Sarà l’anteprima assoluta del film-documento Citto di Daniele Ceccarini l’occasione speciale per festeggiare i novantuno anni del maestro del cinema italiano Francesco Maselli, nell’anno in cui tutta la Mostra di Venezia e la Biennale hanno voluto dedicargli uno speciale omaggio e riconoscimento. L’appuntamento da non perdere, alla presenza di Citto stesso, è fissato alla Casa del Cinema per domani sabato 18 dicembre alle ore 20, quando saranno trascorsi pochi giorni dal suo compleanno avvenuto il 9 dicembre.
Dalle sue parole e dalle immagini del lavoro di Ceccarini si ripercorrerà la lunga carriera di un autore la cui lezione di stile, coerenza, impegno e originalità espressiva è incisa nella storia del nostro cinema e nella battaglia per le idee. Già a partire dal suo esordio del 1953 Storia di Caterina, episodio del collettivo L’amore in città, in cui il poco più che ventenne Citto si confrontava con la generazione di Zavattini, Antonioni, Fellini, Lattuada, Lizzani, Risi. Al gruppo mancava solo Luchino Visconti, che di Maselli è stato influente mentore e amico. Sarà proprio lui a sostenerlo due anni dopo incoraggiandolo a firmare la prima regia in solitario, Gli sbandati premiato alla Mostra del Cinema e subito iscritto tra i capolavori di quella stagione.
Citto è precoce in tutto: a guerra appena finita (è ancora minorenne) si iscrive al PCI, nel ‘45 dirige il suo primo cortometraggio, nel ‘47 viene ammesso al Centro Sperimentale, a 18 anni diventa assistente e “complice” di Antonioni mentre avvia la sua carriera di documentarista firmando alcuni gioielli che testimoniano il suo modo preciso di far cinema basato sull’unione tra arte, visione e lettura sociale di un paese in cambiamento.
Nel decennio successivo è l’enfant prodige della sua generazione con film come I delfini e Gli indifferenti, amati sia dal pubblico che dalla critica. Lo cercano i grandi produttori, gli si offrono copioni di tutti i generi, dalla commedia al giallo, ma con l’insorgere della stagione dell’impegno politico, ancor prima del ‘68, la poetica di Maselli cambia registro e sempre più forte diventa il suo impegno nell’ambito del PCI e dell’associazione degli autori, Anac, di cui diventa segretario generale. A lui si devono le grandi lotte per la riforma della Biennale di Venezia, l’affermazione dei diritti degli autori sull’opera rispetto ai produttori, l’aspra critica al conformismo della sinistra che scatena roventi polemiche quando dirige Lettera aperta a un giornale della sera nel 1970.
Il suo cinema successivo, dopo un film esemplare per il rigore della riflessione politica e storica come Il sospetto (1975), vira verso un tono solo in apparenza più intimista con grandi ritratti al femminile: da Storia d’amore a Codice privato, da L’alba a Il segreto. Per poi ritornare all’esplicita denuncia sociale specie con le imprese collettive (Un altro mondo è possibile) da lui stesso promosse, o il profetico Le ombre rosse del 2009.
Citto è inventore, fotografo, artista, melomane, polemista, dirigente politico (dal 1992 in Rifondazione comunista), dal 1971 divide la vita e le passioni con Stefania Brai, ma è soprattutto uno di quegli «uomini straordinari» che hanno marcato il ‘900, capace però di guardare al secolo nuovo con gli occhi vergini di un esploratore.
Ingresso gratuito consentito ai soggetti muniti di certificazione SUPER GREEN PASS. Fino ad esaurimento posti disponibili. L’evento è promosso da Roma Culture.
Titolo: Citto
Soggetto e Regia: Daniele Ceccarini
Fotografia: Francesco Tassara
Musica: Riccardo D’Ambra
Montaggio: Daniele Ceccarini e Francesco Tassara
Produzione: LVNAE Prod.
Il cinema e l’impegno politico di Citto Maselli, uno straordinario regista e intellettuale italiano. Attraverso i ricordi personali e riflessioni di amici, attori, registi e collaboratori il documentario delinea il profilo di un autore che con la sua passione ed eleganza ha caratterizzato il cinema e la cultura italiana. Con: Pupi Avati, Valentina Carnelutti, Luciana Castellina, Furio Colombo, Giorgio Gosetti, Gabriella Gallozzi, Valeria Golino, Wilma Labate, Ken Loach, Dacia Maraini, Giuliano Montaldo, Massimo Ranieri, Paolo Taviani, Giovanni Russo Spena, Aldo Tortorella, Daniele Vicari.
Biografia
Daniele Ceccarini autore e regista. Laureato in Scienze Politiche si è diplomato in regia all’Accademia Nazionale del Cinema e in fotografia all’Accademia Kaverdash di Milano. Ha collaborato a numerosi progetti come regista. Tra questi i documentari: Tirreno Power: l’inchiesta giudiziaria e gli impatti del carbone (2015); Libera Stampa in Libero Stato (2016); Tonino, dedicato al Maestro Tonino Guerra (2017), Tina Pica; Il nome del padre; Bava Puzzle, il cinema fantastico di Lamberto Bava (2018); Spaghetti alla Martino dedicato al cinema di Sergio Martino (2019). I cortometraggi Oltre lo specchio sul tema del mobbing (2016); #Gerda sull’autismo, con Alessandro Haber; Da qualche parte nella giungla; Le margherite amano il sole con Erika Blank (2020); Dipende tutto da te (2021). Ha pubblicato i libri: Enzo Ungari il mangiatore di film Ed. Cut Up (2016). ll misticismo esoterico nel teatro di Stanislavskij e Tatiana Pavlova Ed. Agorà (2020).