Il nono “Riconoscimento Caramella” a Martha Canfield
Il 23 giugno, nella sede del Consiglio regionale della Toscana, la Fondazione il Fiore di Firenze assegna alla poetessa e saggista di Montevideo ma fiorentina d’adozione il riconoscimento annuale intitolato al suo fondatore Alberto Caramella. Nell’occasione, letture di poesie di Martha Canfield e interventi sui molteplici aspetti della sua attività letteraria. Ingresso libero.
«Persona di grande sensibilità, umanità e generosità, cittadina illustre di due continenti, ha portato la letteratura ispanoamericana in Italia e la letteratura italiana nel mondo ispanico. Nella sua intensa attività creativa ha spaziato tra la poesia, la critica, le traduzioni e l’insegnamento con risultati del tutto originali e sempre eccellenti».
Con questa motivazione, la nona edizione del “Riconoscimento Alberto Caramella” della Fondazione il Fiore viene assegnata a Martha Canfield, poetessa e letterata dalle molteplici sfaccettature nata a Montevideo ma residente a Firenze da quarant’anni. La consegna dell’annuale riconoscimento intitolato al padre della Fondazione avverrà il 23 giugno, alle 16, nella Sala Gigli di Palazzo del Pegaso a Firenze (via Cavour 4), sede del Consiglio regionale della Toscana, nell’ambito di un incontro durante il quale verranno lette alcune poesie, in italiano e in spagnolo, e saranno presentati i vari aspetti dell’attività letteraria di Martha Canfield. L’ingresso è libero.
Dopo l’introduzione all’incontro della presidente della Fondazione il Fiore Maria Giuseppina Caramella, interverrà Carmelo Andrea Spadola, collaboratore di Martha Canfield nel Centro Studi Jorge Eielson, con una presentazione generale. Seguiranno l’intervento di Flavio Fiorani dedicato alla sua attività saggistica e critica, la relazione di Ernestina Pellegrini sulla sua produzione poetica e quella di Antonella Ciabatti sull’impegno come traduttrice. I versi di Martha in italiano saranno letti da Maria Giuseppina Caramella, quelli in spagnolo da Carmelo Andrea Spadola, con intermezzi musicali del liutista Andrea Benucci. Infine, porteranno le loro testimonianze sulla Canfield come docente universitaria alcuni studenti del passato e del presente: Stefano Cardinali, Giulia Pacini, Rachele Pacini, Pio Villanacci.
Martha Canfield ha trascorso l’infanzia e l’adolescenza tra Uruguay e Colombia e dal 1977 vive a Firenze, dove è professore ordinario di Lingua e Letteratura Ispanoamericana. Ha all’attivo sei raccolte di versi in spagnolo (ultimo: Corazón abismo, México, 2013), quattro in italiano (ultimo: Per abissi d’amore, LietoColle, 2006) e due antologie generali: Sonriendo en el camino, a cura di Márgara Russotto (Montevideo, 2011) e Flamante geografía, a cura di Coral García (Lima, 2012). Ha pubblicato saggi critici e monografie su Borges, García Márquez, Cortázar, poesia chicana e altri, e ha curato in italiano singole opere di numerosi autori, tra cui Álvaro Mutis, Mario Benedetti, Jorge Eduardo Eielson, Mario Vargas Llosa, Ernesto Cardenal, Idea Vilariño, Carmen Boullosa. Dirige la collana “Latinoamericana”, della Casa Editrice Le Lettere, ed è presidente del Centro Studi Jorge Eielson, dedicato alla diffusione della cultura latinoamericana.
«Il “Riconoscimento Alberto Caramella” di quest’anno – spiega Maria Giuseppina Caramella – è del tutto particolare perché viene assegnato nell’occasione del doppio anniversario: venti anni dalla nascita della Fondazione il Fiore (1997) e dieci anni dalla scomparsa del fondatore (2007). Ancora maggiore è stata quindi la nostra cura nello scegliere il destinatario di questo riconoscimento che vuole mantenere il sincero spirito di accoglienza e gratitudine che il fondatore riservava a coloro che frequentavano la Fondazione. Infatti il “Riconoscimento Alberto Caramella” ambisce a essere soprattutto un ringraziamento, poiché riteniamo che la poesia, la cultura e la bellezza, siano regali dispensati all’umanità e siano essenziali all’uomo per la sua felicità e la sua crescita».
