Firenze tra Rinascimento e Barocco, l’arte italiana incanta Vilnius per il centenario dell’indipendenza

Vivo apprezzamento dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e dalla Presidente della Repubblica di Lituania Dalia Grybauskaitė per la mostra di opere d’arte delle collezioni di Fondazione CR Firenze, di Banca CR Firenze (Gruppo Intesa Sanpaolo) e di altre istituzioni toscane esposte al Museo Nazionale Il Palazzo dei Granduchi di Lituania della capitale Vilnius, momento centrale delle celebrazioni per il primo centenario dell’indipendenza del Paese baltico. L’esposizione che sarà aperta fino al 7 ottobre rappresenta  l’Italia ed è stata visitata in anteprima dai due Capi di Stato che hanno espresso vivo apprezzamento per la qualità delle opere e la bellezza dell’allestimento ai Presidenti di Fondazione CR Firenze Umberto Tombari, e al Presidente di Banca CR Firenze Giuseppe Morbidelli sottolineando il valore di questo appuntamento nell’ambito del dialogo tra Paesi che si riconoscono nella grande ‘casa comune’ che è l’ Europa.

 La mostra, intitolata ‘Firenze tra Rinascimento e Barocco. Dalle Collezioni d’Arte della Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze e di Banca CR Firenze SpA’ è curata, per la parte scientifica, da studiosi italiani e lituani Emanuele Barletti, Giovanni Matteo Guidetti e Daiva Mitrulevičiūtė e presenta 44 dipinti di cui 32 della Fondazione CR Firenze, 8 della Banca CR Firenze e quattro di altri prestatori: Comune di Grosseto, Diocesi di Firenze, Misericordia di Firenze e Collezione Gianfranco Luzzetti. Tra i maestri più significativi, Beato Angelico, Perugino, Giorgio Vasari, Francesco Furini. L’iniziativa è promossa e organizzata dal Museo Nazionale Il Palazzo dei Granduchi di Lituania sotto l’Alto Patronato dei Presidenti dei due Paesi. E’ corredata da un ricco catalogo che contiene anche saggi sul profondo rapporto che lega Vilnius a Firenze.

 Non è la prima volta che la Fondazione CR Firenze partecipa ad eventi espositivi all’estero (opere della sua collezione sono state prestate per mostre in Germania e in Giappone) ma è la prima volta che questo avviene con un numero così importante di pezzi, a testimonianza dell’impegno, già avviato da tempo, di tessere relazioni internazionali nel nome di Firenze. Peraltro ciò trova terreno fertile nei confronti della Lituania, dal momento che questo Paese ha intrattenuto nei secoli rapporti di particolare amicizia e di scambi culturali con il capoluogo toscano fin dall’epoca dei Medici, una circostanza questa che certo ha favorito l’attuarsi di un progetto espositivo condiviso.

 ‘’Siamo stati felici e orgogliosi di rappresentare l’Italia in questa importante occasione – ha  dichiarato il Presidente di Fondazione CR Firenze Umberto Tombari – e siamo anche onorati che il Presidente Mattarella abbia voluto visitarla, assieme alla Presidente Grybauskaitė, nell’ambito della sua visita istituzionale nei Paesi Baltici. La nostra Fondazione ha avuto un ruolo davvero significativo nelle cerimonie del centenario a conferma dell’importanza delle relazioni che stiamo tessendo fuori dai confini istituzionali. Si collocano infatti in questo contesto l’incontro a Francoforte con le Fondazioni che operano nella Repubblica Federale di Germania e la presentazione alla Library of Congress di Washington DC, della versione digitale realizzata dal Museo Galileo della mappa del cartografo tedesco del quattrocento Martin Waldseemüller, il più antico documento al mondo (1507) nel quale compare il nome America in omaggio ad Amerigo Vespucci. Pur mantenendo saldi i nostri compiti statutari e il nostro ruolo a sostegno del territorio non possiamo non avere uno sguardo più ampio secondo un nuovo modello di fondazione che ci siamo impegnati ad attuare fin dall’inizio del nostro mandato’’. Nel suo intervento alla cerimonia ufficiale, di fronte ad un migliaio di persone, Tombari ha ricordato il profondo legame tra i due popoli e l’importanza di questa mostra che fa conoscere opere d’arte che raccontano anche la storia di una città e del suo territorio. Ha aggiunto il desiderio della Fondazione di confrontarsi non solo in ambito culturale e artistico, ma anche nella ricerca e nella innovazione con lo scopo di aiutare la formazione delle nuove generazioni.

