Il presente ha molte storie, dal 13 al 15 aprile Milano è MIART

DAL 13 AL 15 APRILE 2018 TORNA MIART, LA FIERA D’ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA ORGANIZZATA DA FIERA MILANO NEI PADIGLIONI DI FIERAMILANOCITY, CON LA DIREZIONE ARTISTICA DI ALESSANDRO RABOTTINI

Dal 13 al 15 aprile 2018 torna miart, la fiera internazionale d’arte moderna e contemporanea organizzata da Fiera Milano. La ventitreesima edizione della fiera è ospitata all’interno del padiglione 3 di Fieramilanocity e si avvale del sostegno di Intesa San Paolo in qualità di main partner.

Il dialogo tra arte moderna, arte contemporanea e design da collezione, la più ampia offerta cronologica fieristica in Italia – con la presenza di opere che spaziano dai primi anni del Novecento fino alle più recenti esperienze internazionali – e la sempre crescente qualità di espositori e operatori provenienti da tutto il mondo hanno fatto di miart la fiera d’arte più importante del nostro Paese. La formula di successo messa a punto negli ultimi anni viene ora consolidata e aggiornata dalla direzione artistica di Alessandro Rabottini che, rafforzandone il formato e approfondendone potenzialità e linee di sviluppo, ha disegnato una ventitreesima edizione della fiera capace di guardare al presente nelle sue molteplici dimensioni, tanto alle radici storiche quanto alla sperimentazione odierna. A partire da un modello fieristico dove la solidità degli aspetti di mercato si fonde con le componenti di ricerca, miart 2018 valorizza il know costruito negli anni recenti e riparte dagli importanti risultati progressivamente raggiunti, incarnando uno degli esempi di maggiore successo della Milano di oggi, indiscussa capitale internazionale della creatività, in cui si riconoscono galleristi, collezionisti, curatori, artisti, istituzioni e grande pubblico.

LE GALLERIE

miart 2018 presenta 184 gallerie internazionali (+ 5% rispetto all’edizione 2017; 61 su 184 partecipano alla fiera per la prima volta, con un’incidenza del 33% sul totale) che rappresentano un ampio ventaglio qualitativo dell’offerta di arte moderna e contemporanea e del design in edizione limitata.

In crescita la presenza di gallerie straniere che quest’anno partecipano alla fiera milanese: saranno infatti 75 le gallerie estere – il 41% del totale – provenienti da 19 paesi oltre l’Italia (Austria, Belgio, Brasile, Canada, Danimarca, Francia, Germania, Giappone, Gran Bretagna, Grecia, Hong Kong, Israele, Romania, Spagna, Sudafrica, Stati Uniti, Svizzera, Turchia, Ungheria).

Tra le molte gallerie che partecipano a miart per la prima volta spiccano prestigiosi nomi internazionali quali, tra gli altri, Andersen’s (Copenhagen), Thomas Dane Gallery (Londra – Napoli), Dvir Gallery (Tel Aviv – Bruxelles), Gagosian (New York – Los Angeles – San Francisco – Londra – Parigi – Roma – Atene – Ginevra – Hong Kong), Kalfayan Galleries (Atene), Peter Kilchmann (Zurigo), Edouard Malingue (Hong Kong – Shanghai), ProjecteSD (Barcellona), Almine Rech (Parigi – Bruxelles – Londra – New York), Rodeo (Londra), Studio Trisorio (Napoli), Amanda Wilkinson (Londra).

Confermano la loro presenza dopo aver partecipato alle precedenti edizioni numerose importanti gallerie internazionali, tra cui A Arte Invernizzi (Milano), A Gentil Carioca (Rio de Janeiro), Alfonso Artiaco (Napoli), Bortolami (New York), Galerie Isabella Bortolozzi (Berlino), Campoli Presti (Londra – Parigi), ChertLüdde (Berlino), Clearing (Bruxelles – New York – Brooklyn), Galleria Continua (San Gimignano – Pechino – Les Moulins – Havana), Raffaella Cortese (Milano), Monica De Cardenas (Milano – Lugano – Zuoz), Massimo De Carlo (Milano – Londra – Hong Kong), Gladstone Gallery (New York – Bruxelles), Rodolphe Janssen (Bruxelles), Kaufmann Repetto (Milano – New York), König Galerie (Berlino – Londra), Andrew Kreps Gallery (New York), Galerie Emanuel Layr (Vienna – Roma), Galerie Lelong (Parigi – New York), Mai 36 (Zurigo), Giò Marconi (Milano), Meyer Riegger (Berlino – Karlsruhe), Massimo Minini (Brescia), P420 (Bologna), Galerija Gregor Podnar (Berlino), Lia Rumma (Milano – Napoli), Richard Saltoun (Londra), Sprovieri (Londra), T293 (Roma), Vistamare – Vistamare Studio (Pescara – Milano), Galerie Jocelyn Wolff (Parigi), Zero… (Milano).

