioni consapevoli del  Liberty in Italia, olio su tela con diametro di cm. 124 e una stima di 120.000/150.000. Tra le altre opere che arricchiscono il catalogo dell’asta di sabato 28 troviamo “le due madri” di giovanni Segantini cm. 17,2X23 stimata 25.000/ 35.000, “Le comunicande” di Plinio Nomellini olio su tela 45X35 stima di 22.000/26.000 , “Effetto di nubi” di Giuseppe De Nittis olio su cartone cm. 20X40,5 stima 22.000/28.000 e “La signora Ojetti al pianoforte” di Oscar Ghiglia,  1910 olio su tela, cm. 87,3x 73, 5 stimata 180.00/220.000  a cui è dedicala la copertina del catalogo. 

 

 

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