Quasi 30.000 presenze alla 31ma Biennale Internazionale dell’Antiquariato di Firenze che ha riunito in città i principali attori del mercato dell’arte e dell’antiquariato internazionale, entusiasti per l’offerta di capolavori unici esposti a Palazzo Corsini. Grande soddisfazione tra i galleristi per le vendite a direttori di musei e collezionisti di tutto il mondo
La Biennale Internazionale dell’Antiquariato di Firenze si conferma uno dei più importanti eventi dedicati all’arte italiana del panorama internazionale, con oltre 28.000 visitatori per la XXXI edizione ed un ricco programma culturale che ha coinvolto, anche con la Florence ArtWeek, l’intera città, alimentando un ingente indotto di cui beneficiano numerose realtà del territorio.
“Un museo in vendita”, come lo ha definito il Segretario Generale Fabrizio Moretti, che, a Palazzo Corsini dal 21 al 29 settembre, ha affascinato, con oltre 5000 opere di altissima qualità e allestimenti eleganti e ricercati, collezionisti, curatori, direttori di musei nazionali e internazionali, giornalisti specializzati italiani ed esteri. Tra questi, Davide Gasparotto, Senior Curator del Getty Museum di Los Angeles, Jeremy Warren, curatore della Wallace Collection di Londra, lo storico dell’arte Philippe Costamagna, il direttore e i curatori della Frick Collection di New York, tra cui la curatrice Aimée Ng che si è detta “incredibilmente impressionata dalla qualità delle proposte”.
Una selezione di opere mai viste prima sul mercato, pronte a soddisfare le esigenze dei collezionisti più esigenti ma anche ad arricchire l’offerta delle collezioni museali, grazie all’attento lavoro di ricerca e conservazione degli antiquari, che hanno portato alla BIAF pezzi scelti con cura non solo per il loro pregio ma anche per il forte legame con le collezioni di provenienza.
Tra i primi ad acquistare alla BIAF 2019 il Direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt che ha scelto di portare nel museo fiorentino l’olio su tavola di Daniele da Volterra Madonna col Bambino, san Giovannino e santa Barbara del 1548 circa, capolavoro proposto da Mehringer -Benappi, a cui la BIAF ha consegnato il Premio Pierucci per la Pittura, che testimonia il dialogo creativo tra l’autore e Michelangelo, di cui si ritrovano le straordinarie innovazioni spaziali e compositive. Sono state avviate le procedure di acquisto per circa due milioni, secondo fonti vicine al museo.
Andranno agli Uffizi anche il Ritratto dello scultore Antoine Denis Chaudet realizzato dalla moglie Jeanne-Elisabeth Chaudet, acquistato da Orsini Arte Libri, che arricchirà la collezione di ritratti di artisti del museo fiorentino, e un busto marmoreo di Virgilio di Carlo Albacini del 1790, proposto dalla galleria Carlo Virgilio, copia del busto romano del secondo secolo d.C. esposto nei Musei Capitolini di Roma, a sua volta copia di un perduto originale greco del quarto secolo a.C.. Per queste due opere neoclassiche il valore di acquisto si aggira intorno ai
70/100.000 euro.
Interesse da parte di due musei nazionali per acquistare da Carlo Orsi il busto di Urbano VIII Barberini di Gian Lorenzo Bernini del valore di 10 milioni: Anna Coliva, direttrice della Galleria Borghese di Roma, che ha già lanciato un appello per un fundraising internazionale, e le Gallerie nazionali Barberini Corsini, presieduta da Flaminia Gennari Santori.
Proprio grazie ad un fundraising tra gli abitanti di Avenza ormai giunto in dirittura d’arrivo, in provincia di Massa Carrara, il parroco potrà riportare a casa il trittico con San Pietro in Trono tra Sant’Antonio Abate e Maria Maddalena del Maestro di Sant’Ivo, commissionato nel 1438 proprio per la chiesa del paese, grazie anche all’impegno della galleria Salamon & C. che lo ha proposto ad un prezzo di favore di soli 160.000 euro.
