Aryan Ozmaei con “Terzo Spazio” al MAD di Firenze

Terzo Spazio è la personale dell’artista iraniana Aryan Ozmaei (Teheran, 1976) curata da Veronica Caciolli, commissionata da MAD Murate Art District e realizzata in collaborazione con il Sistema Museale di Ateneo dell’Università degli Studi di Firenze, che si terrà negli spazi civici di MAD, gestiti da MUS.E, e del Museo di Antropologia e Etnologia di Firenze dal 9 marzo al 9 aprile 2023.

L’artista trasferitasi a Firenze a 26 anni per studiare all’Accademia di Belle Arti, rilegge nelle sue opere il rapporto dell’Europa con le culture “altre” innescando un dialogo tra i suoi lavori e i due luoghi nei quali vengono esposti.

L’attitudine archeologica della sua pittura ha permesso all’artista di imbattersi nelle collezioni del Museo di Antropologia ed Etnologia di Firenze, il primo museo nel suo genere, istituito nel 1869 da Paolo Mantegazza. L’allestimento del museo, rimasto pressoché invariato dalla seconda metà dell’Ottocento ad oggi, ha stimolato una serie di riflessioni nell’artista, che caratterizzano la cultura contemporanea: i rapporti interdisciplinari tra arte e antropologia, la storia coloniale, lo sguardo etnocentrico, le categorie tassonomiche espositive ottocentesche, la modernità e la sua crisi, la necessità di riscrittura, i processi di ibridazione e di de-colonialismo. Questo ampio bacino di contenuti ha condotto a immaginare una mostra che si sviluppasse in due spazi: da una parte MAD Murate Art District, uno dei luoghi più dinamici e multidisciplinari della città, che ha all’attivo numerosi progetti intorno al Postcolonial e alla de-colonizzazione, e dall’altra il Museo di Antropologia e Etnologia, a partire dal quale, nel 2019, è scaturito il primo lavoro di Aryan Ozmaei A Day at the Anthropological Museum of Florence.

“È significativo che un luogo vocato alla contemporaneità e alla contaminazione come MAD ospiti una mostra che ha come tratto distintivo il dialogo tra culture diverse. – fa presente la vicesindaca e assessora alla Cultura Alessia Bettini – È una conferma dell’attitudine di questi spazi ad indagare attraverso l’arte problematiche e fenomeni che caratterizzano la società dell’oggi, sempre con uno sguardo innovativo e attento. Questo progetto dà inoltre avvio a una sinergia stretta con un’altra realtà importante dello scenario culturale cittadino come il Museo di Antropologia ed Etnologia. Il lavoro di squadra anche nel mondo della cultura è un modus operandi in cui crediamo molto e siamo davvero soddisfatti quando si concretizza con progetti espositivi di alto livello come questo”.

Da anni MAD Murate Art District legge e attraversa la contemporaneità nei suoi aspetti più problematici e cogenti – spiega Valentina Gensini, direttore artistico di MAD Murate Art District – La questione della decolonizzazione della nostra cultura, e anzitutto del nostro sguardo, resta un tema imprescindibile e di grande portata. Affrontare questo tema con il Museo di Antropologia ed Etnologia significa affrontare insieme l’avventura di una ridefinizione di paradigmi ormai desueti come quello dell’alterità, per lasciar luogo ad un confronto spregiudicato e privo di gerarchie, perfettamente incarnato dalle felici ibridazioni di Aryan Ozmaei”.

Sono molto lieta che questo progetto apra un triennio di collaborazione di MAD con la curatrice in residenza Veronica Caciolli e con il Museo di Antropologia ed Etnologia.” “La mostra Terzo Spazio dell’artista iraniana Aryan Ozmaei si inserisce a pieno titolo nelle sale espositive del Museo di Antropologia perché il suo messaggio diventa elemento chiave per un racconto in cui tutto si fonde e si lega, a rappresentare non più “l’altro” ma solo un “noi” alla luce delle attuali relazioni fisiche, culturali e sociali che legano insieme l’umanità“, commenta il Presidente del Sistema Museale di Ateneo Marco Benvenuti.

Allestire oggi una mostra d’arte in un museo di antropologia o una mostra di antropologia in uno spazio artistico per certi aspetti è imprescindibile – spiega la curatrice Veronica Caciolli – La tradizionale categorizzazione dell’alterità esercitata dai musei di antropologia è stata progressivamente superata spesso proprio attraverso gli strumenti dell’arte. Lo sguardo di Aryan Ozmaei è di per sé ibrido, come riproposto nella mostra Terzo Spazio distribuita tra MAD Murate Art District e il Museo di Antropologia e Etnologia di Firenze, alludendo sia alle identità umane che a quelle culturali. Siamo estremamente felici di questa nostra “tripla” collaborazione”.

Per Terzo Spazio l’artista ha realizzato venti dipinti, site e collection-specific, promuovendo eterotopie, zone di contatto e identità fluide. Il titolo della mostra prende ispirazione dalla teoria dell’antropologo Homi K. Bhabha che nel suo celebre The Location of Culture (1994) avanza la progressiva costituzione di “spazi terzi”, ovvero di luoghi di ibridazione tra culture. Un meticciato culturale che  avanza nei suoi collages pittorici: statue e sculture frammentate o decontestualizzate vengono ricostruite dall’artista anche simbolicamente, superando la rigida ordinazione etnografica tradizionale.

L’inaugurazione della mostra Terzo Spazio si terrà giovedì 9 Marzo 2023 alle 16.00 presso il Museo di Antropologia e Etnologia e alle 17.30 presso MAD Murate Art District di Firenze. In entrambe le sedi, artista e curatrice condurranno una visita guidata alle mostre.

Il progetto sarà accompagnato da un quaderno di residenza pubblicato da Postmedia Books.

Questo primo appuntamento sancisce l’avvio di una collaborazione triennale tra MAD Murate Art District e la curatrice Veronica Caciolli.

Aryan Ozmaei

Nata a Tehran (Iran) nel 1976, dove ha vissuto fino al 2002 prima di trasferirsi in Italia, a Firenze, dove attualmente vive e lavora. Ha frequentato la Azad Art and Architecture University, laureandosi in pittura. Ha successivamente frequentato l’Accademia di Belle Arti di Firenze, ottenendo la Laurea in Pittura e poi conseguendo la specializzazione in Arti visive e linguaggi multimediali. La sua attività recente ha compreso la mostra personale ”A studio abroad” presso SRISA Project Space a Firenze e la mostra personale ”Grounds” presso la Fondazione Malvina Menegaz di Castelbasso (TE), entrambe curate da Pietro Gaglianò. Tra le sue mostre collettive più recenti, vi sono ”If it is untouchable it is not beautiful” per la Galleria Monitor di Roma; ”Forme uniche nella continuità dello spazio”, a cura di Luigi Presicce, per la Galleria Rizzuto di Palermo. Ha partecipato alla mostra collettiva ”La luna è vicina”, curata da Saverio Verini, a Pereto (AQ) in occasione di ”Straperetana 2019”. Nel 2021 ha partecipato alla mostra collettiva “Paso doble”, curata da Pietro Gaglianò, presso la Fondazione Malvina Menegaz di Castelbasso (TE)

MAD Murate Art District

Piazza delle Murate – Firenze

Apertura: dal martedì al sabato dalle 14:30 alle 19:30

 Museo di Storia Naturale, Antropologia e Etnologia

Via del Proconsolo, 12

Apertura: dal martedì alla Domenica dalle 9 alle 17

 

Lascia un commento