C’è anche il Cardo maggiore di Spagna nato nell’orto dei Padri di S. Pietro d’Alcantara all’Ambrogiana che pesava libbre 400, era l’anno 1706 o la Zucca nata in Pisa nel giardino di S.A.R. detto di S. Francesco nel 1711 che di libbre ne pesava 160.
Bartolomeo Bimbi non fu solo un abile maestro alla corte del Gran Duca Cosimo III de’ Medici nel riportare sulla tela le straordinarie bizzarrie con le quali la natura talvolta ama sorprenderci, ma fu egli stesso un grande appassionato nella coltivazione di piante da frutto e insieme al botanico di corte Pier Antonio Micheli mise in piedi un grande lavoro di catalogazione organizzato per specie, stagione e provenienza. Venticinque opere che fanno parte del corpus, unico nel panorama della pittura italiana, frutto di questo suo lavoro scientifico e conservato tra il Museo di Storia di Naturale dell’Università degli Studi di Firenze e il Museo della natura morta alla Villa Medicea di Poggio a Caiano, sono in mostra a Torino a Palazzo Madama in occasione di “Eccentrica Natura. Frutti e ortaggi stravaganti e bizzarri nei dipinti di Bartolomeo Bimbi per la famiglia Medici”, fino all’11 aprile.
Curata da Stefano Casciu e Sara Nepi con la collaborazione di Simone Baiocco accanto ai dipinti che mostrano le meraviglie cresciute negli orti dell’epoca, molti dipinti mostrano un cartiglio con la descrizione dettagliata di specie, luogo, peso e data, sono zucche, cocomeri, tartufi, albicocche, cedri giganti e quanto altro con cui la natura ha voluto stupirci, nella settecentesca Sala delle Quattro Stagioni anche una sessantina di magnifici modelli in cera raffiguranti frutti a grandezza naturale sempre provenienti dal museo universitario fiorentino. Le riproduzioni, realizzate da alcuni sapienti ceraioli come Clemente Susini, Francesco Calenzuoli, Luigi Calamai, costituiscono una collezione unica al mondo per bellezza e rigore scientifico.