EgosuperEgoalterEgo. Volto e Corpo Contemporaneo dell’Arte al MACRO

La mostra EgosuperEgoalterEgo. Volto e Corpo Contemporaneo dell’Arte, curata da Claudio Crescentini e promossa da Roma Capitale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, in collaborazione con il Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale, prosegue il ciclo di mostre che intende valorizzare la collezione permanente d’arte contemporanea capitolina, proveniente dalla Galleria d’Arte Moderna di Roma Capitale, dalla Casa Museo Alberto Moravia e dal MACRO, dal quale giunge anche il nucleo di video arte selezionato da Marco Fabiani, insieme ai film d’artista della Cineteca Nazionale selezionati da Annamaria Licciardello.

 La mostra, al MACRO dal 27 novembre 2015 all’8 maggio 2016, propone un’analisi del volto e del corpo nell’arte contemporanea, mediante l’esposizione di opere in cui l’artista stesso si auto-rappresenta (tra gli altri Vito Acconci, Franco Angeli, Giorgio de Chirico, Plinio De Martiis, Stefano Di Stasio, Giosetta Fioroni, Gilbert&George, Francesco Guerrieri, Urs Luthi, Carlo Maria Mariani, Bruce Nauman, Cristiano Pintaldi), di opere in cui l’artista è “rappresentato” da un altro artista, come nelle fotografie di Claudio Abate, Marco Delogu, Mimmo Iodice, Nino Migliori, e ancora di opere in cui l’artista non ritrae se stesso ma un altro personaggio, in cui però riesce a ritrovarsi e specchiarsi, come nei lavori, tra gli altri, di Ennio Calabria, Candy Candy, Giacinto Cerone, Mariana Ferratto, Luigi Ontani, Luca Maria Patella, Arnulf Rainer, Sissi, Sten e Lex.

 In tal senso, si inserisce in mostra il doppio focus dedicato ad Alberto Moravia e Achille Bonito Oliva, due exempla, fra i tanti possibili nel mondo della cultura italiana contemporanea, famosi anche a livello internazionale, sul quale abbiamo voluto porre una maggiore attenzione visuale, attraverso l’esposizione dei ritratti di Moravia realizzati da Renato Guttuso, Carlo Levi e Mario Schifano e quelli di ABO di Sandro Chia, Francesco Clemente e Mario Schifano.       

 Fra dipinti, fotografie, installazioni site specific, stencil, la mostra EgosuperEgoalterEgo. Volto e Corpo Contemporaneo dell’Arte cercherà anche di approfondire e dimostrare, nel concreto dell’arte stessa, l’iter contemporaneo di quella che storicamente è definita come “pittura di genere”, con riferimento appunto all’autoritratto e al ritratto, ampliando e attualizzando la denominazione fino al selfie che, in poco tempo, si è andato imponendo a livello mass-mediale come nuova forma di comunicazione e diffusione del sé, riportando, consapevolmente o meno, il volto e corpo contemporaneo di nuovo in primo piano nella società e di riflesso nell’arte contemporanea.

 Il MACRO, infatti, ha lanciato, in correlazione con la presente mostra, attraverso il suo sito e i social network, una campagna selfiecontest #MACROego – mediante la quale il pubblico, dal 10 settembre al 10 novembre 2015, è stato invitato a postare il proprio selfie, finendo così per fare attivamente parte della mostra stessa. Divenendo artista e nello stesso tempo “opera”, quasi in una unione estrema fra la teoria, ormai storica, espressa da Walter Benjamin ne L’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica con la profezia di Andy Warhol, ormai ampiamente verificata dai tempi, di «In the future, everyone will be world-famous for 15 minutes». Tutti i selfie arrivati, infatti, sono trasmessi in mostra, mentre i primi cento diventeranno la copertina stessa del catalogo della mostra (Palombi Editori), nel quale sono pubblicati saggi di Hans Belting, Claudio Crescentini, Marco Fabiano, Annamaria Licciardello e Federica Pirani.

 

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