Molto soddisfatti tutti i 77 espositori presenti che hanno potuto registrare importanti vendite e aperto molteplici trattative con istituzioni pubbliche e private e collezionisti. Fra le new entry i giovani titolari della galleria Caretto & Occhinegro, hanno dichiarato di aver venduto 8 delle 15 opere in mostra già durante le serate inaugurali anche a clienti internazionali con cui si relazionavano per la prima volta. Tra queste l’olio su tavola del 1614 circa Paesaggio Litoraneo con Torre Saracena di Roelandt Savery e Jacob Savery II e l’olio su rame La Famiglia di Dario ai piedi di Alessandro di Frans Francken II del 1620 circa. Molto probabilmente rivedremo alla prossima BIAF anche le gallerie estere che per la prima volta hanno partecipato quest’anno – Simon C. Dickinson e Peter Finer di Londra, Nicholas Hall di New York, Galerie Canesso di Lugano e Parigi, la Galerie Sisman di Parigi – felicissimi di aver partecipato ad una delle più belle mostre del panorama internazionale, grazie soprattutto alla
location unica, all’atmosfera e all’ambiente conviviale che facilita i rapporti fra mercanti e compratori. Dickinson ha venduto una veduta veneziana con San Giorgio Maggiore dalla Giudecca di Francesco Guardi (Venezia, 1712-1793), olio su tela valutato oltre 1 milione di sterline.
Un collezionista privato appassionato di alta epoca e design ha acquistato da Robertaebasta una libreria a tre corpi in radica di Gio Ponti, esposta negli ultimi anni in diversi musei italiani e stranieri, che risale alla fine degli anni Venti, decorata con intarsi con figurazioni riferite ai quattro elementi – acqua, fuoco, aria, terra – e figure legate a quegli anni, come l’automobile, il whisky, la pompa per biciclette e il motoscafo. Tra gli altri dipinti venduti, una Veduta di Firenze dal Ponte Vecchio, olio su tela di Giovanni Signorini (Firenze, 1808-1864) del 1846 da Paolo Antonacci; un’Allegoria della Pazienza, olio su tavola del 1552-1555 circa attribuito a Giorgio Vasari (Arezzo 1511 – Firenze 1574) e un olio su tela con Natura morta di fiori e frutta di Andrea Belvedere (Napoli, 1652-1732) da Frascione Arte; da Galleria Maurizio Nobile Paride una tela di Alessandro Rosi (Firenze 1627-1697), All’interno del bazar, olio su tela di Ippolito Caffi (Belluno, 1809 – Lissa, 1866), uno dei lavori più noti tra le opere orientaliste dell’artista, venduto da Antonacci Lapiccirella Fine Art che ha venduto anche La siesta, olio su tela del 1860 circa di Joseph Edouard Stevens (Bruxelles, 1816 –1892); un olio su tela con Arlecchino respinto dall’amante di Giovan Domenico Ferretti(Firenze, 1692-1768) del 1746-1750 circa proposto da Enrico Frascione; Apollo e le muse, olio su tela di Antiveduto Gramatica (Roma, 1570-1626 circa) e Blind Love: A Man Playing Draughts with a Courtesan, olio su pannello di Angelo Caroselli (Roma, 1585-1653) da Robilant+Voena.
