“Chi non conosce la pittura di Vittorio Corcos? – scriveva Ugo Ojetti nel 1933 – Attenta, levigata, meticolosa, ottimistica: donne e uomini come desiderano d’essere, non come sono” . Un’antologica completa, mai dedicata sino ad oggi al pittore livornese, dal titolo “ Corcos I sogni della Belle E’poque”, si apre il 6 settembre a Palazzo Zabarella a Padova, grazie alla Fondazione Bano che prosegue un progetto decennale di valorizzazione della pittura dell’Ottocento italiano. Curata da Ilaria Taddei, Fernando Mazzocca e Carlo Sisi l’esposizione presenta più di cento dipinti che ripercorrono l’intera produzione del pittore, capolavori noti accanto a opere inedite provenienti dai più importanti musei e collezioni private. Il percorso ruota attorno al grande capolavoro “Sogni” proveniente dalla Galleria d’Arte Moderna di Roma ed esposto per la prima volta nel 1896 a Firenze in occasione della Festa dell’Arte e dei Fiori. All’epoca il quadro aveva destato un “chiasso indiavolato” e provocato un acceso dibattito sul significato di questo ritratto della giovane donna Elena Vecchi che ne svela il carattere inquieto e divenuto ben presto l’immagine emblematica della Belle E’poque. Ad aprire l’esposizione l’ autoritratto dell’artista , donato nel 1913 alla Galleria degli Uffizi, accanto a quello della moglie proveniente dal Museo Fattori di Livorno, a seguire le varie sezioni dedicate ai luoghi, Parigi in primis in cui l’artista visse tra il 1880 e il 1886 quale interprete della pittura moderna con De Nittis e Boldini, gli amici e i ritratti mondani di cui fu un grande interprete, l’ultima sezione è dedicata a La luce del mare. A partire dal 1910 i soggiorni a Castiglioncello lo riportano all’osservazione della realtà e alla pittura en plein air. La mostra rimarrà aperta la pubblico fino al 14 dicembre.www.zabarella.it