Un significativo contingente di gallerie attive nella promozione e valorizzazione dell’arte moderna e del secondo dopoguerra include nomi prestigiosi, tra cui Cardi (Milano – Londra), Cortesi (Lugano – Londra – Milano), Galleria dello Scudo (Verona), Grossetti Arte (Milano), Ernst Hilger (Vienna), Mazzoleni (Londra – Torino), Montrasio Arte (Milano – Monza), Repetto Gallery (Londra), Robilant + Voena (Milano – Londra – St. Moritz), Gian Enzo Sperone (Sent – New York), Studio Marconi (Milano), Tega (Milano), Tornabuoni Arte (Firenze – Londra – Milano – Parigi), Michael Werner (New York – Londra).

miart è anche l’unica fiera ad avere al suo interno una sezione dedicata al design d’autore e da collezione: anche quest’anno la sezione Object conferma la partecipazione di influenti gallerie e di nuovi ingressi internazionali, tra cui Ammann Gallery (Colonia), Atelier Jespers (Bruxelles), Elisabetta Cipriani Wearable Art (Londra), Galleria Rossella Colombari (Milano), Galleria Luisa Delle Piane (Milano), Dimoregallery (Milano), Erastudio Apartment Gallery (Milano) e Galleri Feldt (Copenhagen).

#miartgalleries

MIART PIATTAFORMA PER CREARE CULTURA

Per il primo anno Intesa Sanpaolo supporta miart in qualità di main partner: internazionalità, eccellenza e attenzione allo sviluppo culturale del territorio sono i valori che legano Fiera Milano alla Banca, e che, attraverso la sinergia messa in campo su miart 2018, contribuiranno a consolidare la centralità di Milano nel panorama nazionale e internazionale, offrendo un ulteriore volano di crescita e sviluppo economico, culturale e civile della comunità.

LE SEZIONI DI MIART

Si confermano sette le sezioni che caratterizzano miart mettendo in dialogo arte moderna, arte contemporanea e design da collezione.

Spicca l’alto tasso di progettualità espresso dalle gallerie partecipanti a questa edizione della fiera,

che trasversalmente, in tutte le sezioni, propongono un importante numero di stand personali dedicati alla valorizzazione di singoli artisti, con presentazioni dalla forte impronta curatoriale e in assonanza con le mostre proposte dalle varie istituzioni milanesi per l’Art Week. In particolare questo approccio emerge in Established, la sezione principale che raccoglie 124 espositori (+ 7% rispetto al 2017) divisi tra Contemporary (79 gallerie specializzate in arte contemporanea) e Master (45 gallerie che propongono artisti storicizzati con opere dai primi del ‘900 fino agli anni Novanta del secolo scorso). In Established Contemporary, Galerie Isabella Bortolozzi presenterà uno stand monografico di Stephen G. Rhodes, Massimo De Carlo proporrà una personale di Carsten Höller, mentre Mai 36 riserverà un solo show a Matt Mullican. La galleria milanese Giò Marconi dedicherà il proprio stand a Oliver Osborne, la tedesca Meyer Riegger si concentrerà sulla proposta di Eva Kot’àtkovà, Smac Gallery proporrà una personale di Marlene Steyn. Infine Tyburn Gallery racconterà il lavoro di Admire Kamudzengerere, Hagiwara Projects presenterà le opere di Miho Dohi, la galleria Zero… presenterà un approfondimento sull’italiano Alessandro Pessoli e PACK una personale di Peter Belyi.

