A Boboli riapre il Museo delle Porcellane

E’ qui che si riunivano gli Accademici del Cimento e Gian Gastone, l’ultimo Granduca dei Medici prendeva lezioni di francese. E’ la Palazzina del Cavaliere, nella parte alta del Giardino di Boboli a Firenze dove ha sede il Museo delle Porcellane, riaperto in questi giorni al pubblico dei visitatori dopo la chiusura per alcuni lavori di adeguamento dell’impianto di riscaldamento. Il museo raccoglie le più belle porcellane d’Europa comprate da Pietro Leopoldo e da Ferdinando III di Lorena. La collezione fu arricchita dall’arrivo delle porcellane dalle dimore storiche di Parma e Piacenza che, dal 1860, in un certo senso furono “saccheggiate” per arredare gli appartamenti sabaudi a Firenze.
La chiusura ha permesso anche alcuni restauri, come quello del prezioso lampadario di Murano opera della manifattura veneziana dei Fratelli Gazzi della metà del XIX secolo, entrato in Palazzo Pitti nel 1878 e collocato nella Sala della Prudenza nella Galleria Palatina e le sette statuine in biscuit, danneggiate nell’incidente provocato da un visitatore nel settembre scorso, parte di una serie uscita dalla Real Fabbrica di Napoli alla fine del Settecento che raffigura donne in costume regionale ispirate a gouaches commissionate da Ferdinando IV di Borbone e donate ai granduchi di Toscana.
Per il mese di marzo l’orario è dalle 8.15 alle 17.15, con ultimo ingresso un’ora prima della chiusura, e il biglietto per accedervi comprende anche la possibilità di visitare il Museo degli Argenti e la Galleria del Costume di Palazzo Pitti, il Giardino di Boboli e il Giardino Bardini. Impossibile non approfittare! (prenotazioni al numero 055-294883).

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