Prima imprigionato dalla dittatura militare uruguayana, poi messo all’indice dal regime di Videla in Argentina e costretto a fuggire in Spagna, lo scrittore uruguayano Eduardo (Hughes) Galeano, morto nell’aprile di quest’anno, è stato uno strenuo difensore in America Latina dei diritti umani e sociali. La Fondazione il Fiore e il Centro Studi Jorge Eielson, in collaborazione con la Biblioteca Umanistica dell’Università di Firenze, lo ricordano venerdì 18 dicembre, alle 17, nell’Aula Magna ex Architettura di piazza Brunelleschi 3/4 nell’ambito delle celebrazioni per la “Giornata mondiale dei diritti umani”, anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani del 10 dicembre 1948.
All’incontro interverranno, dopo il saluto del direttore della Biblioteca Umanistica Floriana Tagliabue, la docente di Letterature ispano-americane dell’Università di Firenze Martha Canfield e Antonella Ciabatti, rispettivamente presidente e vice presidente del Centro Studi Jorge Eielson, che si occupa di letteratura e arte italo-latinoamericana, e Pio Villanacci, responsabile relazioni esterne dell’associazione Mani – Altri sguardi, impegnata nella didattica interculturale, i quali parleranno dell’opera di Eduardo Galeano (Montevideo, 3 settembre 1940 – 13 aprile 2015) e leggeranno alcuni brani dei suoi testi. A coordinare i lavori, Maria Giuseppina Caramella, presidente della Fondazione il Fiore, che si dedica principalmente alla promozione della poesia e della letteratura.
Dallo stile unico e particolare, Eduardo Galeano mescolava narrativa, saggistica e giornalismo. Idealista, sognatore, è stato fra i portavoce più significativi dell’America Latina e tenace paladino della difesa dei diritti umani, ai quali non mancava di aggiungere il diritto di sognare. Sua l’affermazione: «La paura ci governa. È uno degli strumenti di cui si servono i potenti, l’altro è l’ignoranza». I libri di Galeano sono diffusi in tutto il mondo e sono stati tradotti in oltre venti lingue. Per ulteriori informazioni, Fondazione Il Fiore. Tel.: 055 225074
Eduardo Hughes Galeano (Montevideo, 3 settembre 1940 – 13 aprile 2015) è stato un giornalista, scrittore e saggista, una delle personalità più autorevoli e stimate della letteratura latinoamericana. I suoi libri sono stati tradotti in molte lingue e combinano documentazione, narrazione, giornalismo, analisi politica e storia.
Galeano è nato in una famiglia cattolica della classe media di discendenza gallese, tedesca, spagnola e italiana. Da giovane Galeano fece svariati lavori: operaio, pittore di insegne, messaggero, dattilografo, cassiere di banca. All’età di 14 anni vendette il suo primo fumetto politico al settimanale del Partito Socialista dell’Uruguay, El Sol.
Cominciò la carriera di giornalista all’inizio degli anni Sessanta come direttore di Marcha, un influente settimanale a cui collaboravano Mario Vargas Llosa, Mario Benedetti, Manuel Maldonado Denis e Roberto Fernández Retamar. Per due anni diresse il quotidiano Época e lavorò come redattore capo di una University Press.
Nel 1973, con un colpo di Stato, i militari presero il potere in Uruguay; Galeano fu imprigionato e successivamente costretto a fuggire. Si stabilì in Argentina dove fondò la rivista culturale Crisis.
Nel 1976, quando il regime di Videla prese il potere in Argentina con un sanguinoso colpo di Stato, il suo nome fu aggiunto alla lista dei condannati dagli “squadroni della morte”; fuggì nuovamente, questa volta in Spagna, dove scrisse la famosa trilogia Memoria del fuoco (Memoria del Fuego).
All’inizio del 1985 Galeano tornò a Montevideo, dove ha vissuto fino alla fine dei suoi giorni. E’ morto il 13 aprile 2015 all’età di 74 anni a seguito di un tumore del polmone.