Allo Spazio A, in lungano Benvenuto Cellini 13a, prosegue il ciclo ‘Contaminazioni’, che per tutto il 2016, ogni venerdì alle 17.30, prevede incontri dedicati all’architettura, al cinema e alla fotografia. Curato da Riccardo Bruscagli, Laura Andreini e Marco Casamonti, il ciclo di conferenze invita i suoi ospiti ad interrogare l’antico, suscitando al contempo una meditazione su un futuro possibile. Questa settimana, venerdì 29 gennaio alle ore 17.30, ci sarà il fotografo George Tatge nell’incontro “Vagare tra Caos e Caso”. Coordina Daniela Tartaglia. La conferenza, come le altre di fotografia, è organizzata in collaborazione con la Fondazione Studio Marangoni e Banca Ifigest.
“Dagli inizi della mia attività fotografica – dice Tatge – sono stato sempre molto attratto dall’uso del mezzo per indagare nelle mie proprie coordinate psichiche. Non sono un fotografo che documenta la realtà, né che pretende di usarla per denunciare gli squilibri della società. Dopo tante battaglie per portare la fotografia alla pari con le altre forme artistiche riconosciute istituzionalmente, mi irrita non poco la sua troppa frequente associazione con la geografia. “Dove l’hai fatta?” è una domanda spesso inutile per il mio lavoro. Le buone fotografie si possono fare ovunque, anche senza andare lontano. Mi ha sempre intrigato il vagare, dovunque io sia, lasciando che sia l’automatismo dello sguardo, innescato dall’inconscio, a guidarmi. E il Caso è uno dei fattori più affascinanti, fondanti e propri della fotografia.”
George Tatge è nato a Istanbul nel 1951 da madre italiana e padre americano. Ha trascorso l’adolescenza tra l’Europa ed il Medio Oriente prima di trasferirsi negli Stati Uniti. Laureato in letteratura inglese, incominciò a studiare la fotografia con l’ungherese Michael Simon. Si trasferì in Italia nel 1973, lavorando prima a Roma come giornalista e quindi a Todi, dove ha scelto di vivere per dodici anni, scrivendo per Art Forum e altri, e portando avanti le sue ricerche fotografiche.
La sua prima mostra in Italia è stata alla Galleria Il Diaframma di Milano nel 1973. Il primo libro, Perugia terra vecchia terra nuova, uscì nel 1981. Da allora ha presentato mostre in America ed in Europa e le sue opere fanno parte di collezioni tra cui quella del Metropolitan Museum di New York, del George Eastman House di Rochester, del Houston Museum of Fine Arts, del Centre Canadien d’ArchItecture a Montreal, del Helmut Gernsheim Collection a Mannheim e della Maison Européenne de la Photographie di Parigi. Dal 1986 a 2003 è stato dirigente tecnico-fotografico della Fratelli Alinari di Firenze. Tra le sue mostre più importanti: The American Academy a Roma nel 1981 (solo), il MASP di Sao Paulo, Brasile nel 1988 (solo), la Biennale di Venezia nel 1995, il Museo Peggy Guggenheim di Venezia nel 2005, il Reiss-Engelhorn Museum a Mannheim nel 2003, The George Eastman House a Rochester nel 2004, e il MAXXI di Roma nel 2007. La sua mostra personale “Presenze—Paesaggi italiani” aprì alla Villa Bardini di Firenze nel 2008 per viaggiare in altre 5 città. Italia metafisica, inaugurata a Firenze nel 2015, farà un simile tour. Il catalogo è stato premiato dalla IPA della Lucie Awards di New York.
Nel 2010 è stato assegnato il Premio Friuli Venezia Giulia per la Fotografia. Fotografa con un banco ottico Deardorff 13×18 cm. Vive a Firenze. www.georgetatge.com