La meraviglia del gusto dello spettacolo e del divertimento, tra fasti, banchetti, moda. La “foto” della società e del costume rappresentata nelle carte – le Insigna – degli Anziani Consoli custodite nell’Archivio di Stato di Bologna, in occasione di una delle feste più importanti della città: la Festa della Porchetta che ogni anno, il 24 agosto, trasformava piazza Maggiore in un magnifico apparato scenografico. L’istituto ne ha fatto un video (https://www.youtube.com/
La Festa della Porchetta, nel XVIII secolo, era uno degli eventi più attesi: il momento degli incontri, dello scambio delle informazioni, delle nuove conoscenze, dello spettacolo e, soprattutto, il momento in cui i governanti potevano comunicare con tutti i cittadini, riversati nelle piazze. L’atmosfera di allegria, il clima di cordialità, il divertimento sono evidenti nei volti e negli atteggiamenti dei personaggi raffigurati: nei balli, nelle chiacchiere tra le dame, nei giochi da tavolo tra signori, tra gli ospiti di banchetti suntuosi. La meraviglia, però, è soprattutto nelle colossali scenografie, nei luoghi adibiti a spettacolo con imponenti architetture dell’effimero: anfiteatri per i giochi acrobatici dei funamboli, arene per le corse delle carrette e per la caccia dei tori con i cani, estemporanee “piscine” per le naumachie, teatri in piazza con la rappresentazione di scene mitologiche, come il Colosso di Rodi, il Ratto delle Sabine o battaglie fantastiche … il coinvolgimento del pubblico, poi, nella parte più attesa della Festa, quella dedicata al gettito. Le carte mostrano nobili affacciati agli edifici che lanciano doni al popolo – volatili, monete, cibarie, tra le quali la porchetta arrosto – per accaparrarsi i quali nascevano risse. Atti non di solidarietà e di condivisione, ma un gioco sadico delle classi più abbienti che portò, con l’arrivo del dominio napoleonico, nel 1796, alla soppressione della Festa della Porchetta.
Il video dell’Archivio di Stato di Bologna, così come quelli degli altri Istituti del Ministero, è uno dei numerosi contributi audiovisivi degli Istituti Mibact alla campagna “La cultura non si ferma”, per far conoscere il patrimonio culturale italiano e il lavoro delle numerose professionalità che si occupano di conservazione, tutela, valorizzazione e didattica, raccolti oltre che sul canale YouTube, sulla pagina del sito https://www.beniculturali.it/