Il Bargello festeggia 150 anni da Museo Nazionale

Tra il 14 e il 16 maggio 1865 Firenze celebrava il sesto centenario della nascita di Dante e il Bargello che ospitava al suo interno due mostre di cui una dedicata a Dante e l’altra al Medioevo si apprestava a ricevere il Regio Decreto del 2 giugno con il quale l’antico  Palazzo del Podestà e in seguito carcere,  sarebbe divenuto il primo Museo Nazionale dell’Unità d’Italia. Quest’anno il Bargello , uno dei principali musei statali di Firenze che nell’ambito della riforma è destinato a ottenere l’autonomia gestionale e a essere guidato da un direttore manager e che ospita al suo interno il numero maggiore di opere di Donatello, Michelangelo, Cellini, Giambologna e tanti altri ancora, festeggia i suoi 150 anni e lo fa con un concerto realizzato con la collaborazione della Scuola di Musica di Fiesole, un ciclo di conferenze, un convegno internazionale e infine un volume sulla storia del museo attraverso le immagini.  Stamattina la conferenza stampa di presentazione degli appuntamenti in programma fino alla fine dell’anno alla presenza di Magnolia Scudieri direttrice del Museo di San Marco in rappresentanza di Paola Grifoni segretario regionale del Mibact della Toscana, la direttrice del Museo Nazionale del Bargello Ilaria Ciseri e Lorenzo Cinatti sovrintendente della Scuola di Musica di Fiesole. “ E’ un evento molto intrigante – ha detto Magnolia Scudieri- che dimostra la vitalità di questo museo nel celebrare la sua nascita ufficiale, si entra in una dimensione storica, oggi particolarmente necessaria, non si possono traghettare cambi di gestione se non si ha da una parte il contatto con la storia e la proiezione verso il futuro. Il Bargello da anni persegue una politica di approfondimento delle proprie tematiche svolgendo un percorso importante nella vita dei musei fiorentini in trasformazione”. “ Era già negli anni ’40 dell’800 – precisa Ilaria Ciseri direttrice del Museo Nazionale del Bargello – quando fu scoperto il ritratto di Dante affrescato da Giotto nella Cappella del Bargello che scattò un vero e proprio movimento di opinione, un’ondata di emozione, a seguito della quale Il Bargello divenne il primo Museo Nazionale all’epoca di Firenze Capitale d’Italia. La Guida officiale che diffuse il programma delle feste fiorentine ci ha permesso di rintracciare i brani suonati in quell’occasione e tre saranno suonati, grazie alla Scuola di Musica di Fiesole e al sostegno dell’Associazione Amici del Bargello”. L’appuntamento nel Cortile del Bargello per assistere gratuitamente, fino a disponibilità dei posti a “Un concerto per Dante” è per giovedì 14 maggio alle 19.00, proprio il 14 maggio del 1865 al Teatro Pagliano, oggi Teatro Verdi veniva eseguita la cantata del compositore pistoiese Teodulo Mabellini “Lo spirito di Dante” sui versi di Guido Corsini, in occasione delle feste dantesche. “ E’ stato un percorso stimolante per la scuola – ha detto Lorenzo Cinatti della Scuola di Musica di Fiesole – la ricerca sulla partitura di Mabellini ci ha permesso di fare un lavoro con i ragazzi e nonostante le difficoltà che questo lavoro comportava abbiamo trovato una mediazione, saranno eseguiti degli estratti delle cantate e altri brani composti per Dante”. Nel concerto per voci e pianoforte oltre ad estratti dalla cantata “Lo spirito di Dante” di Mabellini, l’Ave Maria e l’episodio del Conte Ugolino di Gaetano Donizzetti, La vita nuova musicata da Mario Castelnuovo Tedesco e Après une lecture de Dante. Fantasia quasi sonata di Franz Listz, tra i protagonisti del concerto il soprano Emerenziana Guido, il baritono Vincenzo Santoro, Simone Ori e Giuliano Graniti al pianoforte. Dal 25 maggio fino al 29 giugno cinque conferenze tenute dai massimi esperti sui capolavori e le collezioni che fanno del Bargello uno dei musei più celebri al mondo, poi sempre per l’anniversario “ I 150 anni del Museo Nazionale del Bargello. Una storia per immagini” a cura di Ilaria Ciseri e Marino Marino e a chiusura  il 30 e 31 ottobre  un convegno internazionale su “La nascita dei musei nazionali d’Europa” in collaborazione con il Kunsthistorisches Institut di Firenze.

 

 

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