Il 2 giugno, preview dell’apertura dei primi tre musei civici dopo la pandemia, sono state circa 300 le persone che hanno visitato Palazzo Vecchio, il museo Novecento e il museo Bardini. Di queste, una ventina hanno acquistato la Card del fiorentino che permette con 10 euro l’ingresso illimitato in tutti i musei civici per un anno.
Anche le biblioteche e l’Archivio storico hanno riaperto, seppure parzialmente, dalla scorsa settimana. Dal 26 al 29 maggio sono stati 800 gli utenti che sono andati in una delle 5 biblioteche riaperte finora, una per quartiere: Oblate, Luzi, Villa Bandini, Bibliotecanova e Buonarroti. Le biblioteche sono aperte per cinque ore al giorno con servizio di solo prestito e accessi contingentati. Famiglie con bambini e adulti di mezza età i frequentatori più assidui. In prestito sono stati presi molti libri per bambini, gialli, novità e dvd.
L’archivio storico di via dell’Oriuolo ha riaperto al pubblico al momento solo per le visure edilizie e con numeri di accesso limitati: nei primi cinque giorni di apertura ha accolto una sessantina di persone mentre altre 150 si sono prenotate per un appuntamento via mail.
“Questi numeri – dichiara l’assessore alla cultura Tommaso Sacchi – ci dicono che la voglia e l’interesse per la cultura non si sono arrestati e non appena riaperti gli spazi visitatori e cittadini hanno subito dimostrato la volontà di riappropriarsene. La riapertura degli spazi e dei servizi culturali rappresenta un ritorno graduale alla serena vita urbana di cittadini, famiglie e studenti fiorentini”.
“Musei, biblioteche ed archivio – continua – sono completamente sicuri dal punto di vista sanitario per utenti e dipendenti e non vediamo l’ora, compatibilmente con le risorse di bilancio, di riaprirli integralmente”.