Ci sarà anche il Maestro Hermann Nitsch domenica 15 ottobre alle 17,30 a La Limonaia dell’ex Convento dei Padri Cappuccini in via Diaz a Prato dove ha sede la Fondazione Opera Santa Rita per il finissage della personale a lui dedicata, opere museali di uno dei fondatori dell’Azionismo Viennese provenienti dalla Collezione Carlo Palli insieme a un ricco assortimento di materiali d’archivio. Nel 1965 a Vienna Hermann Nitsch è tra i fondatori del movimento dell’Azionismo Viennese caratterizzato dall’interesse per le esperienze performative e di body art estrema in cui spesso viene toccato il limite tra arte, vita e morte.
Dal 1960 l’artista si dedica ad un nuovo programma di “arte totale” definito poi nel 1973 Orgien Mysterien Theater, Teatro delle Orge e dei Misteri con il quale ha dato vita una serie di performances teatrali che hanno luogo in gallerie o musei ma in particolare nella sede del castello di Prinzedorf in Austria. L’artista si propone quale regista-sacerdote di cerimonie e rituali carichi di riferimenti simbolici e catartici in cui viene utilizzato sangue e viscere di animali. Nel 2007 Mistelbach, cittadina a pochi chilometri da Vienna e dal castello ha dedicato all’artista un museo personale.
Come osserva Laura Monaldi curatrice insieme a Carlo Palli della mostra “ Colore e sangue non si mescolano soltanto per provocare e ottenere reazioni da parte del pubblico: il “Teatro delle Orge e dei Misteri” è per Nitsch il luogo di un comune sentire in cui vivere l’alterità e cogliere i frutti catartici del rito collettivo; un’esaltata estasi sessuale/sensuale che porta alla perdita di sé, in nome di un mito e di un personaggio in grado di incarnare la psiche umana nella sua totalità. Il “Teatro delle Orge e dei Misteri” conduce inesorabilmente all’illuminazione e all’«avvenimento dell’essere», alla «festa della vita».
Creatività e Vita si uniscono in una sintesi unica e in una fusione delle diverse arti che fa dell’evento un momento sinestetico di Arte Totale. Leggere Nitsch significa interfacciarsi con un universo unico e totale, con un connubio di cultura e scienza, con l’apogeo della storia dell’uomo che nell’azione estetica trova concretezza e dimostrazione, in virtù della sua personale ricerca volta a ristabilire, attraverso l’arte, lo stretto legame con lo stato di natura dell’umanità: solo regredendo a tale stadio e colpendo il subconscio degli attori si verifica la catarsi e la presa di coscienza che il linguaggio ha perso qualsiasi valore e qualsiasi funzione. Per riuscire a vedere nuovamente Dio e percepire la sacralità nella vita, l’uomo deve immergersi nella propria crudeltà artificiosamente ricreata e da quella rinascere, come essere intellegibile con un valore aggiunto rispetto alla massa.”