Grande soddisfazione per l’esito della spedizione in Lituania è stata espressa anche dal Presidente di Banca CR Firenze Giuseppe Morbidelli.E’ stato un onore – ha sottolineato – poter offrire un contributo ad una così importante esposizione, sia per il luogo di altissimo prestigio, sia perché volta a celebrare i 100 anni dall’indipendenza della Lituania. Le opere d’arte messe a disposizione da Banca CR Firenze sono state ritenute idonee a dimostrare il legame storico tra l’Italia e la Repubblica baltica, che la mostra ha il pregio di evidenziare in una sequenza visiva e ordinata di oltre 5 secoli di arte fiorentina, dagli albori del Rinascimento via via sino alle opere di fine ‘800 di Signorini e Borrani. Sono particolarmente lieto di aver avuto questa occasione per rappresentare la ricchezza del patrimonio artistico e culturale che fa parte della nostra banca come testimonianza di un legame indelebile con la storia, la cultura e la tradizione del nostro territorio, legame che ho avuto l’occasione di mettere direttamente e personalmente all’attenzione del nostro Presidente della Repubblica primo visitatore della mostra, ma anche perché ritengo che la conoscenza della Lituania e il confronto con la sua cultura, frutto di complesse stratificazioni e connessioni, dovute anche alla sua posizione geografica che ne ha fatto una sorta di luogo geometrico di incontro di popoli  e perciò di tradizioni, consentono a tutti noi un inedito e profondo arricchimento”.

  

Firenze e Vilnius, un profondo legame che risale al Medioevo

Risale al Medioevo la forte relazione tra Firenze e Vilnius. E passa anche attraverso le reliquie dei santi che allora erano un buon veicolo per alleanze politiche e pacificazioni sociali. Il Granduca Cosimo III, ad esempio, in uno dei momenti più intensi dei rapporti tra Firenze e la Lituania, era assiduamente impegnato a raccogliere reliquie sia di santi toscani che, in particolare, di santi di origine reale. Così, nel 1676, prese contatti con il Vescovo di Vilnius Nicola Stefano Pazz per poter avere una reliquia di San Casimiro, patrono della Lituania, che ottenne nel 1679 dopo alcune iniziali risposte negative: si tratta infatti di una reliquia importante, per dimensioni (il femore del Santo) e rarità (esistono infatti poche reliquie  e molto ridotte) a testimonianza dell’importanza dei legami economici, culturali e politici che legavano Vilnius a Firenze.

La reliquia, estratta dalla scatola di ambra che la conteneva, anch’essa di rara bellezza, è attualmente conservata ed esposta al Museo degli Argenti di Palazzo Pitti. Fu inserita in un reliquiario di eccellente fattura appositamente realizzato dall’argentiere di corte Massimiliano Soldani Benzi, attualmente conservato ed esposto presso il Museo delle Cappelle Medicee nella Basilica di San Lorenzo e temporaneamente in prestito al Museo della Chiesa di Vilnius dove rimarrà fino a metà Settembre. In precedenza, nel 1670, lo stesso Cosimo III aveva commissionato a Carlo Dolci (Firenze 1616-1686) un’immagine di San Casimiro per la sua camera da letto, oggi conservata alla Galleria Palatina di Palazzo Pitti. Nel 1682, lo stesso Granduca volle donare, a sua volta, al Vescovo di Vilnius la reliquia di un dente della mistica carmelitana fiorentina Santa Maria Maddalena de’ Pazzi, racchiuso in una preziosa custodia d’oro, smeraldi e diamanti.

La tradizione lega questo stretto rapporto tra i due popoli anche nella possibile origine dalla nobile famiglia fiorentina de’ Pazzi, della famiglia Pacai, una delle più potenti dell’aristocrazia lituana, estintasi alla metà dell’ Ottocento.

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