L’incontro con Ottone Rosai, fondamentale per la sua formazione artistica, avviene nel 1936 all’Istituto d’Arte di Firenze, inizia, in quel periodo, anche la frequentazione al Caffè le Giubbe Rosse dell’ intellighenzia culturale del nostro Novecento, stringe così amicizia con Gadda, Landolfi, Luzi, Gatto, Pratolini, Capocchini e molti altri personaggi del mondo artistico e letterario di quel tempo. Parliamo di Nino Tirinnanzi scomparso nel 2002 a cui Franco Ristori dedicata un’ esposizione di opere scelte, nella sede di Via Gianni 10 a Firenze, sabato 22 novembre alle ore 17,30 l’inaugurazione. Nel 1947 Nino Trinnanzi tiene la sua prima personale alla galleria “Il Fiore” e nel 51’ viene invitato alla XXV Biennale di Venezia. Nel ’53 vince il premio Olivetti al V Premio Nazionale “Golfo della Spezia” e nel ’54 a Milano si tiene una personale con saggio di Pier Carlo Santini. Numerose, fino alla fine degli anni ’90, le esposizioni e gli interventi di alto livello della critica sul suo lavoro. Nel 2006, l’omaggio fiorentino dedicato ai quaranta anni di pittura nella Sala d’Arme di Palazzo Vecchio. Un rinnovato interesse nei confronti di questo importante esponente della pittura italiana del Novecento in tempi recenti . Si è infatti da poco conclusa la mostra “Meraviglie di natura” che si è svolta nel mese di ottobre al Chiostro del Bramante a Milano a cura di Giovanni Faccenda con dipinti dalla fine degli anni’20 fino agli anni ’90; ritratti, nature morte, figure e soprattutto i paesaggi che lo definisco degno erede della pittura rosaiana e tra i più grandi artisti del secolo scorso, ancora non adeguatamente valorizzato.