E’ dedicato all’architetto fiorentino Leonardo Savioli, di cui quest’anno ricorre il centenario della nascita, il primo dei quattro incontri dedicati agli Archivi del contemporaneo in Toscana che si svolgerà domani al Centro Pecci ad iniziare dalle 17.00, una giornata di studi ad ingresso libero che vedrà l’esposizione di materiali d’archivio, la proiezione del documentario di Massimo Becattini, interventi, testimonianze e riflessioni sulle opere e i materiali di Leonardo Savioli, uno dei più illustri architetti toscani del Novecento che in occasione del centenario verrà ricordato con un programma di iniziative molto articolato coordinato dalla Fondazione Giovanni Michelucci che prenderà il via in questo autunno, come la mostra all’Archivio di Stato di Firenze.
Gli archivi degli autori contemporanei rappresentano un vero e proprio giacimento per la memoria, già nel loro formarsi, attirando l’attenzione degli studiosi, dei critici e degli stessi artisti, da qui è nato l’interesse per una conoscenza più ampia di queste realtà documentarie che rappresentano un tassello importante per le “memorie del contemporaneo”. E’ in questo ambito di ricerca che è stato sottoscritto un accordo triennale tra Soprintendenza archivistica e bibliografica della Toscana e Regione Toscana, già presentato al Salone di Torino, dal quale è scaturito un progetto di rilievo nazionale dall’impianto metodologico innovativo ed il Centro Pecci di Prato Fondazione per le arti contemporanee in Toscana, partner scientifico del progetto di censimento a un anno dall’avvio e in collaborazione con la Soprintendenza archivistica ha messo in piedi un ciclo di incontri realizzati con il sostegno del Comune di Prato e Regione Toscana, a quello dedicato all’archivio di Leonardo Savioli seguiranno infatti giornate dedicate a Vittorio Giorgini, Pietro Grossi e Mario Mariotti.
“Per la prima volta è un attività organica per il censimento degli archivi dell’arte contemporanea, integrata con più linee di intervento – ha detto Roberto Ferrari per la Regione Toscana durante la conferenza stampa che si è svolta ieri mattina – ed il ruolo importante che gioca il Centro Pecci sul territorio. Si tratta di un accordo importante per le iniziative di valorizzazione ed il collegamento tra la buona conoscenza e la valorizzazione della cultura”. “ Se non ci fosse stato l’accordo triennale non sarebbe stato possibile il censimento e la valorizzazione degli archivi di arte contemporanea – ha detto Diana Toccafondi della Soprintendenza archivistica – Se perdiamo la prospettiva del censimento rischiamo di non poter più raccontare l’arte contemporanea dagli anni ’60 in poi. Questo censimento rappresenta un laboratorio sperimentale a livello nazionale, è un’operazione in cui si incontrano tipologie diverse di documenti, cartacei, video, oggetti.”
“ Sono grata che questo progetto sia stato inserito nella programmazione della Regione Toscana, il ruolo del Centro Pecci è completo quando si possono comunicare progetto scientifici – ha detto Irene Sanesi presidente della Fondazione per le arti contemporanee in Toscana – dare voce alla memoria recente è un tema fondamentale e missione della fondazione sta nel trasformare il museo in un laboratorio”. “ Il museo è il luogo dove la ricerca viene messa a disposizione di tutti, con gli archivi si presenta al pubblico una ricchezza che spesso non conosce – ha precisato Simone Mangani assessore alla Cultura del Comune di Prato. “ Attraverso i materiali e l’archivio abbiamo la possibilità di diffondere la conoscenza di quattro figure del contemporaneo, – ha detto Stefano Pezzato – Savioli, una parte del suo archivio si trova al Museo Pecci in attesa di una sistemazione definitiva, Vittorio Giorgini al quale l’Ordine degli architetti ha dedicato una serie di iniziative, Pietro Grossi, Mario Mariotti figura ibrida tra il grafico e l’artista. A Milano al Museo del Novecento sarà presentato questo progetto pilota e una delle sfide che ci dobbiamo porre è la digitalizzazione”.
Un altro centenario importante quest’anno quello per la nascita di Pietro Grossi, a Venezia nel 1917, a commemorarlo con una festa in suo onore il 17 ottobre sarà il Conservatorio di Firenze dove per quaranta anni insegnò violoncello e per primo nel 1965 istituì la cattedra di Musica elettronica seguita nel 1984 da quella di Informatica musicale. “ Ringrazio la famiglia Grossi – ha detto Paolo Zampini direttore del Conservatorio di Firenze – anima di questo progetto, Pietro Grossi è un grande personaggio per la diffusione musicale, fu lui a teorizzare la messa in rete, l’archivio digitale della musica, questa è una grande occasione per far conoscere la cultura informatica di Pietro Grossi”. Ha partecipato alla conferenza stampa anche Andrea Aleardi della Fondazione Michelucci. Tutto il programma è consultabile sul sito del Centro Pecci : www.centropecci.it