Firenze fra i luoghi generalmente chiusi al pubblico e lontani dal flusso turistico ce n’è uno collocato nel cuore della città che dal prossimo 21 febbraio sarà forse un po’ meno segreto. È la biblioteca dell’Accademia di Belle Arti, gioiello ottocentesco, che apre eccezionalmente le sue porte al pubblico in occasione della rassegna “Incontri della biblioteca” (21 febbraio – 11 dicembre 2020) a cura di Valeria Bruni, storica dell’Arte e Simonetta Luti, bibliotecaria e responsabile del patrimonio librario dell’Accademia.
Il ciclo si compone di sei appuntamenti, ognuno dei quali pensato per far luce su un aspetto specifico e peculiare della storia e del patrimonio di questo affascinante luogo di studio.
Dai primi libri a stampa – gli incunaboli quattrocenteschi che giunsero in Accademia in massima parte a seguito delle soppressioni conventuali – ai preziosissimi manoscritti galileiani, ai volumi di anatomia e architettura con le loro incisioni e le litografie originali, fino al fondo fotografico e alle raccolte di incisioni e stampe. Ci sarà poi spazio per esplorare le esperienze di personaggi illustri come Telemaco Signorini – che in Accademia svolse il suo apprendistato – e per recuperare quella dimensione internazionale che ha caratterizzato l’Istituzione sin dalla nascita: con artisti e studiosi polacchi, americani e francesi che, in epoche diverse, proprio qui trovarono la loro dimensione artistica e culturale.
“Incontri della biblioteca” si snoderà lungo tutto il semestre e dopo una pausa estiva tornerà in autunno con gli ultimi due appuntamenti.
Si parte venerdì 21 febbraio alle ore 17.00 con “La biblioteca e le sue collezioni“, incontro d’introduzione al patrimonio librario custodito dalla biblioteca dell’Accademia, a cura di Simonetta Luti e Silvia Melloni. Seguirà, il 6 Marzo, “I Polacchi in Accademia” di Jan WladysLaw Wos. Il 17 aprile sarà la volta della docente e storica dell’Arte Cristina Frulli che ci condurrà alla scoperta de “I primi insegnamenti di Estetica e Storia dell’Arte in Accademia“. Con Silvio Balloni, poi, il 22 maggio si parlerà di Telemaco Signorini e i suoi anni formativi in Accademia. La rassegna riprenderà a novembre con Michele Amedei e il suo “A Painter’s Paradise: Firenze, l’Accademia e gli artisti statunitensi nel tempo della Restaurazione“. L’appuntamento finale sarà a dicembre con “I cugini d’Oltralpe in Accademia” a cura di Clarissa Morandi.
Tutti gli incontri si terranno nel salone della biblioteca alle ore 17. L’ingresso è libero e gratuito.