Quali trasformazioni ci furono nel Ducato Estense dal 1471 al 1597, in un arco di tempo di centoventisei anni? Per conoscere storia, politica, ma anche passioni e arti dei quattro signori di governo che si succedettero in quel periodo, sul canale YouTube del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo arriva un’altra puntata sul casato degli Este, “da Ercole I ad Alfonso II” (https://www.youtube.com/ watch?v=YujbsjSxCeo ): un secondo contributo – dei quattro previsti sul tema – del Segretariato regionale Emilia Romagna, indicizzato con l’hashtag #iorestoacasa, per la campagna La Cultura non si ferma.
Casato estense è un racconto per video immagini tratte principalmente dai ritratti dei duchi, accompagnato da una narrazione scritta sintetica e immediata che, al percorso della storia, aggiunge anche particolari originali.
Si devono ad Ercole I il raddoppio dell’estensione di Ferrara (addizione erculea) e i numerosi interventi di edilizia che ne fecero “la città più moderna d’Europa” di quei tempi, l’innovazione e la sperimentazione del teatro rinascimentale e l’istituzione dell’illustre Cappella Musicale. Trentaquattro anni di governo, turbati soltanto dalla Guerra del Sale con Venezia. Epoca di contrasti fu invece quella di Alfonso I, il cosiddetto “principe artigiano” per le sue abilità eccelse nella lavorazione manuale, dalla ceramica al legno, al quale lo Stato Pontificio procurò ben tre scomuniche. Ma non fu il solo ad avere guai con il Papa: Renata di Francia, figlia di Luigi XII, consorte del suo successore, Ercole II, fu accusata di eresia per le idee protestanti.
I trentotto anni di dominio di Alfonso II, invece, furono caratterizzati non solo da episodi di corruzione nella corte, ma anche dal terribile terremoto del 1570. Alla ricerca di un erede diretto per salvare le sorti del ducato, si sposò, invano, tre volte. Appassionato di musica, creò “il concerto delle donne”, un gruppo di cantanti di cui rimane la straordinaria arpa estense, oggi conservata alle Gallerie Estensi. Di esso racconta la storia, sempre sul canale YouTube del Mibact, Martina Bagnoli, direttore delle Gallerie di Modena (https://www.youtube.com/ watch?v=y6g0Ey18uPQ): il trio di avvenenti donne, formato da arpa viola e liuto, allietava l’atmosfera di corte nelle sere d’estate per il duca e la moglie Margherita di Gonzaga con madrigali scritti appositamente per le musiciste perfino da Torquato Tasso. Per la più bella di loro, Laura Peperara, Alfonso II non badò a spese: fece fabbricare a Roma, dal più famoso dei liutai, un’arpa e ne affidò le decorazioni al pittore ferrarese Giulio Marescotti.
La programmazione sul canale YouTube rappresenta l’offerta di una fruizione diversa, in questo periodo in cui musei, parchi archeologici, biblioteche, archivi, teatri, cinema sono chiusi a causa dell’emergenza coronavirus. Attraverso il sito e i propri profili social facebook, instagram e twitter il Ministero, inoltre, rilancia le numerose iniziative delle istituzioni pubbliche e private e continua lo sviluppo della pagina La cultura non si ferma del sito https://www.beniculturali.it/ laculturanonsiferma, contenitore complessivo in continuo aggiornamento.