E’ un grande racconto per immagini che dalla Toscana attraversa l’Europa orientale fino a Kos e Bodrum, l’Europa delle “Migrazioni/Migrations”, la personale dedicata a Liu Xiaodong uno dei più importanti e originali artisti contemporanei cinesi che si apre a Palazzo Strozzi negli spazi storici dedicati all’arte contemporanea, la Strozzina .Undici dipinti di grandi dimensioni, 182 tra disegni e fotografie e un video documentario che sono stati realizzati dall’artista durante il suo periodo di residenza nella nostra regione dallo scorso autunno ad oggi, in particolare a contatto con la comunità cinese di Prato. Nato a Liaoning, nella repubblica Popolare Cinese nel 1963, Liu Xiaodong, vive e lavora a Pechino e le sue opere oggi sono apprezzate in tutto il mondo, presente alla Biennale di Venezia nel 1997 e ne 2013. Attraverso disegni, schizzi, fotografie, video, immagini conduce la sua indagine documentaria necessaria per entrare in contatto con i luoghi e le persone che li abitano, che rappresentano il fulcro dei suoi progetti artistici, attraverso una pittura misurata, quasi fotografica, senza particolare coinvolgimento emotivo, una pittura storica.
E così è stato anche per il progetto a cura di Arturo Galansino che ha dato vita a “Migrazioni/Migrations” promosso e organizzato dalla Fondazione Palazzo Strozzi con la collaborazione della Galleria Massimo De Carlo che ha sedi a Milano, Londra ed Hong King e che è accompagnato anche da un catalogo bilingue italiano/inglese con un testo critico di Francesco Bonami .
Dalle foto scattate nel Macrolotto Zero, primo punto di arrivo della migrazione cinese a Prato negli anni ’80 e ’90, la serie Chinatown, in cui ritrae luoghi e persone incontrare durante il suo soggiorno a Prato nei momenti della vita di tutti i giorni . Refugees invece è la serie di dipinti dedicati ai migranti di oggi, in fuga dai paesi di origine che vengono ritratti nell’affollata stazione di Vienna, luogo di arrivo, passaggio e speranza o il binario di Refugees 2 che segna il confine tra la capitale austriaca e Budapest.
“ Dopo Prato – dice l’artista – ho anche tentato di seguire il tragitto che i rifugiati siriani stavano compiendo in quel periodo per entrare in Europa. Dalla penisola di Akyarlar, nel sud della Turchia, all’isola di Kos, e poi alla ferrovia che collega il confine ungherese e quello austriaco , fino ad arrivare alla stazione centrale di Vienna”: questo sintesi il video documentario di 17 minuti Migrations realizzato appositamente per la mostra di Palazzo Strozzi.
Giorgio Bernardini, giornalista nell’occasione ha svolto una ricerca documentaria per raccontare la particolarità della migrazione cinese a Prato che trova spazio nell’esposizione che prosegue con altri dipinti che mostrano migranti dalla Siria, dall’Afghanistan sbarcati a Kos in Grecia. Non manca un omaggio al paesaggio toscano, alle Crete senesi e alla Val d’Orcia che l’artista cinese ha dipinto dal vivo quale luogo ideale e sognato, meta del turismo internazionale e così lontano da quello dei cittadini di Wenzhou che sono arrivati a Prato alla ricerca del benessere economico.
La mostra che rimarrà aperta al pubblico fino 19 luglio è stata presentata in una conferenza stampa nella quale erano presenti Arturo Galansino direttore generale di Palazzo Strozzi, Monica Barni Vicepresidente della Regione Toscana, l’artista Liu Xiaodong e Tommaso Sacchi per il Comune di Firenze.