“Il segreto del disegno è la sua imprevedibilità, nascondimento occulto o reale, esternazione della necessità, compimento o iniziazione di un viaggio dove la conoscenza lascia spazio all’accadimento e al miraggio. Circostanza dell’effimero e del sogno che muta continuamente nella sua polvere di grafite grigia e luminosa prendendo lentamente forma come il tuo sapiente coniglio bianco”. Ad introdurci nel mondo artistico di Omar Galliani sono le sue stesse parole tratte dal catalogo in uno scritto “Ancora fiori per Alice”, tutta la sua magica arte e la predilezione per il disegno, da anni ormai la sua forma espressiva per eccellenza e portata ai massimi livelli artistici.
La Galleria Tornabuoni Arte in Via Maggio, ospita fino al 26 maggio una personale dell’artista italiano maestro indiscusso del disegno italiano con una raccolta di una trentina di dipinti di produzione recente in grado di cogliere la sacralità della materia e delle cose che ne fanno la sua cifra espressiva. Un nuovo cosmo visionario, intimo e colmo di riferimenti simbolici nelle grandi tavole, come il trittico “Magnificat – Soltanto rose” ( 210X135) che nella parete in fondo alla galleria si impone allo sguardo come una grande pala d’altare nella sua potente sacralità, fatta di elementi simbolici, l’oro e una pioggia di rose, omaggio di un rinascimento contemporaneo a Firenze e alla sua protettrice. E’ sempre l’oro a far da tramite tra i simboli dell’arte e della natura in “Ut Pictura poesis”, una grande tavola ( 100X300), l’iris in fiore e il pianoforte per un notturno dalle note inconfondibili. Troviamo la serie dedicata alle costellazioni, presente in mostra con “Cassiopea 1” un’opera del 2015 e “Nella costellazione di Orione” ( 2015), espressione di una mitologia siderale dove il mistico potere del femminile pervade il cosmo. Ritratti struggenti di volti femminili colti nel sogno come in “ Ancora nuove stelle” e “In ombra e in luce” e la passione per l’oriente e i suoi simboli in “ A oriente” e “Lontani da Xian”, in rosso la traccia del motivo di un drago, unica concessione al colore e alla tempera, su una superficie che sappiamo sapientemente trattata esclusivamente a grafite.
L’attenzione è tutta per “…sui tuoi passi”, opera di grandi dimensioni ( 180×360) dove la sequenza narrativa è segnata da due momenti, l’albero della vita appena tracciato su fondale ultramarine accanto alla giovane donna col capo reclinato, un soffio di pagine da una Moleskine e una fede in oro, sono il legame di questo incontro eterno. Nel piano inferiore della galleria un video realizzato dal figlio ad illustrare la poetica dell’artista, in catalogo testi di Eleonora Frattarolo e Mark Gisbourne. Dal 14 aprile poi l’artista sarà presente con alcune sue opere alla mostra “Nero su Nero. Da Fontana e Kounellis a Galliani” a Villa Bardini promossa dalla Fondazione Parchi Monumentali Bardini Peyron della Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze in collaborazione con Tornabuoni Arte e Fondazione Roberto Capucci che resterà aperta al pubblico fino al 9 luglio.