I 200 anni della presenza diplomatica degli Stati Uniti d’America a Firenze vengono celebrati con un doppio evento che si svolgerà lunedì 8 aprile alle ore 17.30 nella sede della Fondazione CR Firenze (Via Bufalini 6). Alla presenza del Presidente della Fondazione CR Firenze Umberto Tombari e del Console Generale degli Stati Uniti d’America a Firenze Benjamin V. Wohlauer saranno infatti presentati la versione digitale della Mappa di Martin Waldseemüller (1470 ca. – 1521), il ‘certificato di nascita’ dell’America, e il volume ‘Raccontami l’America’ edito per i 10 anni del Premio Giornalistico Amerigo.
L’incontro si inserisce nella manifestazioni che, nel corso dell’anno, celebrano il bicentenario e si apre con la presentazione del sito su uno dei documenti più preziosi dell’età moderna da parte di Paolo Galluzzi, Direttore del Museo Galileo che ha realizzato il progetto. Sia Tombari che Galluzzi hanno già presentato in anteprima mondiale la digitalizzazione della mappa, nell’ottobre del 2016, proprio nel luogo nel quale la grande carta è conservata, ovvero alla Library of Congress di Washington DC. Questa nuova dimostrazione è dunque la prima a livello europeo del sito di grande impatto visivo e fortemente innovativo che è stata realizzata col contributo di Fondazione CR Firenze con lo scopo di favorire la fruizione di questa massa di informazioni da parte del pubblico più vasto.
La grande mappa è infatti il più antico documento (1507) nel quale compare il nome America in omaggio ad Amerigo Vespucci, che, per primo, riconobbe che le terre da lui scoperte appartenevano ad un nuovo continente. La Universalis Cosmographia è una delle carte più famose dell’intera storia della cartografia ed uno dei più importanti documenti dell’età moderna. L’unico esemplare conosciuto fu acquisito dalla Biblioteca del Congresso nel 2003 ed è oggi esposto nel Thomas Jefferson Building. Il prezioso documento, di cospicue dimensioni (misura 129 x 232 centimetri), contiene un’enorme quantità di dati storici, tecnici, scientifici e geografici.
Successivamente sarà presentato il volume ‘Raccontami l’America’ (edizioni Ibiskos Ulivieri, Empoli) edito per i 10 anni del Premio Giornalistico Amerigo come primo contributo dell’ Associazione Amerigo alle celebrazioni per il bicentenario. Nell’occasione il libro viene consegnato ai giornalisti dell’area fiorentina che hanno ricevuto il Premio Amerigo fra il 2009 e il 2018: Cesare De Carlo, Roberto Baldini, Ilaria Ciuti, Cristina Lombardi, Daniele Magrini, Cristiano Del Riccio, Marzio Fatucchi, Andrea Pistolesi, Marco Pratellesi. Spetterà al giornalista Antonio Lovascio, che ha ricevuto un riconoscimento speciale per avere contribuito in modo determinante al successo del pemio, illustrare scopi e finalità dei due sodalizi.
L’Associazione Amerigo, con sede legale a Roma presso l’Ambasciata degli Stati Uniti d’America, raccoglie gli international visitors italiani che, nel tempo, hanno partecipato agli scambi culturali promossi dal Dipartimento di Stato Usa mentre il Premio Giornalistico Amerigo è un premio nazionale, nato a Firenze nel 2009, e rivolto a quei giornalisti che raccontano l’America agli italiani. Fin dalla prima edizione la cerimonia di premiazione si svolge annualmente sempre a Firenze il secondo giovedì di dicembre. Sono premiati 10 giornalisti nei vari ambiti della comunicazione e un giornalista di un Paese europeo su indicazione di Enam (European American Alumni Associations).
‘’Questo premio – scrive nell’introduzione del volume l’Ambasciatore degli Stati Uniti d’America presso la Repubblica italiana e la Repubblica di San Marino Lewis M. Eisenberg – evidenzia come lo stretto rapporto tra Italia e Stati Uniti sia costruito sulla condivisione di valori, interessi e storia e sui forti legami tra popolazione e istituzioni e sottolinea quanto il contributo quotidiano dei giornalisti nell’informare e promuovere dibattiti fondati sui fatti sia cruciale per la nostra democrazia’’.
‘’Nessuna occasione è più opportuna di questa – osserva il Presidente di Fondazione CR Firenze Umberto Tombari – per rinnovare i nostri legami di amicizia con la massima istituzione americana del territorio e con la vasta comunità statunitense che vive in Toscana. La presentazione che abbiamo fatto a Washington è stata davvero un momento molto apprezzato sia dal punto di vista scientifico che culturale e siamo lieti di poterlo riproporre ora in una occasione così solenne. Abbiamo sempre sottolineato la necessità di aprire la nostra Fondazione a relazioni internazionali per realizzare progetti di interesse comune e il viaggio a Washington aveva anche questo scopo. E’ in seguito ai rapporti che abbiamo allacciato se, anche grazie alla collaborazione dell’Associazione Amerigo, replicheremo questa presentazione a Roma a maggio alla presenza delle massime autorità statunitensi presenti in Italia’’.
“Questo evento – sottolinea Benjamin V. Wohlauer, Console Generale degli Stati Uniti d’America a Firenze – rappresenta un pilastro del bicentenario del Consolato, perché illustra momenti importanti della nostra storia comune, passata e presente, e mette in evidenza le lunghe e durature relazioni transatlantiche. L’evento comincia fin dall’inizio, illustrando l’origine della parola ‘America’, quando compare per la prima volta nella mappa di Waldsemüller nel 1507, e ci porta ai giorni nostri, celebrando il decimo anniversario del Premio Giornalistico Amerigo con la pubblicazione del volume ‘Raccontami l’America’, che presenta i numerosi giornalisti che hanno contribuito a far risplendere una luce sulla verità su entrambe le sponde dell’Atlantico“.
‘’La mappa Universalis Cosmographia di Martin Waldseemüller – spiega il Direttore del Museo Galileo Paolo Galluzzi – documenta l’idea rivoluzionaria di Vespucci che segnò il tramonto della tradizionale tripartizione del mondo in Europa, Asia e Africa, annunciando di fatto visivamente l’avvento del mondo moderno. L’edizione web realizzata dal Museo Galileo non solo dà accesso alla straordinaria quantità di informazioni geografiche, storiche, tecniche di informazioni contenute nella mappa, ma ricostruisce anche il contesto storico e culturale nel quale fu prodotta. È stato un grande lavoro di squadra ai massimi livelli che contribuisce a far apprezzare al grande pubblico questo capolavoro cartografico e stimolerà certamente il rinnovato interesse per quella grande avventura della conoscenza che è stata la stagione delle scoperte geografiche”.