Prende il via al Museo dell’Opera del Duomo di Firenze un laboratorio sull’arte della ceramica invetriata rivolto a persone disabili. Si tratta di progetto speciale della sezione didattica del Museo, finanziato dalla ditta di materiali di restauro Phase, a cui prenderanno parte un gruppo di quindici ragazzi disabili, ospiti del centro di Villa San Luigi della Fondazione Opera Diocesana di Assistenza Firenze Onlus a Castello.
Sotto la guida dei maestri ceramisti Sandra e Stefano Giusti, ai partecipanti saranno insegnate, durante quattro incontri che si terranno nel mese di novembre e dicembre, le tecniche di questa antica arte per poi realizzare una composizione in ceramica decorata sullo stile delle cosiddette “robbiane” o la riproduzione di un’opera conservata all’interno del Museo dell’Opera del Duomo.
La sezione didattica del Museo dell’Opera del Duomo vuole avvicinare le persone ai mestieri d’artigianato artistico che sono ancora oggi una tradizione viva. Dall’intaglio all’intarsio, della cera persa alla foglia d’oro, dalla ceramica invetriata alla porcellana e al mosaico. Il progetto speciale dell’ODA rientra in questa attività.
“Attraverso la collaborazione con un’azienda del territorio, l’Opera ha potuto ampliare le attività educative anche alle persone con disabilità – spiega Luca Bagnoli, Presidente dell’Opera di Santa Maria del Fiore – lavorando sull’accessibilità e sull’inclusione”.
“Per i nostri ragazzi si tratta di un’occasione importante – commenta Don Fabio Marella, presidente della Fondazione Oda – rappresenta un’opportunità formativa che li avvicina ad un mestiere antico, ma anche un momento di integrazione con il territorio alla scoperta delle sue peculiarità artistiche: tutti tasselli preziosi del percorso riabilitativo di ciascuno dei ragazzi assistiti dalla Fondazione”.
“La Phase Restauro, tra le diverse attività – afferma il titolare Antonio Gaglio – sostiene la divulgazione e la promozione di arti e mestieri legati alla tradizione dei saperi artigianali, questo laboratorio ci consente di partecipare e rendere concrete anche le nostre finalità, nell’idea che questa collaborazione si possa ulteriormente consolidare e sviluppare nel tempo”.