Il 18 ottobre a Firenze in Sala Vanni Moni Ovadia è il protagonista del terzo spettacolo del festival quale interprete d’eccezione dell’opera di Stravinskij Histoire du soldat, eseguita dall’Ensemble Suoni Riflessi diretto da Mario Ancillotti. Mentre il 17 ottobre, nel primo appuntamento a ingresso libero di “Svelare la musica”, Ovadia dialogherà con Ancillotti sui retroscena dello spettacolo e sulla propria idea di teatro musicale.
«Il teatro cubista dell’Histoire du soldat di Igor Stravinskij, un’opera da camera senza canto su libretto di Charlez-Ferdinand Ramuz che mette in scena l’incontro faustiano fra il diavolo e un soldato simbolo dell’umanità errabonda e profuga, nell’interpretazione di un artista d’origine ebraico-sefardita quale Moni Ovadia: attore, regista, cantante e ricercatore di musica etnica di vari paesi che questa umanità la impersona, la difende, la comprende e la sente vicina».
Così Mario Ancillotti, direttore artistico di “Suoni riflessi”, presenta il terzo evento del suo festival in calendario domenica 18 ottobre, alle ore 11 e alle 17, a Firenze in Sala Vanni (al n. 19 di piazza del Carmine). Spettacolo che sarà preceduto sabato 17 ottobre alle 18, sempre in Sala Vanni, dal primo appuntamento di “Svelare la musica”, un ciclo di incontri a ingresso libero a tu per tu con gli interpreti degli spettacoli del giorno dopo, in cui Moni Ovadia illustrerà dialogando con Ancillotti i retroscena dell’Histoire du soldat e la propria concezione di teatro musicale.
A interpretare la musica geniale di quest’opera di Stravinskij del 1918, «da suonare, leggere, recitare, danzare», per sette strumenti e tre figure che si possono comprimere in un solo attore, sarà l’Ensemble Suoni Riflessi diretto da Mario Ancillotti: Pino Tedeschi violino, Salvatore La Rosa contrabbasso, Marcello Bonacchelli clarinetto, Luigi Patanè fagotto, Donato de Sena tromba, Antonio Sicoli trombone e Marco Farruggia percussioni. Come sottolinea Ancillotti, le invenzioni musicali dell’Histoire du soldat sono sorprendenti ancora oggi: «ricchezza ritmica e timbrica, allusioni a corali e musica sacra, riferimenti jazzistici, elaborazioni strumentali dai nuovi orizzonti idiomatici» e «rapporto del testo con la musica inaudito, in alcuni casi trattato come un rap ante litteram».
Biglietto intero 15 euro, ridotto 10 euro, chi ha la card di Rete Toscana Classica ha diritto alla riduzione. I biglietti saranno prenotabili e acquistabili nel sito web del festival a questo link https://www.suoniriflessi.it/tag-prodotto/biglietteria/ (tel. 055-699223 – mail: mariachiarabergamo@gmail.com) oppure prima degli spettacoli con la precauzione di non creare assembramenti.
Ulteriori informazioni si trovano sul sito https://www.suoniriflessi.it/ e sulla pagina Facebook “Suoni Riflessi”.