Evidente presenza dei Musei italiani ed esteri è segnalata anche da Cantore Galleria Antiquaria in particolare comunicano un forte interesse da parte di un importante museo italiano per un olio su tela di Agostino Carracci (1557- 1602) “Ritratto di Olimpia Luna”.Per le sculture due rare teste di gargoyle vendute da Nicholas Hall; due sculture in bronzo da Galleria Berardi: Tigre che attacca un elefante di Iginio Montini (Cividale del Friuli, 1874 –
Firenze, 1954) e Dopo la posa o Fanciulla che si pettina realizzata nel 1887 da Paolo Troubetzkoy (Intra, 1866 – Suna, 1938) acquistata da un importante museo straniero; due busti in marmo di Carrara degli antichi filosofi Eraclito e Democrito di Antonio Gai (Venezia, 1686- 1769), raffigurati, secondo la consolidata tradizione iconografica e letteraria, l’uno piangente e l’altro ridente di fronte alla vanità della condizione umana, e un rilievo con elefante indiano in marmo bianco scolpito in nord Italia nel sedicesimo secolo, proposti da Gallo Fine Art;
Da Copetti Antiquari è stato acquistato il bozzetto per il cancello interno delle Fosse Ardeatine realizzato nel 1949 da Mirko Basaldella (Udine 1910 – Cambridge 1969).Tra i disegni proposti da Romano Fine Art, Santa Lucia realizzato nel 1835 con matita, china grigia e acquerellature grigie su carta liscia da Giacinto Gigante (Napoli, 1806-1876). Per il contemporaneo, Tornabuoni Arte ha suscitato molto interesse Superficie 607, un’opera in
sughero su faesite laminato in oro del 1967 di Giuseppe Capogrossi (Roma, 1900-1972). Il pubblico ha ammirato il nuovo allestimento curato dal designer Matteo Corvino che ha reso l’ingresso di Palazzo Corsini ancor più spettacolare grazie all’installazione di due imponenti lampadari realizzati da Carlo Scarpa negli anni Sessanta per il Teatro Comunale di Firenze e alla decorazione delle pareti dalle sapienti mani degli artigiani di San Patrignano. Ma anche la mostra “Universo Bardini”, curata da David Lucidi nell’alcova di Palazzo Corsini, resa possibile
grazie alla Fondazione CR Firenze, da molti anni sostenitore della Biennale fiorentina.
Molto apprezzata anche la mostra fotografica “Biennale in bianco e nero 1959-1983” allestita nel foyer del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, importante partner di questa edizione,con fotografie per lo più inedite selezionate dell’antiquario Bruno Botticelli, che ritraggono visitatori illustri e antiquari nei primi sessant’anni di BIAF.
Tra gli eventi, molto seguite le premiazioni per il dipinto e la scultura più belli, l’assegnazione del nuovo “Premio per le arti decorative o di design” sponsorizzato da Ronald S. Lauder e la consegna del “Lorenzo d’oro” ad Antonio Paolucci per il suo impegno nella promozione dell’arte italiana nel mondo; ma anche la presentazione del restauro del rilievo in bronzo di Benvenuto Cellini Perseo e Andromeda, custodito al Museo del Bargello, reso possibile grazie al finanziamento dell’Associazione Antiquari d’Italia con i fondi messi a disposizione nel 2017 dalla Biennale Internazionale dell’Antiquariato di Firenze. Mentre per la cena e asta di beneficenza ospitata sabato 21 settembre nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio sono stati raccolti oltre 100.000 euro per finanziare il progetto Engera Onlus, associazione di medici e volontari impegnati nell’assistenza socio-sanitaria in Etiopia.
La stampa nazionale e internazionale che ha seguito l’evento ha pubblicato recensioni molto positive, ribadendo il ruolo fondamentale della Biennale fiorentina nella promozione evalorizzazione dell’arte italiana nel mondo. La BIAF da quest’anno ha di gran lunga migliorato la sua attività sui social media, investendo per l’implementazione dei vari canali, nello specifico Facebook e Instagram, ritenuti da moltissimi addetti ai lavori vere e proprie community dell’arte, utili a mettere in contatto un nutrito gruppo di preparati appassionati d’arte e al passo con le ultime tendenze.
La mostra è posta sotto il Patrocinio di MIBAC, Ministero dei Beni Culturali, Regione Toscana, Comune di Firenze, Città Metropolitana, Camera di Commercio, Realizzata con il contributo di Fondazione CR Firenze. Villa Bardini. Main sponsor AXA XL Art& Lifestyle e Toscana Aeroporti. Partner: Maggio Musicale, Stefano Ricci, Fratelli Piccini, THCP Three Hill Capital Partners, Pineider, ArtDefender, Faliero Sarti, Pomellato, Firenze Yes Please, Gruppo editoriale, Matteo BaroniArchitetto+SaraCasati, Badari, Le Ville di Tenuta Serristori,Media partners: Apollo, The Burlington Magazine, How to Spend It, Artslife, Lampoon Magazine,Firenze Magazine. Auto ufficiale del BIAF è Maserati, lo storico brand modenese, simbolo dell’eccellenza italiana nel mondo, che da oltre cento anni si distingue per prestigio e unicità. Una tradizione di automobili di successo, che hanno di volta in volta ridefinito il concetto di auto sportiva italiana per design, prestazioni, comfort ed eleganza.