Due pagine della storia della musica, scritte a circa un secolo di distanza l’una dall’altra, omaggiano la nazione Ceca contrapponendo la Praga settecentesca di Mozart alle peculiarità della tradizione musicale ceca che Dvořák fuse al suo stile compositivo. Una nazione profondamente ricca e variegata, satura di storia, che nel corso dei secoli ha raccolto una fucina di artisti lasciandoli innamorati di questa terra. I cechi hanno sempre amato la musica e Praga ha sempre dato il benvenuto a braccia aperte ai grandi musicisti che vi ci sono passati.
Il caso più rappresentativo è sicuramente quello del grande Wolfgang Amadeus Mozart, il quale vi trovò la considerazione e il successo di pubblico che non riuscì ad ottenere altrove. È del 1787 il suo primo viaggio a Praga, felice per le notizie che gli arrivavano sull’entusiastica accoglienza praghese de Le nozze di Figaro. Come ringraziamento per il riconoscimento ricevuto organizzò due giorni dopo un’esecuzione della sua Sinfonia n.38, da allora denominata «di Praga». Mozart ricordò quest’esperienza con soddisfazione, dicendo: “Non rimpiansi né il lavoro, né il divertimento per aver scritto per Praga qualcosa di eccezionale (…) I miei praghesi mi capiscono”. La Sinfonia dà compiutamente il segno della ricchezza musicale di Mozart, della sua appartata tristezza e della sua gioia che a volte erompe, ironica e irraggiungibile.
Contrapposta a questa visione mozartiana della Praga settecentesca, troviamo Antonín Dvořák, grande compositore ceco, diventato celebre nella capitale boema nella seconda metà dell’Ottocento. La Suite Ceca in re maggiore per orchestra op.39 fu eseguita per la prima volta proprio a Praga nel maggio 1879. Non fu l’unica opera volta a raccogliere gli stilemi popolari più autentici. Nel suo stile cercò di mescolare elementi della tradizione sinfonica classica e tradizioni musicali ceche.
In questa produzione sarà ospitata la prima esecuzione assoluta integrale del Concerto per violino e orchestra di Marco Lena, dedicato alla memoria del nostro Andrea Tacchi. La prima parte infatti era stata già suonata dalla storica spalla dell’ORT durante il Play It del 2015. In quell’occasione Andrea, dopo essersi complimentato, stimolò Marco Lena ad andare avanti e completare il lavoro. Il Concerto, articolato in due movimenti eseguiti quasi senza soluzione di continuità, potrà adesso essere ascoltato nella sua interezza. Daniele Giorgi, spalla dell’ORT, sarà il violino solista.
Stagione Concertistica 2019/2020
Arezzo, Pieve di S.Maria – martedì 21 gennaio ore 21.00
Firenze, Teatro Verdi – mercoledì 22 gennaio ore 21.00
Tito Ceccherini direttore
Daniele Giorgi violino
DVOŘÁK Suite ceca op.39
MARCO LENA Concerto per violino e orchestra, in memoria di Andrea Tacchi – Classici di oggi *
MOZART Sinfonia n.38 K.504 Praga
* opera commissionata con il sostegno di SIAE – Classici di Oggi 2018-19
Prezzi Teatro Verdi | Stagione Concertistica: Posti numerati I settore €16 intero – €14 ridotto; II settore €13 intero – €11 ridotto (tutti più diritti di prevendita) in vendita c/o Biglietteria del Teatro Verdi (tel 21.23.20 orario 10/13 e 16/19) e punti del Circuito Box Office. Online su www.teatroverdifirenze.it