Artista di spicco della Riforma protestante, Luca Cranach il Vecchio documentò il movimento di Martin Lutero, proprio mentre questo si andava sviluppando, con una produzione incessante di dipinti, disegni, stampe e xilografie che fecero il giro delle corti europee, entrando a far parte delle collezioni come quella medicea. Ed è proprio in occasione dell’anniversario dei cinquecento anni dall’affissione delle Novantacinque tesi sulla porta della Schlosskirke di Wittemberg contro la vendita delle indulgenze, il 31 ottobre del 1517, che la Galleria degli Uffizi in Sala Detti apre al pubblico domani la mostra “I volti della Riforma. Lutero e Cranach nelle collezioni medicee” curata da Francesca de Luca e Giovanni Maria Fara.
E’ dalla bottega del pittore ufficiale della nuova corrente religiosa, Lucas Cranach il Vecchio che provengono i ritratti di Martin Lutero, monaco agostiniano e della moglie Caterina Von Bora, ex suora, ritratti in coppia per attestare l’abolizione del celibato per i sacerdoti, registrati tra i beni di Cosimo I già nel 1561. Immagini iconiche che, prodotte poi in serie, avrebbero fatto di Lutero il volto più famoso del Cinquecento, insieme il ritratto dell’amico e teologo Filippo Melantone, già nel 1532 i due riformatori venivano ritratti in dipinti doppi e di piccolo formato, più agili per la divulgazione, in mostra anche i ritratti del fratelli Federico III il Saggio e Giovanni, Elettori di Sassonia e sostenitori politici della riforma, oltre a questi una copia antica di un ritratto di Lutero il dittico di Adamo ed Eva e una Madonna col Bambino e il san Giovannino, a testimonianza della capacità dell’artista nei temi sacri anche della spiritualità cattolica e non solo riformata. Le nuove teorie religiose giunsero anche a Firenze ed ebbero molti seguaci tra i circoli di letterati, artisti, funzionari di corte, vescovi e nell’Accademia Fiorentina, tra questi anche Bartolomeo Panciatichi di cui in mostra un ritratto di Agnolo Bronzino e Pietro Carnesecchi, ritratto da Domenico Puligo, l’aiuto di Cosimo a sua difesa purtroppo non servì a salvarlo e venne giustiziato.
A corredo dei testi sacri riformati, che lui stesso pubblicò come editore, Cranach elaborò anche incisioni di immagini e per la prima volta sono state esposte tre serie di incisioni di grande qualità che illustrano i temi della Passione di Cristo, gli Apostoli, il Martirio degli Apostoli e altre immagini singole. Nel campo dell’incisione Cranach si misurerà con Durer, in mostra è possibile ammirare i due artisti a confronto sul tema della penitenza di San Giovanni Crisostomo e sul peccato originale. Delle cinquanta incisioni conservate nel Gabinetto disegno e stampe degli Uffizi, trenta sono state esposte, una collezione molto importante, ben conservata e poco conosciuta dal pubblico.
Come affermato Eike Schmidt, direttore delle Gallerie degli Uffizi “La mostra ora alle Gallerie degli Uffizi ci offre testimonianza della grande apertura mentale dei Medici anche verso le nuove tendenze teologiche, al fine di documentare la varietà culturale dell’Europa. Ribadisce inoltre la qualità artistica quale criterio del collezionismo mediceo, come dimostrano le xilografie Lucas Cranach il Vecchio con versi della Bibbia tradotti da Lutero, che sono le più preziosi al mondo. L’esposizione è stata anche occasione per un’importante campagna di restauri, che ha incluso due straordinarie
cornici seicentesche attribuite a Vittorio Crosten, pubblicate in catalogo. Tutte le incisioni di Cranach esposte sono state restaurate da Maurizio Boni e Luciano Mori, restauratori del Gabinetto dei Disegni e delle Stampe degli Uffizi”. La mostra agli Uffizi rimarrà aperta al pubblico fino al 7 gennaio.