Firenze. Alla Galleria Il Ponte in arrivo le opere di Carlo Battaglia degli anni ’70

Sarà inaugurata il 17 maggio alle ore 18.00 la personale  che la Galleria il Ponte dedica a Carlo Battaglia artista appartenente al gruppo della “Nuova Pittura o più noto come “Pittura Analitica“. Di questo “intellettuale della pittura” “come lo definisce Marco Meneguzzo, curatore dell’esposizione, saranno in mostra quindici dipinti degli anni ’70 e in particolare del periodo che va dal 1969 al 1979. Come le due opere che vi mostriamo in anteprima : “Sargassi” e “Senza Titolo (immagine parallela”.

Sargassi, 19070 tempera e olio su tela, cm. 100×300

 

Come osserva il critico Marco Meneguzzo, nell’opera di Carlo Battaglia “…Dipingere è suggerire, più che definire, il senso segreto degli oggetti, l’inafferrabilità delle onde, la profondità degli spazi, la costante illusione della luce e dell’ombra...”.

S.T.(immagine parallela) 1976 olio e tempera all’uovo su tela cm. 80X200

Carlo Battaglia – Biografia 

Carlo Battaglia (Isola della Maddalena 1933 – 2005) trascorre l’infanzia a Genova e poi si trasferisce a Roma; solo per pochi anni da adolescente vive nella sua amata isola. Dopo gli studi classici, frequenta l’Accademia di Belle Arti, indirizzo scenografia, con interessi verso il teatro e il cinema. Grazie a Toti Scialoja scopre la pittura, ammirando in particolar modo quella americana contemporanea (Jackson Pollock). Si forma copiando i Maestri e Matisse, cercando di viaggiare nelle grandi capitali quali Kassel, Parigi (dove vive nel 1962 per una borsa di studio), Londra, New York. La prima sua personale si annovera nel 1964 a Roma; nel 1966 espone al Salone Annunciata a Milano. Sempre riconoscente verso Carlo Grossetti per prenderlo sotto le sue ali nella sua galleria d’avanguardia. L’anno seguente, in un soggiorno oltre oceano – New York, dove lavora in uno studio – stringe amicizia con artisti del calibro di Motherwell e Mark Rothko che lo aveva già frequentato a Roma nel suo studio due anni prima. Nel 1972 sposa la storica compagna Carla Panicali. Lavora ai motivi dell’”ambiguità” e dell’”illusione” del mondo visibile con una serie di quadri Misterioso, Vertiginoso, Visionario, che trattano i rapporti di pieno e di vuoto dei grattacieli e del cielo, il gioco dei riflessi sulle pareti di cristallo degli edifici. Nel 1970 espone le Maree (tema assai caro per tutta la sua vita) alla Biennale di Venezia. Dagli anni Settanta partecipa a tutte le mostre più importanti in Italia e in Europa della “Nuova Pittura” o “Pittura Analitica”. Nel 1974 espone a Venezia (Palazzo Grassi), a Ferrara (Palazzo dei Diamanti), alla Kunsthalle di Dusseldorf nel 1978. E ancora, a Washington (Hirshorn Museum, 1974), Anversa (I.C.C., 1975), Rotterdam (Boymans Museum, 1977), Hayward Gallery (Londra, 1982). Nel 1980 è di nuovo invitato alla Biennale di Venezia con una sala personale. Da questi anni ricerca l’isolamento, tra Roma, New York e la Maddalena dove rimane definitivamente. Lavora con la tempera all’uovo e le sue opere tendono ad assomigliare all’apparenza del mondo visibile, cercando di creare un’”immagine parallela”, trattando i temi del mare, della pioggia, della grandine. La pittura come metafora del paesaggio, il paesaggio come metafora della pittura. A tre anni dalla morte – che avviene nel 2005 – la moglie Carla Panicali, collezionista, mercante, gallerista ne avvia il lavoro di catalogazione (prima della sua stessa morte nel 2012, sempre alla Maddalena).

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