Molti gli stand personali anche nella sezione Established Master a cura di Alberto Salvadori, (Direttore, OAC Fondazione CR di Firenze): la galleria Astuni dedicherà un solo show a David Medalla, Giovanni Bonelli si concentrerà invece sull’architettura radicale di Gianni Pettena, Il Ponte dedicherà un omaggio allo scultore Mauro Staccioli, da poco scomparso. Maab rileggerà la produzione artistica di Bruno Munari mentre la galleria Niccoli si concentrerà su quella pittorica dello scrittore Sebastiano Vassalli. Osart presenterà una personale di Vincenzo Agnetti, Poleschi darà spazio alla pittura di Salvo, Robilant + Voena si concentrerà sulle forme di Pietro Consagra, mentre lo Studio Marconi dedicherà un approfondimento a Lucio del Pezzo e Michael Werner darà spazio alla pittura concettuale di Per Kirkeby.

Emergent, a cura di Attilia Fattori Franchini (Curatrice Indipendente, Londra), è la sezione dedicata a 20 gallerie internazionali, provenienti da 10 paesi, focalizzate sulla ricerca delle giovani generazioni, di cui 13 che espongono per la prima volta. Gianni Manhattan presenterà gli intensi collage di Marina Faust insieme alle sperimentazioni pittoriche di Jamie Sneider, mentre Öktem Aykut mostrerà in anteprima le tele cupe e visionarie di Toygun Özdemir. Una performance di Emily Jones attiverà la sua mostra personale da Spazio Veda, e le installazioni scultoree di Angelika Loderer trasformeranno l’architettura dello stand di Sophie Tappeiner. Il corpo sarà al centro dei lavori di Apparatus 22’ e della provocatoria ricerca femminista di Ann Hirsch (Galleriapiù), mentre identità, moda e performatività si mescoleranno nella presentazione di Stuart McKenzie e Christophe De Rohan Chabot con TG Gallery. Bonny Poon esporrà un’installazione teatrale con i dipinti di Zac Segbedzi e le sculture di Nik Geene e Zoe Barcza. Il lavoro sensoriale di Nick Bastis sarà in dialogo con le invenzioni filmiche di Diego Marcon e con i disegni di Lorenzo Guerrini (Ermes-Ermes), mentre Eastwards Prospectus presenterà gli oggetti poetici di Sebastian Moldovan. L’estetica sportiva sarà al centro dello stand di Horizont con Klara Hosnedlová e Igor Hosnedl, i dipinti su tessuto di Hannah Hur faranno da eco all’installazione percettiva di Larissa Lockshin (con L’Inconnue) e le forme delicate di Joana Escoval dialogheranno con le sculture trasparenti di Pennacchio Argentato (Acappella). Le tele variopinte di Lorenza Boisi saranno in relazione con le composizioni scultoree di Oren Pinhassi (Ribot) e Nicola Martini esplorerà materiali naturali e agenti atmosferici nello spazio di Dittrich & Schlechtriem. Un’installazione di Anne de Boer ospiterà i lavori di ispirazione digitale di Julia Dault e Christopher Kulendran Thomas (Antoine Ertaskiran), mentre Pact esporrà le stampe 3D e gli assemblaggi scultorei di Dorian Gaudin ed Ethan Greenbaum. I dipinti misteriosi di Valerio Nicolai co-abiteranno con i lavori sperimentali di Lisa Delfino & Sacha Kanah (Clima), mentre i lavori di Alfredo Aceto ispirati alla cultura automobilistica incontreranno le tele di Mohamed Namou nello stand di Levy Delval. Sarah Jérôme realizzerà una presentazione immersiva di disegni e sculture con Doppelgaenger, mentre i disegni giocosi di Susumu Kamijo caratterizzeranno la presentazione di Stems.

