La musica negata di Giuseppe Chiari artista Fluxus della Neuester Musik

Nel 1962 Giuseppe Chiari aderisce a Fluxus, il movimento internazionale concepito da George Maciunas, è di quell’anno l’opera storica “Gesti sul piano”. Il gesto è parte integrante della partitura musicale, la sequenza fotografica delle mani dell’artista in movimento sulla tastiera ci restituisce la teatralità dei gesti durante la performance. Il risultato è la produzione di immagini sonore. per la prima volta viene riconosciuto un ruolo primario all’espressività del gesto, non più esclusivamente finalizzato all’esecuzione musicale ma in grado di rivelare specifiche sonorità attraverso un vasto repertorio di articolazioni, combinazioni e figure.

Questa musica “negata” rappresenta un principio, un criterio guida che si manifesta nelle sculture sonore, i suoi strumenti musicali, nella musica cancellata, nei collages, che ritroviamo quali tappe di un percorso irreversibile.

Chitarre, violini, vengono privati delle corde musicali e decorati a tinte forti, sono alterazioni procurate dall’artista che attraverso un’operazione di rivoluzione estetica impone loro un inconsueto ruolo visivo.

La necessità di esprimersi sulla tela, non dimentichiamo che i primi esordi di Giuseppe Chiari artista sono dei disegni di ispirazione cubista, oggi introvabili, conduce nella stessa direzione. Partiture, pagine musicali cancellate insieme a fotografie, ritagli di giornali, strisce di carta colorate, interventi di colore deciso su tavole di legno naturale o su tela sono l’esaltazione del collage.

Recentemente Roberto Casamonti, storico gallerista, nonché amico e collezionista dell’artista fiorentino scomparso a Firenze il 10 maggio  2007, gli ha voluto dedicare un’ampia mostra monografica nella sua galleria, Tornabuoni Arte  a Parigi, la prima realizzata all’estero e primo passo per una definitiva affermazione a livello internazionale di quello che è stato l’unico italiano attivo all’interno del movimento Fluxus.

Lascia un commento