Ha voluto lasciare il suo ritratto e la sua firma, quasi un proclama su un foglio bianco “ Gio. Paul Schor de Insprvh fat(to) il carro e il quadro anno 1664” affinché rimanesse traccia del suo lavoro, in questo caso non limitato alla spettacolare scenografia, una Allegoria delle Esperidi realizzata per il principe Borghese per il Carnevale romano del 1664 ma anche una grandiosa tela, un dipinto acquisito dalla Galleria degli Uffizi e presentato oggi, Giovedì di Carnevale, in una coincidenza che giunge inaspettata. L’opera premiata all’ultima edizione della Biennale Internazionale dell’Antiquariato a Palazzo Corsini come “Dipinto più bello della fiera” misura 1,22X 3,17 e raffigurante “Il corteo del carro carnevalesco del principe Giovan Battista Borghese per la mascherata del giovedì grasso del 1664” opera di Johan Paul Schor è stata svelata in occasione della conferenza stampa che si è svolta stamattina nella Sala Bianca a Palazzo Pitti alla presenza del direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt, di Maria Matilde Simari Curatrice della Pittura dei Seicento e di Alessandra Griffo Curatrice della pittura del Settecento, degli Arazzi, dei Mobili e delle Carrozze.
Austriaco, giunto a Roma nel 1640 dove vi rimase fino alla sua morte, grazie alla sua bottega divenne un caposcuola nelle arti decorative e una figura di spicco nella Roma barocca grazie alle commissioni dei ricchi casati e della corte di Papa Chigi, Alessandro VII. Rarissimi i dipinti esistenti, questo recuperato sul mercato antiquario sarebbe il secondo ed è entrato a far parte delle collezioni degli Uffizi e sarà protagonista di una mostra dedicata al Carnevale in programma per la fine dell’anno. “Un museo vivo – ha precisato il direttore Eike Schmidt – continua a tenere vivo il fuoco del collezionismo e questo oggi avviene nel nome e nello spirito di Leopoldo de’Medici di cui ricordiamo la mostra aperta fino al 25 febbraio. Il perché di un dipinto romano alla Galleria degli Uffizi va ricercato nella tipicità del collezionismo mediceo, i Medici collezionavano artisti da tutta Europa, non dimentichiamo che agli Uffizi abbiamo la più grande collezione fiamminga. Schor, originario di Innsbruck in Austria- ha proseguito Schmidt, raggiunse fama internazionale a Roma, dove risiedette dal 1640 fino alla morte nel 1679; egli pertanto rappresenta in maniera emblematica la dimensione veramente europea della scena artistica italiana del periodo barocco. Anche per questo motivo l’acquisto del dipinto sottolinea la statura nazionale ed europea delle collezioni delle Gallerie degli Uffizi”.
L’opera sarà destinata al futuro Museo delle Carrozze al quale si accederà dalla Piazza Carlo Levi secondo la nuova toponomastica che starà ad indicare una delle piazzette accanto a Piazza Pitti, l’altra sarà dedicata ad Anna Maria Ichino la donna che dette rifugio a Carlo Levi nel palazzo davanti a Palazzo Pitti durante gli anni della resistenza a Firenze. Artista a tutto campo del Barocco in Italia scenografo, progettista, incisore, pittore, conosciuto con il nome di Giovanni Paolo Todesco, sposò un italiana dalla quale ebbe sei figli e viveva a Roma in Piazza di Spagna, alla sua morte nel 1679 l’inventario redatto dimostra la ricchezza raggiunta negli anni e il livello della vita che conduceva.
“ Di lui si conosceva solo un dipinto – ha sottolineato Maria Matilde Simari – riscoprire e ritrovare un frammento di storia andato perso è molto importante. Schor era capace di concepire scenografie urbane di straordinaria inventiva, ma anche di eseguire pregevoli pitture ad affresco e su tela, oltre a progettare arredi e oggetti di uso quotidiano. Fu un assiduo collaboratore di Gian Lorenzo Bernini che in questo maestro nordico trovò affinità nella realizzazione di macchine e apparati esuberanti che espressero al massimo grado il gusto tipico del loro periodo storico.”
Come precisato da Alessandra Griffo: “La destinazione prevista in apertura del nuovo Museo delle Carrozze di Palazzo Pitti valorizzerà appieno il significato e la particolarità iconografica del dipinto che corrispondeva a una specialità dell’artista. Al tema delle carrozze esaminate in dettaglio per le loro potenzialità decorative e rappresentative si riconducono infatti numerosi fogli di Johann Paul Schor e del suo ambito, patrimonio del Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi e di altre collezioni internazionali.”