Generations, a cura di Lorenzo Benedetti (Curatore per le Arti Contemporanee, Kunstmuseum St. Gallen), presenta 8 coppie di gallerie invitate a creare un dialogo tra le opere di due artisti

appartenenti a generazioni diverse, presentando accostamenti inediti tra posizioni artistiche differenti. Quest’anno Gagosian mostrerà i lavori iconici e le visioni urbane di Sterling Ruby insieme alle opere storiche di un maestro dell’arte del dopoguerra come Alberto Burri, presentate da Mazzoleni. L’architettura, le forme e la luce saranno al centro dell’accostamento tra i lavori tridimensionali di Alicja Kwade (König Galerie) e le suggestive fotografie di Luisa Lambri (Thomas Dane Gallery), mentre Galería ProjecteSD esporrà il linguaggio poetico e analitico di Jochen Lempert insieme allo studio della storia e delle immagini di Linda Fregni Nagler (Monica De Cardenas / Vistamare). L’astrazione, la natura e la geometria saranno i territori in cui i dipinti elastici di Jarbas Lopes (A Gentil Carioca) incontreranno le sperimentazioni multimediali di Tomás Saraceno (Andersen’s Contemporary), mentre la materialità della memoria è al centro del dialogo tra le grandiose installazioni di Cornelia Parker (Art Bärtschi & Cie) e i lavori seminali di Claudio Parmiggiani (Bortolami). Le composizioni astratte di Joseph Montgomery, delicate e allo stesso tempo imponenti (Car Drde), si accompagneranno ai dipinti stratificati di Achille Perilli (Tega), mentre ChertLüdde e Parker Gallery esibiranno rispettivamente gli immaginari fantastici e personali di Kasia Fudakowski e William T. Wiley. Infine l’esplorazione fotografica delle identità sessuali di Lisetta Carmi (con Martini & Ronchetti) sarà in conversazione con l’indagine pittorica sulla costruzione della bellezza di Birgit Megerle (Galerie Emanuel Layr).

Decades, a cura di Alberto Salvadori (Direttore, OAC Fondazione CR di Firenze), attraverso la partecipazione di 9 gallerie propone un viaggio attraverso le decadi del XX secolo: ogni galleria presenta un progetto che rappresenta – attraverso mostre personali o collettive – un particolare decennio, secondo una scansione che va dagli anni ’10 agli anni ’90. Proprio gli anni ‘90 saranno rappresentati da Jo Spence (Richard Saltoun), l’artista inglese che ha esplorato la dimensione del corpo trasformando la fotografia in uno statement tanto intimo quanto politico, mentre Jonas Mekas – uno dei protagonisti del cinema sperimentale americano e fondatore del New American Cinema nel 1960 – rappresenterà gli anni ’80 insieme con Apalazzogallery. Gli anni ’70 saranno raccontati dalla galleria Jocelyn Wolff attraverso il lavoro di William Anastasi e la sua personalissima sintesi di minimalismo, arte concettuale e arte processuale, e la Galleria Spazia esplorerà l’impatto che le opere sperimentali in poliuretano espanso di Giulio Turcato hanno avuto sull’arte degli Anni ’60. La grande stagione della pittura informale in Italia durante gli anni ’50 sarà al centro della mostra personale che Galleria dello Scudo dedicherà alla figura seminale di Afro, mentre gli anni ‘40 saranno rappresentati da Enrico Prampolini galleria Gian Enzo Sperone, uno dei protagonisti dell’arte italiana ed europea sin dai primi decenni del ‘900, qui presente con opere polimateriche e bioplastiche. La Società di Belle Arti realizzerà un percorso attraverso gli anni ‘30 in Italia con opere di Giorgio de Chirico, Felice Casorati, Filippo de Pisis e attraverso un focus su Oscar Ghiglia, rappresentante della corrente del realismo magico. Käthe Kollwitz, artista prussiana tra le rare presenze femminili dell’espressionismo tedesco di inizio secolo, sarà la figura che sintetizzerà gli anni ’20 attraverso la personale allestita da Copetti Antiquari. A cento anni dalla fine della grande guerra, una straordinaria selezione di opere di Filippo Tommaso Marinetti, Umberto Boccioni, Achille Funi, Mario Sironi, Antonio Sant’Elia e Luigi Russolo tra gli altri, racconterà gli anni ‘10 nell’allestimento della Galleria Gomiero.

