Il secondo appuntamento di Percorsi di Jazz, nell’ambito dell’Estate Fiorentina 2019, si svolgerà il 15 giugno dalle ore 17:00 con una visita guidata, la presentazione del libro “Tutto è ritmo, tutto è swing” Il Jazz, il fascismo e la società italiana di Camilla Poesio e il concerto con il nuovo progetto di Sara Battaglini, Dalia.
La giornata si svolgerà presso il Museo Casa Rodolfo Siviero, dimora storica fiorentina appartenuta a Rodolfo Siviero. Intellettuale colto, raffinato e spregiudicato ha avuto grande importanza per la salvaguardia del patrimonio culturale italiano. A lui si deve infatti il recupero di gran parte delle opere che erano state trafugate dal nostro paese nel corso della Seconda Guerra Mondiale. La visita guidata inizierà dalle ore 17:00 ed è curata da Amici dei Musei Fiorentini.
Un nuovo appuntamento con Scrittori in Jazz: dalle 17:30, Alessandra Cafiero conduce la presentazione del libro “Tutto è ritmo tutto è swing” Il Jazz, il fascismo e la società italiana, in presenza dell’autrice Camilla Poesio.
Europa il jazz arrivò agli inizi del Novecento, ma in Italia fece il suo ingresso negli anni Venti, proprio quando si affermava il regime di Mussolini. Prodotto di quell’America verso cui il fascismo mostrava amore e odio, il jazz sbarcò con i transatlantici di ritorno da New York, con gli emigrati, le grandi orchestre in tournée, i balli ma soprattutto la radio e il cinema. In alcune realtà si radicò grazie a ricchi turisti americani come il compositore Cole Porter che villeggiava a Venezia. Gli italiani reagirono positivamente a quella nuova musica, soprattutto i giovani, e ascoltarla significò presto assumere comportamenti diversi e utilizzare nuovi prodotti di consumo. Tutto ciò in un paese in cui la Chiesa tuonava con violenza contro quei ritmi considerati amorali e pericolosi. E soprattutto sotto un regime liberticida, quello di Mussolini, che decideva tutto della vita del cittadino, anche cosa ascoltare, dove farlo, con quali restrizioni e quali permessi.
Tra proibizioni, censure e esternazioni nazionaliste e razziste da una parte, e impulsi alla modernità e tentativi di italianizzazione dall’altra, la musica americana sopravvisse e mise radici. Questo libro è una storia dell’impatto del jazz sulla società italiana, dall’instaurazione del regime fascista alla fine della Seconda guerra mondiale.
Camilla Poesio ha conseguito il titolo di Dottore di ricerca in Storia contemporanea presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia in co-tutela con la Freie Universität di Berlino. Ha svolto attività di ricerca in Italia e all’estero (Venezia, Roma, Berlino, Bielefeld, Paderborn, European University Institute). I suoi principali interessi vertono sul fascismo italiano, la violenza politica, la memoria pubblica e privata, il jazz. Tra le sue pubblicazioni: Reprimere le idee, abusare del potere. La milizia e l’instaurazione del regime fascista (Aracne, 2010); Il confino fascista. L’arma silenziosa del regime (Laterza, 2011); Oltre il 1945. Violenza, conflitto sociale, ordine pubblico nel dopoguerra europeo (Viella, 2017).
Dalle 18:30, il concerto di Sara Battaglini con Federico Pierantoni e Enrico Ronzani. Il nome del progetto, Dalia, cerca di racchiudere in una parola tutta l’essenza del gruppo, un trio che non vuole avere “spigoli” e che piuttosto ricerca uno spazio circoscritto tra i tre diversi modi di interpretare la propria musica. Ogni brano a prescindere da chi ne sia l’autore è stato messo al centro del cerchio, a disposizione del gruppo e in funzione di un suono che rappresentasse l’idea. I cerchi astratti di questa condivisione sono resi visivamente concreti e colorati dalla dalia, un fiore che esprime valori positivi, esprime un sentimento di sincera e spontanea gratitudine verso qualcuno che ci ha regalato sostegno in un momento di precarietà e fragilità. Rappresenta la voglia e la paura di rendersi conto delle proprie debolezze, trovare il coraggio di dare loro un nome e affrontarle lasciandosi aiutare. Attraverso i brani e i testi, Sara Battaglini ha voluto raccontare il cammino di chi, dall’incapacità di accettare la solitudine, arriva a una rinascita. Ogni brano è associato a particolari sfumature e colori, quasi fossero il dipinto musicale di precisi paesaggi e momenti della sua vita.
Sara Battaglini è laureata in canto jazz con lode, ha frequentato masterclass e corsi di perfezionamento con John Taylor, Gerald Clayton, Ben Monder, Theo Bleckmann, Dave Douglas e tanti altri. Nel 2016 ha vinto il 1° premio del concorso “Chicco Bettinardi” nella sezione cantanti e nel Novembre dello stesso anno il premio Massimo Mutti durante il Bologna Jazz Festival. Da anni è impegnata in diversi progetti musicali che spaziano tra jazz, ricerche contemporanee, improvvisazione e composizioni originali.