Ancora tre mesi per visitare “E l’altra metà serberò io. I segnali di riconoscimento dell’Ospedale degli Innocenti”, la mostra temporanea dedicata ai piccoli oggetti lasciati ai bambini e alle bambine al momento del loro affidamento all’Istituto (i “segnali di riconoscimento” appunto), ospitata all’interno della sezione storica (piano interrato) del Museo degli Innocenti di Firenze. L’esposizione, inaugurata il 3 novembre scorso, ha suscitato un forte interesse e, alla luce del grande afflusso, proseguirà fino a martedì 9 maggio.
Monete e medaglie, ma anche accessori votivi, quali rosari, medagliette e croci, o di uso generico come monili, bottoni e nastri e, dall’Unità d’Italia in poi, anche immagini raffiguranti Garibaldi e Vittorio Emanuele II e nastri tricolore: quasi tutti rigorosamente spezzati, perché i segnali costituivano, fino al 1875, il solo “documento d’identità” in grado di far ricongiungere in un futuro i genitori ai figli, mostrando la parte mancante. L’Archivio Storico degli Innocenti ne custodisce oltre 40mila, un patrimonio fra i più ricchi al mondo nel suo genere, da cui sono stati selezionati i 71 in esposizione, corredati da pannelli illustrativi, rigorosi dal punto di vista scientifico ma accessibili anche al grande pubblico perché l’obiettivo dell’esposizione è la divulgazione della conoscenza di un patrimonio unico da tutelare, valorizzare e trasmettere alle nuove generazioni. Fra questi per la prima volta è visibile il bigliettino più antico conservato in Istituto e mai mostrato al pubblico prima, quello di Tommaso Domenico, lasciato in Istituto il 21 dicembre 1449.
“Il risultato di questa mostra è un vero e proprio viaggio nella storia dalla prospettiva unica dell’infanzia abbandonata e delle sofferenze delle madri e dei padri che hanno rinunciato a vivere la genitorialità pur di assicurare un avvenire migliore ai figli – dice Maria Grazia Giuffrida, Presidente dell’Istituto degli Innocenti -. Migliaia di storie che riemergono dall’Archivio Storico grazie al lavoro paziente delle archiviste dell’Istituto che pongono in dialogo i segnali con le altre fonti d’archivio quali, ad esempio, i registri di Balie e Bambini, in cui è descritto anche che cosa indossava all’arrivo ogni bambino e l’eventuale polizza di accompagnamento, un foglio che poteva avvolgere l’oggetto utilizzato come segnale e riferire informazioni come il nome o la data di nascita”.
“Sono contento che questa mostra così preziosa e così unica sia stata prolungata nel tempo – afferma Eugenio Giani, Presidente della Regione Toscana -. Così tante altre persone avranno modo di incontrare negli oggetti esposti, tante delle incredibili, commoventi storie familiari che conserva l’Istituto degli Innocenti. Queste monete spezzate, questi oggetti divisi a metà lasciati insieme al neonato dato in affidamento all’istituto hanno tutti il sapore della speranza: la speranza di quelle mamme che confidavano un giorno di poter tornare a riprendere i loro figli. La metà mancante era la prova della loro maternità, il segno che quel legame, magari a seguito di una migliore situazione economica, poteva ricomporsi. “E’ un altro straordinario regalo che ci offre questo luogo, custode di una delle pagine di solidarietà più belle della nostra storia regionale.
Un viaggio che, in prospettiva, potrà ulteriormente arricchirsi e coinvolgere chi non ha la possibilità di visitare il Museo. La Fondazione Istituto degli Innocenti Ets lancia la campagna di fundraising “Adotta un segnale” a sostegno del progetto dell’Istituto di conservazione, tutela e valorizzazione di tutti i 40mila segnali di riconoscimento attraverso il riordino archivistico, l’inventariazione e la digitalizzazione anche dei documenti ad essi collegati (come il registro di ingresso dei bambini in Ospedale): le immagini realizzate e i relativi metadati saranno via via immessi in una teca digitale che ne permetterà la visione e consultazione dal web, diffondendone ulteriormente la conoscenza.
Con una donazione è possibile sostenere l’archiviazione, la catalogazione e digitalizzazione di uno o più segnali di riconoscimento e dei relativi documenti. Aderire è semplice: è sufficiente inviare una mail alla Fondazione Istituto degli Innocenti (segreteria.fondazione@istitutodeglinnocenti.it) indicando i propri dati e il nome del segnale scelto selezionandolo fra quelli indicati nella pagina del sito web della Fondazione dedicata alla campagna. Sara cura della Fondazione preparare l’attestato di adozione con la storia del segnale scelto che sarà inviato in formato cartaceo all’indirizzo indicato dall’ “adottante”. (www.fondazioneinnocenti.it)