On Demand, a cura di Oda Albera (Exhibitors Liaison e Progetti Speciali a miart 2018), è la sezione trasversale in cui le gallerie sono invitate a esporre opere site-specific o interattive all’interno dei loro stand, focalizzandosi su una relazione diretta con lo spettatore e/o il collezionista. Il rapporto tra scultura e corpo, materiali e memoria sarà al centro di molte presentazioni: l’indagine di Ciprian Muresan sulla storia rumena e il processo di fusione delle statue pubbliche prenderanno la forma di un’ambiziosa installazione a pavimento nello stand di Éric Hussenot, Francesco Arena esplorerà il concetto di distanza nei suoi significati formali ed esistenziali con Raffaella Cortese. Il marmo prenderà una forma umana nella sensibile interpretazione della scultura di Johannes Wald presso la galleria milanese di Rita Urso e Christodoulos Panayiotou espanderà lo statuto ambiguo delle arti applicate da una prospettiva concettuale e scultorea con Rodeo. L’intervento site-specific di Teresa Margolles nello stand di Peter Kilchmann può essere visto come un’ode monumentale all’emergenza delle donne scomparse a Città del Messico, mentre le regole dei giochi infantili diventano una metafora dei movimenti globali di persone e di significati nell’installazione di Hiwa K con Prometeogallery. I

racconti partecipativi di Eva Koťátková saranno protagonisti nello stand di Meyer Riegger; l’esplorazione viscerale di materiali e gesti di Giulia Cenci pervaderà lo spazio di SpazioA, e l’intersezione di Tobias Zielony tra immagine in movimento, fotografia e memorie costruite accoglierà i visitatori nello stand di Lia Rumma. Rendendo omaggio all’architettura milanese, Giles Round orchestrerà un ambiente immersivo presso Emalin, e l’installazione performativa di Admire Kamudzengerere presso lo stand Tyburn Gallery funzionerà da assemblaggio multimediale di artefatti culturali e ricordi visivi. L’intervento spaziale di Kaspar Müller presso Federico Vavassori unirà idee di valore, autenticità e spiritualità, ed Emily Jones attiverà la sua mostra personale con Veda con un pezzo performativo.

Infine Object, a cura di Hugo Macdonald (Critico d’Arte e Giornalista, Londra), è la sezione dedicata a una selezione di 14 gallerie che promuovono design sperimentale e in edizione limitata, arti decorative e pezzi storici da collezione. Importanti arredamenti di design nordico di Nanna Ditzel e Finn Juhl dialogheranno con pezzi contemporanei di Leonor Antunes e Nico Ihlein nello stand di Galleri Feldt, Ammann Gallery presenterà gli oggetti poetici di Florian Borkenhagen e Rolf Sachs con la espressività materiale di Studio Nucleo. Il passato e il presente dialogheranno nell’installazione concepita da Luisa Delle Piane, che mostrerà opere di Ettore Sottsass, Marco Guazzini e Ernesto Basile, mentre il Radical Design sarà protagonista da Erastudio Apartment Gallery con i pezzi esuberanti di Gino Marotta e Nanda Vigo. Icone italiane come Gio Ponti, Carlo Mollino, Ico Parisi e Franco Albini saranno protagoniste della presentazione di Rossella Colombari, e dei rari paraventi degli anni ’50 di Fornasetti saranno esposti presso Luciano Colantonio. Portuondo esporrà rarità di Paul Evans, Max Ingrand, Joseph André Motte e Jacques Adnet, tra gli altri. Dimoregallery presenterà importanti pezzi di Tomaso Buzzi e Atelier Seguso degli anni ‘30 e ‘50 insieme a una collezione di tavoli di Ilaria Bianchi, mentre Nero tornerà a combinare opere contemporanee e storiche: l’iconico divano Bazaar di Superstudio e le nuove produzioni di Duccio Maria Gambi e Marcello Pirovano. Una dinamica selezione di designer emergenti internazionali sarà presentata dalla londinese Matter of Stuff, mentre Atelier Jespers fornirà un approccio concettuale a materiali e forme con opere di designer contemporanei come Conrad Willems, Damien Gernay e Destroyers/Builders. La ceramica contemporanea sarà al centro della presentazione della milanese Officine Saffi, pezzi d’arte indossabili concepiti dagli artisti Jannis Kounellis, Rebecca Horn e Enrico Castellani brilleranno nello stand di Elisabetta Cipriani, mentre importanti pezzi di arte tessile contemporanea e storica saranno presentati da Raffaele Verolino.

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