Segnali positivi per il mercato del libro in Italia, secondo una ricerca dell’AIE, l’Associazione Italiana Editori, infatti il 2015 sarebbe l’anno della svolta in cui, dopo cinque anni di segno negativo, il mercato riprende segnare +, sarebbe infatti del + 0,7 % nei canali trade, vale a dire librerie, librerie on line e grande distribuzione, la crescita del libro di carta e complessivamente, compreso e-book e altri canali, come fiere, bookshop e altro si arriva a un +1,6 rispetto al 2014. Certo si tratta di cifre ancora contenute ma quanto basta per affermare che la tendenza si è invertita e si inizia a crescere, in un mercato quello legato al libro fortemente segnato dalla crisi, in tutta la sua filiera.
Un altro risultato importante è che si torna anche a leggere libri “di carta” mentre rallenta la lettura di e-book. Nel 2015 la popolazione dai sei anni su in più che legge è stata dell’ 1,2% pari a 283.000, elaborazione AIE su dati Istat, e riguarda 24 milioni di persone, complessivamente si legge di più tra i bambini e ragazzi, fasce pre-scolari e Young Adults, rispetto alla media della popolazione italiana, quella di un libro non scolastico all’anno, che è rimane il 42%. 277.000 persone in meno, ovvero -5,6 % per la lettura di e-book, anche se nella fascia 15-19 anni aumenta ed è il 15,3% rispetto alla media di 8,2%. Nonostante tutto cresce l’offerta dei titoli sia di carta che digitale, nel 2015 sono 62.250 nel formato cartaceo a cui si aggiungono i 56.727 titoli in digitale, negli e-book si registrano le maggiori novità, il 91,1% pubblicate nell’anno. I titoli italiani vanno molto anche all’estero, aumenta la vendita dei diritti all’estero a + 11,7 mentre gli acquisti sono fermi al 2%.
Gli italiani nelle loro abitudini di consumo sono tradizionali e preferiscono la libreria, sia di catena che indipendente, il 72,2% dell’acquisto dei libri passa da lì, diviso tra un 41,2 delle librerie di catena e un 31% per le indipendenti , mentre gli store on line al netto degli e-book pesano per un 13,9%.
“Questi risultati positivi, dopo anni di sofferenza – commenta il responsabile dell’Ufficio studi AIE, Giovanni Peresson –, indicano che anche il libro, prodotto anticiclico per eccellenza, si è collegato all’andamento economico generale e quindi diventa sempre più decisivo il livello di qualità delle proposte editoriali. Segue un trend positivo, che interessa anche gli altri paesi europei: con l’eccezione della Germania, il mercato del libro cresce infatti nel 2015 in tutti i principali Paesi UE. Ciò che è cambiato è il lettore: più autonomo, disincantato, flessibile. Qui si giocherà la partita vera del 2016”.