Allo Spazio A di lungarno Benvenuto Cellini 13a, proseguono gli eventi del ciclo ‘Contaminazioni’. L’incontro di questa settimana, venerdì 18 marzo, sarà nuovamente legato alla tematica di ‘Firenze bipolare: la Biblioteca e la Stazione’, ispirata dalla coincidenza anniversaria dell’inaugurazione, nel 1935, della Biblioteca Nazionale e della nuova Stazione ferroviaria. Questo venerdì, alle ore 17.30 come sempre, l’architetto Francesco Gurrieri terrà la conferenza “Le stazioni di Firenze prima di Santa Maria Novella”.
Nella seconda meta dell’Ottocento le stazioni costituivano il simbolo più evidente del proficuo rapporto fra scienza, tecnologia e arte. Presentavano un aspetto architettonico molto curato, che talvolta richiamava nell’insieme la struttura delle basiliche, ma molto spesso costituirono anche un notevole problema urbanistico, sia per la loro novità sia per la loro ubicazione nel tessuto urbano. La stazione Maria Antonia, per esempio, intitolata alla granduchessa e inaugurata il 3 febbraio 1848, era situata all’interno delle mura cittadine, alle spalle della chiesa di Santa Maria Novella, rappresentando dunque una “nuova porta” della citta. Era costituita da vari corpi separati dei quali quello centrale, con struttura a capanna, presentava sulla facciata quattro grandi archi a tutto sesto, che consentivano la veduta dall’interno all’esterno e viceversa, quasi per indicare lo stretto rapporto fra la stazione e la citta. Dotata di quattro binari, era il punto di partenza della Strada Ferrata Firenze-Prato-Pistoia. Nello stesso anno fu inaugurata anche l’altra stazione fiorentina, la “Leopolda”, fortemente voluta dal granduca per collegare Firenze con l’importante porto di Livorno. E di poco più tarda è la stazione “Ferdinanda”, che univa Firenze con Arezzo (e in seguito con lo Stato Pontificio) e che si trovava subito fuori le mura, in prossimità di Porta alla Croce, oggi piazza Beccaria.
Dopo l’Unita d’Italia la Stazione Maria Antonia fu chiamata più semplicemente Santa Maria Novella e nel 1930 fu abbattuta per far posto all’attuale stazione.
Francesco Gurrieri è professore ordinario di Restauro dei Monumenti dell’Università di Firenze, Architetto, è fra i più attenti protagonisti del dibattito nazionale e internazionale sui non facili problemi della conservazione dei beni culturali e ambientali. La sua preparazione tecnica ed umanistica, con alle spalle un esercizio operativo di grande stimolo culturale nell’Amministrazione delle Belle Arti, ne fanno un interlocutore primario delle discipline e della ricerca tecnologica applicata nel campo della conservazione. È il caposcuola delle tecniche di microconsolidamento nell’edilizia e nel restauro (1973). È stato Preside della Facoltà di Architettura di Firenze negli anni 1995-2000 e Preside dell’Università Internazionale dell’Arte di Firenze nel 2006.