«Poeta di indiscutibile calibro – continua la presidente della Fondazione il Fiore riferendosi a Martha Canfield -, ha pubblicato diverse opere in italiano e in spagnolo. Prima traduttrice di Jorge Eielson, ha fondato e dirige a Firenze il Centro Studi Jorge Eielson, dedicato al poeta e alla traduzione in italiano delle sue opere. È inoltre critico letterario sensibile e puntuale; entusiasta ambasciatrice di cultura ispanoamericana in Italia e di cultura italiana all’estero. Ma Martha Canfield ha avuto un posto speciale anche nella storia della Fondazione il Fiore. Infatti fu lei ad inaugurare le attività dell’Ente nell’ottobre 1998, in collaborazione stretta con Alberto Caramella, il Prof. Don Carmelo Mezzasalma – che dirigeva all’epoca la Fondazione – e Paola Lucarini, che intervenne leggendo le poesie in italiano. Nell’occasione furono presentati due grandi poeti ispanoamericani, Maria Elena Cruz Varela di origine cubana e Fernando Rendón, colombiano. Successivamente Martha Canfield ha collaborato con la Fondazione in modo continuativo in un rapporto di amicizia e stima che si è rafforzato ed è cresciuto nei venti anni di vita della Fondazione il Fiore». Fra le collaborazioni, può essere ricordata «quella del marzo 2003, quando Martha Canfield presentò ad Alberto Caramella, Màrgara Russotto. La stima per quest’ultima fu così grande che le fu affidato il difficile compito di tradurre in spagnolo la poesia del fondatore. Nel 2005 fu pubblicato, per Ediciones Igitur, un libro in spagnolo intitolato “El mar y sus enigmas”. Si tratta di una antologia poetica di Alberto Caramella che raccoglie alcune poesie pubblicate tra il 1995 e il 2000, tratte dai seguenti volumi: “Mille scuse per esistere” (1995), “I viaggi del Nautilus” (1997), “Lunares Murales” (1999), “Il soggetto è il mare” (2000), “Cartella di vacanza” (2000) e “Interrogazione di poesia” (2000). Le poesie sono tradotte da Màrgara Russotto che ha voluto anche redigere una Nota alla traduzione medesima, di grande interesse. Il libro ha un prologo di Martha Canfield. Questo grosso lavoro ha permesso di portare la poesia di Alberto Caramella in tutti i paesi di lingua spagnola».
«Tra le molte sfaccettature di Martha Canfield – conclude Maria Giuseppina Caramella – mi piace inoltre sottolineare la sua grande sensibilità e umanità, che ci ha permesso di affrontare insieme problemi di grande attualità, dalla rivendicazione dei diritti civili e umani in tutto il mondo, alla lotta indiscussa contro la guerra per qualunque causa intentata ed ovunque combattuta, fino alla lotta per la parità di genere, contro ogni violenza fisica e morale».
Per ulteriori informazioni, Fondazione Il Fiore. Tel.: 055-225074
Due poesie di Martha Canfield:
Chiocciola
Contro la sabbia scura della riva
rompevano le onde
con un tonfo come di ventre infranto.
Io ascoltavo con gli occhi chiusi
e nei diversi colpi
più lontano o vicino
prolungati o con pause
risonanti o sospesi
credevo riconoscere
l’eco della tua voce attraversando
i dilatati spazi dell’assenza
da un mare a un altro mare
venendo incontro al mio desiderio
ripetendo parole che ho adorato
nei giorni della gioia
aprendomi nell’anima
caverne anfratti grotte
invitandomi a chiudermi nella spirale limpida
nel centro ben nascosto della chiocciola
offerta sulla spiaggia
come un dono del cielo imprevedibile
per venire da noi a figurare
il mondo inconfessabile e prezioso
che fra noi due abbiamo costruito.
Accetto questo invito
e mi lascio condurre dalle tue parole.
Rientro nella chiocciola.
Nessuno può vedere
il mondo che nasconde.
Solo chi si avvicina
col cuore ben disposto
potrà sentir la musica che esce dal suo centro.
Non è l’eco del mare.
Non è casuale risonanza.
Son le tue parole intrecciate alle mie
sono i versi che abbiamo composto
è una storia diventata armonia
che potrà accarezzare il cuore di chi ascolta
senza dire né come né quando né chi siamo
soltanto una canzone
soltanto una speranza
un petalo di fiore cullato dalla brezza
un profumo un conforto
un’idea di gioia che non vuole soccombere
che non s’arrende all’urto della vita
né alle devastazioni.
Martha Canfield
Da: “Per abissi d’amore”
Lietocolle, 2006
El canal de la Giudecca
Si existe una metafísica de los sitios,
[…] Venecia es el epicentro de mi vértigo.
FAUSTA GARAVINI
Todas las nubes del ocaso corren
hacia una sola idea inaferrable
que sin embargo siento
radicada en mí
como la herida de uña
que quisiera clavar pero igualmente
queda en la superficie
dolor apenas triste / incluso soportable
quemadura del alma
que inútilmente quiere unirse al corazón
que va deseando en vano
capricho de un color
de un violeta encendido en el agua
reflejando geranios de un canal
-o azaleas, quizá-
pero que copia el cielo
el conjunto de nubes
moviéndose sin viento
en la calma otoñal
de un octubre de sueño
hacia el punto final
de un infinito fin
en donde recogerse
sería calma / olvido
amor de llamarada / renacido candor
desesperada gana satisfecha
de una herida ligera / que quisiera más honda
hasta el límite extremo
después del cual no soy
no percibo las nubes
ni me empujan los vientos
ni resplandece octubre
junto con tu recuerdo.
Martha Canfield
Da: “Orillas como mares”
Universidad Externado de Colombia, Bogotà 2004