Alla scoperta di Santa Maria Novella, scrigno rinascimentale di tesori d’arte

 

Il 18 ottobre del 1279 nella ricorrenza della festa di San Luca venne posta la prima pietra per la fondazione della Chiesa Nuova, quella antica fuori dal secondo cerchio di mura era presente già nel IX secolo, la cerimonia ufficiale venne presieduta dal cardinale domenicano Latino Malabranca giunto a Firenze per mediare la pace tra Guelfi e Ghibellini. Con molta probabilità si trattò di una cerimonia che intendeva solennizzare la costruzione del grande edificio giunto a buon punto e deciso dalla comunità domenicana già nel 1242 che aveva ottenuto dal papa la concessione delle indulgenze per chi avesse contribuito ai lavori fin dal 1246. La grandiosa opera sarà portata a termine due secoli dopo e il 7 settembre del 1420 verrà consacrata da papa Martino V.

In origine la chiesa era divisa in due parti, quella “superiore” destinata ai frati e la “inferiore” detta anche Chiesa dei fedeli che entravano da una porta laterale, molto grande per accogliere il maggior numero possibile di persone. Un ponte divideva le due zone, era una costruzione massiccia a due piani con tre varchi in corrispondenza delle navate a cui erano addossati otto altari alloggiati in altrettante cappelle, quattro sopra e quattro sotto. Fu il Granduca Cosimo I ad ordinare un grande restauro iniziato nel 1526 da Giorgio Vasari e che durò dieci anni in cui il ponte e gli altari vennero tolti e le finestre furono trasformate da gotiche in rinascimentali, anche la porta laterale venne murata che sino ad allora era stata molto utilizzata anche per la tradizione di entrare in chiesa da oriente.

Durante il Rinascimento, un’epoca eccezionale che mutò il volto della città di Firenze e la prospettiva dei suoi cittadini molti furono gli artisti che si trovarono a lavorare per il grande complesso conventuale di Santa Maria Novella e che qui lasciarono i loro capolavori che ancora oggi attirano visitatori da tutto il mondo. E’ in questa ottica di approfondimento delle opere che qui sono conservate rappresentative di un periodo così florido per la vita Firenze che I Musei Civici Fiorentini e l’Associazione MUS.E, d’intesa con il Ministero dell’Interno-Fondo Edifici di Culto e l’Opera per Santa Maria Novella, propongono un ciclo di tre incontri tematici che si sviluppano su un doppio registro: da una parte una visita rivolta agli adulti, dall’altra un’attività di laboratorio per famiglie. Vediamo di cosa si tratta nello specifico.

 

Domenica 14 gennaio – La Cappella Tornabuoni di Domenico Ghirlandaio Visita tematica alle 14.30 e attività per famiglie alle 16.00 La cappella Maggiore presenta uno straordinario ciclo decorativo, realizzato da Domenico Ghirlandaio e dalla sua bottega su commissione di Giovanni Tornabuoni alla fine del Quattrocento. La narrazione religiosa delle storie di Maria e di Giovanni Battista, che celebrano il mistero della salvezza come preludio alla venuta del Cristo, si intreccia alla secolare celebrazione della famiglia Tornabuoni, i cui rappresentanti partecipano alla storia sacra ambientata nella magnifica Firenze del Rinascimento, “città bellissima per ricchezze, vittorie e attività, celebre per i suoi monumenti” che gode  “di abbondanza, buona salute e pace”.  La visita consentirà di approfondire questa duplice lettura , splendida testimonianza della fine dell’età d’oro fiorentina, mentre l’attività focalizzerà l’attenzione sulla lettura della Cappella come grande libro illustrato, che sarà il via per realizzare e dipingere un’ideale storia illustrata.

 

Domenica 21 gennaio – Il Cappellone degli Spagnoli di Andrea Di Bonaiuto Visita tematica alle 14.30 e attività per famiglie alle 16.00 Gli appuntamenti permetteranno di apprezzare la bellezza e di comprendere la portata della sala dell’antico Capitolo del convento, più nota come Cappellone degli Spagnoli poiché dal 1566 venne concesso alla comunità spagnola. L’ambiente nasce infatti a metà Trecento per ospitare il consesso quotidiano dei frati, riuniti per la lettura e la meditazione sulla regola e viene affrescato da Andrea di Bonaiuto, il cui ciclo si pone come una delle più alte e spettacolari rappresentazioni della missione domenicana. Dipinti giustamente celebri, quindi, nei quali si celano particolari curiosi della storia dell’ordine e della città, che la visita consentirà di leggere e apprezzare e che l’attività di laboratorio porrà all’attenzione per poi cimentarsi in una breve attività artistica, tutta in bianco e nero.

Domenica 28 gennaio  Il Chiostro Verde di Paolo Uccello Visita tematica alle 14.30 e attività per famiglie alle 16.00 Gli appuntamenti consentiranno di apprezzare otto meravigliosi affreschi della prima metà del Quattrocento, dipinti da Paolo Uccello e collaboratori per il Chiostro Verde ed esposti ora nel Refettorio dopo il delicato intervento di restauro condotto dall’Opificio delle Pietre Dure. Si tratta di affreschi staccati facenti parte del ciclo delle Storie della Genesi e prevalentemente eseguiti in monocromo verdeterra “a sugo d’erbe e terra verde”, come venne scritto nel Seicento  tanto da dare il nome all’intero chiostro. Capolavori del Rinascimento che sarà possibile assaporare in forma ravvicinata durante la visita e che sarà persino possibile emulare durante l’attività di laboratorio, dedicata alla realizzazione di un monocromo a terra verde.

 

Per chi: visita tematica per giovani e adulti; attività per famiglie con bambini e ragazzi dagli 8 ai 12 anni Dove: Complesso di Santa Maria Novella, Piazza Stazione 4 Durata: 1h15’ per ciascun appuntamento Costi: ingresso gratuito per i residenti del Comune di Firenze , bambini fino a 11 anni, membri  ICOM, ICOMOS, ICCROM, disabili e accompagnatori, membri ordini religiosi –  €5,00 ridotto 11/18 anni – €7,50 intero. Al biglietto di ingresso va aggiunto il costo della visita o dell’attività: € 2,00 per i residenti Città metropolitana – € 4,00 per non residenti Città metropolitana

La prenotazione è obbligatoria. Per informazioni e prenotazioni: Mail info@muse.comune.fi.it Tel. 055-2768224, 055-2768558

 

 

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