“Quel corpo che già fu una risata/adesso brucia./Ceneri portate via dal vento fino al fiume/ l’acqua le riceve come resti/di lacrime felici./Ceneri di una memoria in cui traluce una piccola/vita molto semplice,/ una vita senza storia, con/un giardino, una fontana e qualche libro./Ceneri di un corpo/scampato alla fossa comune/offerte alla tempesta delle sabbie. /Quando si alzerà il vento quelle ceneri/si andranno a posare sugli occhi dei vivi. / E quelli senza saperne niente cammineranno/ trionfanti con un po’ di morte/ sul viso.” Sono un assaggio di alcuni versi tratti dal poema “ La remontée des cendres di Tahar Ben Jelloun nella traduzione di Egi Volterrani dell’edizione italiana con il titolo “Dalle Ceneri” ( 1991, Il Melangolo). Il celebre poema in seicento versi dedicato alle vittime della Guerra del Golfo nel 1991 dal grande scrittore marocchino è il testo scelto per l’incontro del Gruppo di Lettura dell’Associazione Amici Institut français Firenze coordinato da Eliana Terzuoli del prossimo 15 gennaio, dalle 18.00 in poi. La partecipazione è gratuita e per iscriversi basta mandare un email a firenze@institutfrancais.it. In ogni incontro vengono suggerite delle proposte di lettura, sia di classici che di contemporanei che poi vengono discusse nell’incontro successivo che si svolge nella Salle Romain-Rolland dell’Institut français di Firenze in Piazza Ognissanti. Ma il capolavoro di Tahar Ben Jelloun, atto d’accusa contro le guerre e dove la poesia è l’ultimo strumento che da voce ai tanti dispersi e caduti nelle guerre di tutti i tempi è in scena al Teatro Fabbricone di Prato, dal 14 gennaio al 1° febbraio con la versione teatrale di “Dalle Ceneri” per la regia e scene di Massimo Luconi, con Ibrahima Diouf, Ndiawr Diagne, Marie Madaleine Mendy, Jean Guillaume Tekagne. Prodotto dal Teatro Metastasio stabile della Toscana con la collaborazione del Centro culturale francese St. Louis ( Senegal), Cominità senegalese di Prato e Associazione APPI.