Oltre 18mila ingressi gratuiti, ieri, per gli Uffizi, Palazzo Pitti e il Giardino di Boboli nel giorno in ricordo dell’arrivo a Firenze di Vittoria della Rovere. Schmidt: “Giusto tributo per ricordare una grande donna, fiorentina d’adozione, straordinaria mecenate e appassionata di ogni forma d’arte”
Gli Uffizi, Palazzo Pitti e il Giardino di Boboli fanno il “pieno” di visitatori nella giornata a ingresso gratuito in ricordo dell’arrivo a Firenze di Vittoria della Rovere. È stato infranto il muro delle 18mila presenze (18.261 per la precisione) nell’anniversario dell’11 ottobre 1623, giorno che alla morte del padre Federico Ubaldo, segnò il trasferimento di Vittoria della Rovere, a neanche un anno di vita, da Pesaro a Firenze insieme alla madre Claudia de’ Medici.
Promessa sposa subito dopo la nascita al futuro Granduca di Toscana, il cugino Ferdinando II, Vittoria fu l’ultima discendente della Casata dei Della Rovere. Nel 1631, alla morte del nonno Francesco Maria, ereditò la ricca e prestigiosissima collezione di opere d’arte di famiglia, che quindi confluirono dai palazzi del Ducato di Urbino nelle collezioni granducali medicee a Firenze: ben 57 dipinti, fra cui alcuni capolavori come il Ritratto di giovane con la mela di Raffaello, la Venere di Urbino di Tiziano, il dittico di Piero della Francesca e tanti altri grandi artisti del Rinascimento che tutt’oggi donano lustro ai musei delle Gallerie degli Uffizi.
Oltre 7mila (7.011) i visitatori che hanno scelto di visitare Gli Uffizi, circa 5mila (4.627) i biglietti staccati, invece, per visitare il Giardino di Boboli e oltre 6mila (6.623) per i musei di Palazzo Pitti. Dopo i record di presenze che hanno caratterizzato il lungo ponte di Ferragosto, le Gallerie degli Uffizi continuano a registrare picchi di visitatori.
Dati che non fanno altro che confermare il trend positivo di tutto il 2019.
“È stato un degno tributo – commenta soddisfatto il direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt – in ricordo di questa donna, fiorentina d’adozione, grande mecenate e appassionata di ogni forma d’arte – che amava fare della sua corte di Palazzo Pitti anche un vivace centro di produzione culturale. I numeri in crescita in termini di visitatori testimoniano come agli Uffizi migliora con il passare dei giorni la sperimentazione del tagliacode”.